Foscolo, Ugo - Vita ed opere (3)

Le illusioni

Sono dei valori e degli ideali che danno un senso alla vita. Foscolo parte da una concezione materialistica, che porta al pessimismo. Leopardi e Manzoni avranno anch'essi una concezione materialistico-meccanicistica, secondo la quale il mondo è sottoposto a delle leggi meccaniche che non si possono. Foscolo supera questo pessimismo con le illusioni che danno senso alla vita, senza le quali la vita sarebbe nient'altro che materia. Non esiste una verità assoluta, ogni cosa è un’illusione che dà senso alla vita. Alcune illusioni sono : l’amicizia, la donna, l’amore, la pace, la libertà, la giovinezza, la nazione (patria), l’arte (che è bellezza civilizzatrice che salva dalla barbarie), la poesia, la gloria.

Opere di Ugo Foscolo

Le ultime lettere di Jacopo Ortis: prima sua opera importante ed è un romanzo epistolare, Jacopo Ortis è l’alter ego di Foscolo. È sotto forma di lettere, che Foscolo scrive all’indomani di un fatto importantissimo, nel 1798, ovvero all’indomani del trattato di Campoformio. Prende spunto da questo avvenimento. C’è anche una storia d’amore, quindi è anche romantico con Jacopo che si vorrebbe sposare con Teresa ma lei è destinata ad un altro uomo. Jacopo è disperato per motivi storici e per motivi amorosi perché la donna che lui ama non può sposarlo dopo una serie di vicende, il romanzo finisce con Jacopo che si pugnala. Il suo suicidio è un suicidio politico ma anche per amore. Jacopo e Teresa si amano e i due si scambieranno un bacio e si ameranno ma il loro è un amore impossibile. Il romanzo viene spesso paragonato a I dolori del Giovane Werther di Goethe ma Werther si suicida per amore mentre Jacopo si suicida sia per amore sia per la delusione politica.
I sonetti sono 19 componimenti, scritti tra il 1802 e il 1804/5. I temi sono completamente autobiografici, ma ci sono temi anche come il sepolcro, il nulla eterno, esilio, l’amore, le illusioni, la patria. Per lui la morte è il nulla eterno. Tra questi sonetti abbiamo: A Zacinto, Alla sera, In morte del fratello Giovanni che era morto suicida da giovane per aver perso tutto al gioco. Questi sonetti sono quelli più antologizzati. In A Zacinto vi è la convinzione che non tornerà mai più sul suolo natìo e conclude con “illacrimata sepoltura”, vuole dire con questa affermazione che nessuno lo piangerà e nel sonetto In morte del fratello Giovanni quasi lo invidia perché essendo morto giovane (a 18 anni)ha avuto tutti i suoi amici e familiari a piangerlo, mentre lui no (illacrimata sepoltura). Alla sera è intriso dello spirito del Romanticismo, con la sera che coincide con la morte, con il morire. Il giorno è il momento della vita. Il tema di A Zacinto è quello dell’acqua e del sepolcro così come in quello del In morte del fratello Giovanni. Mentre quello di Alla sera è quello della morte. Nella fine di A Zacinto fa un parallelismo fra Ulisse (quello di Omero) che fa ritorno ad Itaca mentre lui no perché il destino ha riservato per lui una illacrimata sepoltura.
Le Grazie: opera tipicamente neoclassica, Foscolo ha avuto una formazione illuministica, però poi è anche un preromantico, ma anche un vero romantico ma è anche Neoclassico, è un poliedrico. Le Grazie è un opera neoclassica ed è un poemetto allegorico, rimasto incompiuto ed era dedicato a Venere, a Vesta e a Pallade. Viene messo in evidenza come le arti hanno una funzione purificatrice. È un poemetto tutto dedicato all’arte. Rimase incompiuto, voleva fare un pometto dove voleva mettere in evidenza la funzione purificatrice delle arti e della bellezza.
I sepolcri o De sepolcri: è un carme di 295 endecasillabi sciolti diviso in quattro parti che corrispondono alle funzioni della sepoltura. E scritto all’indomani dell’editto di Saint-Cloud.
Notizie su Didimo Chierico, un alter ego, come Jacopo Ortis che però è un alter ego giovane. Mentre Didimo chierico è un suo alter ego vecchio disilluso, ovvero un uomo che non spera più. Jacopo Ortis è un alter ego giovane, speranzoso. Didimo è un uomo deluso, amareggiato.