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Foscolo, Ugo - Vita, Opere e Sonetti Pag. 1
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Sintesi

Ugo Foscolo


Il vero nome di Foscolo è Niccolò, Ugo è solo uno pseudonimo. Egli nasce nel 1778 a Zante, in Grecia.
La sua famiglia è un miscuglio di greco e latino, perché la madre è greca e ortodossa e il padre è un medico veneziano.
Foscolo ha un interesse verso la cultura classica.
Quando, nel 1793, gli muore il padre decide di trasferirsi a Venezia, dove inizia a fare prove poetiche (canzonette, odi, elogie…), ma non pubblica nulla.
Nel 1796 Napoleone arriva in Italia e Foscolo ne è entusiasta, perché Napoleone vuole abbattere la monarchia e creare delle repubbliche libere e democratiche. Fonda infatti le repubbliche sorelle cedendo, però, Venezia all’Austria, firmando il trattato di Campoformio.
Foscolo ne rimane deluso e si ritrova a dover fare una scelta: scegliere se restare a Venezia sotto gli austriaci, o vivere da libero cittadino in una delle repubbliche fondate da Napoleone.
Decide così di trasferirsi a Milano (nella repubblica cisalpina), dove:
- Collabora con un giornale antinapoleonico;
- Conosce Vittorio Monti;
- Spinto dalla delusione, scrive il romanzo “Le ultime lettere di Jacopo Ortis”.

Le ultime lettere di Jacopo Ortis


È un romanzo epistolare, che prende spunto da “I dolori del giovane Werther” di Goethe.
Il romanzo è composto da lettere che Ortis scrive, dal 1797 al 1799, all’amico Lorenzo Alderani.
Quest’ultimo decide poi di pubblicarle assieme a quelle che Ortis scrisse per Teresa (la sua amata) e altri, aggiungendo, alla fine di ogni lettera, il suo punto di vista.
Verso la fine Alderani descrive esternamente la morte dell’amico Ortis.
In questo romanzo si possono riscontrare dei tratti autobiografici, come:
- La cessione di Venezia all’Austria;
- La tensione romantica del protagonista;
- L’alta considerazione del modello neoclassico di Parini.
È per questo motivo che Foscolo non inaugura il romanzo in Italia. Inoltre, il suo romanzo si distingue da quello di Goethe perché quest’ultimo non tratta temi politici, ma solo romantici. Infine, Ortis è usato dall’autore come mezzo per parlare delle cose che interessano a lui.

Trama


Il romanzo inizia con la delusione di Ortis per cessione di Venezia all’Austria da parte di Napoleone, motivo per cui decide di trasferirsi nei Colli Euganei.
Lì avviene l’incontro con Teresa, donna di cui si innamora; il loro però era un amore infelice, perché lei era già stata promessa in sposa ad Odoardo, un ricco borghese.
Così Ortis inizia a viaggiare disperato per l’Italia, conoscendo Parini. Quando torna nei Colli, però, scopre che Teresa si è sposata e si suicida pugnalandosi al cuore.

1799 - 1802


Nel 1799 Foscolo si arruola nella Guardia Nazionale per combattere gli eserciti della Russia e l’impero, che avevano attaccato la Repubblica Cisalpina.
Nello stesso periodo Foscolo scrive l’ode “A Luigia Pallavicini caduta da cavallo”.

Torna a Milano, dove va incontro ad una serie di eventi:
- Si innamora di Isabella Roncioni, già promessa sposa;
- Il fratello Gian Dionigi si suicida nel 1801;
- Inizia un rapporto turbolento con la contessa Antonietta Fagnani Arese, a cui dedica l’ode “All’amica risanata”.
Inoltre, in questo periodo, scrive 12 sonetti.

