Concetti Chiave
- Foscolo's "Dei Sepolcri" employs a solemn and complex language, characterized as a poetic epistle with a ritualistic function, addressed to Ippolito Pindemonte.
- Foscolo's works range from neoclassicism in "Le Grazie" and "Le Odi" to romanticism in "Ultime lettere di Jacopo Ortis," with his sonnets serving as hybrids.
- Both Foscolo and Leopardi share a materialistic view of life after death, seeing death as a necessary condition for the creation of new matter.
- Foscolo questions the purpose of life if death destroys creations, advocating for leaving an eternal trace, either through procreation or lasting, intangible marks.
- The poem reflects a deep connection to classical themes, influenced by Foscolo's strong sense of Greek identity.
Indice
Linguaggio e struttura dell'opera
L’opera presenta un linguaggio solenne, complesso ed è una carmen, dal latino poesia, ossia un componimenti in versi con funzione rituale. In questo caso l’opera, più precisamente, è un’epistola poetica destinata a Ippolito Pindemonte che presenta un incipit argomentativo.
Influenze neoclassiche e romantiche
Una parte della produzione di Foscolo, in particolare le grazie e le odi, sono a stampo neoclassico, invece, le Ultime lettere di Jacopo Ortis sono a stampo romantico. I sonetti sono invece degli ibridi. Infine, nei Sepolcri, è evidente il riferimento al mondo classico, anche perché il poeta avvertì in maniera intensa la sua grecità.
Concezioni di Foscolo e Leopardi
Sebbene Foscolo e Leopardi sembrino due personaggi molto differenti in apparenza, vi è un qualcosa che li accomuna: condividono l’idea di ciò che attende l’uomo oltre la morte, sono infatti entrambi dei materialisti. A dimostrazione di ciò, Foscolo, ne Dei sepolcri, tratta del ciclo della materia: in questa prospettiva la morte viene vista come la condizione necessaria affinché possa crearsi altro. È una concezione simile a quella di Democrito: la materia di cui era fatto l’essere vivente, alla sua morte, si riassembla e forma altro.
Il senso dell'esistenza secondo Foscolo
Però, in questa visione che senso ha vivere giorno per giorno, cercando di costruire se la morte distrugge ciò che creo e il creatore stesso? È una domanda con cui i non credenti devono fare i conti. Foscolo ritiene che il senso dell’esistenza sia quello di lasciare una traccia eterna di sé. Il modo più facile e naturale per fare ciò è procreare; vi sono però altri modi per lasciare un segno del proprio passaggio: possono essere tangibili, come delle architetture che però il tempo può travolgere, oppure possono essere tracce immateriali, ossia i segni più resistenti che l’uomo possa lasciare perché non vengono deteriorati dal tempo e dai fenomeni naturali.
Domande da interrogazione
- Qual è la struttura e il linguaggio dell'opera di Foscolo?
- Quali influenze si notano nelle opere di Foscolo?
- Come Foscolo e Leopardi concepiscono l'esistenza e la morte?
L'opera di Foscolo presenta un linguaggio solenne e complesso, ed è una carmen, ossia un componimento in versi con funzione rituale, specificamente un'epistola poetica destinata a Ippolito Pindemonte con un incipit argomentativo.
Le opere di Foscolo mostrano influenze neoclassiche, come nelle grazie e nelle odi, e romantiche, come nelle Ultime lettere di Jacopo Ortis. I sonetti sono ibridi, mentre nei Sepolcri è evidente il riferimento al mondo classico.
Foscolo e Leopardi condividono una visione materialista della morte, vedendola come una condizione necessaria per la creazione di altro, simile alla concezione di Democrito. Foscolo ritiene che il senso dell'esistenza sia lasciare una traccia eterna di sé, attraverso procreazione o segni immateriali che resistono al tempo.