1802 – 1807


In questo periodo continua a fare il militare e, dalla relazione con Sophie Hamilton, nasce una figlia.
Traduce, inoltre, il “Sentimental Journey” di Sterne, fingendo di aver ricevuto la traduzione da un certo Didimo Chierico (da qui “Notizia intorno a Didimo Chierico”). Dato che il vero traduttore è Foscolo, egli la usa per parlare di sé stesso.

A Parigi conosce Manzoni e, nel 1807, torna a Milano e scrive il carme “Dei Sepolcri”. È una poesia talmente lunga che può essere definita anche un poemetto.
L’idea di questo carme nasce da un cambio di idea di Foscolo sull’Editto napoleonico di Saint Cloud, il quale dice che le tombe devono essere allontanate dal paese per motivi igienici e devono essere tutte uguali.
All’inizio Foscolo era d’accordo, criticando Pindemonte per aver accusato Napoleone di voler “scristianizzare le tombe”. Col tempo, però, Foscolo cambia idea, scrivendo quindi “Dei sepolcri” (dedicato a Pindemonte).

Dei sepolcri


In questo carme viene fatta una differenza tra ragione e sentimento:
- Per la ragione le tombe sono inutili, sia per i vivi che per i morti;
- Per il sentimento le tombe servono a creare un legame tra i vivi e i morti. Infatti, il ricordo dei morti spinge la gente a fare grandi imprese (come le tombe di poeti famosi sempre visitatissime).

1807 - 1827


In questo periodo Foscolo inizia ad insegnare eloquenza latina e italiana all’università, e ha una vita amorosa intensa.
Nel 1812 si trasferisce a Firenze, dove frequenta il salotto della compagna di Alfieri, la contessa D’Albany.
Più avanti, quando gli austriaci hanno la possibilità di riprendersi la Lombardia, Foscolo si riarruola nell’esercito di Napoleone, che viene però sconfitto. Gli austriaci offrono a Foscolo di dirigere un giornale culturale, ma egli rifiuta.
Si trasferisce a Londra, dove collabora con riviste e scrive saggi su autori letterari, dando vita alla critica letteraria italiana. Muore nel 1827. Il suo corpo viene sepolto a Santa Croce, assieme ad altri grandi della letteratura (nominati nei Sepolcri).
Estratto del documento

Sonetti

I sonetti, pubblicati nel 1803, hanno uno spirito romantico e autobiografico. Non viene

abbandonata la cultura classica, che viene mescolata con idee romantiche.

Alla sera

Forse perché della fatal quiete

tu sei l'immago a me sì cara vieni

o Sera! E quando ti corteggian liete

le nubi estive e i zeffiri sereni,

Fatal quiete Morte. Viene celebrata la sera perché somiglia alla morte.

Qui ci sono due elementi romantici:

- Pessimismo autobiografico

- Rapporto con la natura

Zeffiri sereni È una sineddoche. Significa venti.

e quando dal nevoso aere inquiete

tenebre e lunghe all'universo meni

sempre scendi invocata, e le secrete

vie del mio cor soavemente tieni.

Inquiete è un aggettivo

decisivo:

- Introduce l’enjambement

- Fa capire che la sera è sempre

invocata

- Rappresenta lo spirito

dell’autore

Tieni “Occupi/Possiedi”

Vagar mi fai co' miei pensier su l'orme

che vanno al nulla eterno; e intanto fugge

questo reo tempo, e van con lui le torme

delle cure onde meco egli si strugge;

Nulla eterno Qui si passa da negazione del rumore (quiete) a negazione della

materia (nulla eterno).

Van con lui le tombe delle cure Foscolo trova conforto pensando alla morte: se

viene paragonata a un altro evento sfortunato, esso diventa minore davanti alla

grandezza della morte.

e mentre io guardo la tua pace, dorme

quello spirto guerrier ch'entro mi rugge.

Dorme quello spirto guerrier ch'entro mi rugge Foscolo dentro di sé ha

uno “spirito guerriero” che vorrebbe uscire. Questo spirito “dorme” ma ha una

forza molto forte, infatti “rugge”.

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