Concetti Chiave
- “Dei Sepolcri” di Ugo Foscolo è un poemetto di 295 versi in endecasillabi sciolti, scritto sotto forma di epistola poetica indirizzata a Ippolito Pindemonte.
- Il poemetto è stato ispirato da due motivi principali: la conversazione con Pindemonte sulla poesia cimiteriale inglese e l'editto di Saint-Cloud del 1804, che regolava la sepoltura dei morti.
- Foscolo riflette sull'importanza delle tombe per i vivi, vedendole come elementi essenziali per perpetuare il ricordo e i valori civili.
- Il carme combina elementi romantici e neoclassici, mostrando il contrasto tra la bellezza della classicità e l'irrequietezza del presente di Foscolo.
- Il testo si divide in quattro parti, trattando l'utilità delle tombe, la loro funzione civile, il valore storico e la funzione eterna della poesia.
“Dei Sepolcri” è un poemetto in endecasillabi sciolti, per l’esattezza 295 versi, sotto forma di epistola poetica che l’autore Ugo Foscolo scrive ad un amico, Ippolito Pindemonte. Foscolo definisce questo poemetto “carme”. Questa parola deriva dal latino e significa “cantare”: Foscolo in questa poesia vuole cantare, riportare un fatto importante, utilizzando termini aulici.
Indice
Motivazioni del Carme
I motivi che lo spingono a comporre questo carme, pubblicato nel 1807, sono due.
Il primo scaturì dalla frequentazione con l’amico Ippolito Pindemonte.
I due si confrontavano spesso riguardo diversi temi. Pindemonte riferì a Foscolo che stava componendo un poemetto rifacendosi alla poesia cimiteriale inglese. I due iniziano così a discutere riguardo il valore della sepoltura.L'Editto di Saint-Cloud
L’altro motivo fu un editto del 1804, l’editto di Saint-Cloud, emanato da Napoleone in Francia, ma esteso anche all’Italia a causa della dominazione napoleonica sulla Penisola. Questo editto vietava di seppellire i morti all’interno degli abitati. Quindi non si potevano tenere dei cimiteri dietro le chiese, all’interno delle mura cittadine. Si obbligavano le persone a seppellire i morti fuori dalle mura. Inoltre obbligava a costruire tombe che fossero tutte uguali, in nome di una sorte di democrazia in morte. C’erano però anche dei motivi sanitari. Questo editto ebbe delle conseguenze morali significative. Infatti, iniziarono a sorgere delle difficoltà per chi viveva in grandi città, in quanto risultava complicato andare a trovare i morti fino fuori le mura cittadine. Inoltre, l’editto toccava questioni che stavano molto a cuore agli italiani, che avevano una particolare considerazione per la sepoltura. Si era andato a toccare qualcosa che faceva parte della tradizione “affettiva” degli italiani.
Riflessioni di Foscolo
Foscolo elabora così una sua teoria, riflettendo sui motivi e sulle conseguenze di questo editto. All’inizio non aveva fatto alcuna polemica, in quanto riteneva che la tomba avesse una bassa rilevanza, non fosse poi così fondamentale. Difatti, la morte faceva parte del ciclo della vita e con essa l’essere di dissolve completamente. Parlando e riflettendo con Pindemonte, però, cambiò idea, dando alla tomba una funzione importante. Si decise così che la tomba aveva un valore profondo e fondamentale per i vivi, non tanto per i morti. Spiega questa sua idea all’interno del poemetto/carme. Uno dei temi principali de “Dei sepolcri” sono quindi le tombe. L’attrazione per le tombe era tipica di quel momento. Infatti, si era sviluppata in Inghilterra con la poesia cimiteriale.
I motivi che lo ispirarono furono quindi due: il poemetto che stava componendo Pindemonte e l’editto di Saint-Cloud che aveva fatto molto discutere.
Stile e Struttura del Carme
Il carme unisce le due anime di Foscolo, quella romantica e quella neoclassica. Emerge il suo modo di vedere la vita. Unisce la bellezza della classicità e l’irrequietezza del presente in cui vive. Nel carme, quindi, c’è tutto Foscolo, emerge tutto il suo pensiero. Le sue due parti si scontrano ma allo stesso tempo si ritrovano, convivono bene.
Il poemetto ha lo stile caratteristico di Foscolo: aulico, solenne, presenza di latinismi, figure retoriche. È caratterizzato da una grande cura stilistica. Per molti aspetti è anche discorsivo, Foscolo sa che sta parlando ad un lettore ideale, si percepisce un colloquio volute. Infatti, fa molte domande retoriche, a cui risponde con il suo pensiero.
Divisione del Testo
Il testo si può dividere in quattro parti. In quella introduttiva descrive l’utilità delle tombe per lui, facendo un chiaro riferimento all’editto e presentando il contenuto. Per parlare del suo pensiero e partire con il discorso, si riaggancia a qualcosa di reale e concreto che era successo davvero e aveva fatto discutere e aveva interessato tutti (l’editto). Nella seconda parte, invece, discute riguardo la funzione civile delle tombe, proponendo quattro esempi di tale funzione, positivi o negativi (nel Medioevo, nella civiltà classica, in Inghilterra e in Italia). Nella terza parte parla del valore storico delle tombe, allargando lo sguardo alle tombe degli uomini grandi della storia (facendo un particolare riferimento a quelle che si trovano in Santa Croce a Firenze). Nella quarta e ultima parte si fa riferimento alla funzione della poesia. Le tombe, in quanto materiali, possono perpetuare i valori della civiltà fino ad un certo punto. La poesia, invece, non è sottomessa alle leggi materiali. Per questo può conservare in eterno il ricordo.
Domande da interrogazione
- Quali sono le motivazioni principali che hanno spinto Foscolo a scrivere "Dei Sepolcri"?
- Qual è l'importanza dell'editto di Saint-Cloud nel contesto del poemetto?
- Come Foscolo cambia la sua visione riguardo al valore delle tombe?
- Quali sono le caratteristiche stilistiche del carme "Dei Sepolcri"?
- Come è strutturato il testo di "Dei Sepolcri"?
Foscolo è stato ispirato dalla discussione con l'amico Ippolito Pindemonte e dall'editto di Saint-Cloud del 1804, che vietava la sepoltura all'interno delle città.
L'editto di Saint-Cloud ha avuto conseguenze morali significative, toccando la tradizione affettiva italiana della sepoltura e sollevando discussioni sul valore delle tombe.
Inizialmente Foscolo considerava le tombe di bassa rilevanza, ma dopo aver riflettuto con Pindemonte, ha riconosciuto il loro valore fondamentale per i vivi.
Il carme è caratterizzato da uno stile aulico e solenne, con l'uso di latinismi e figure retoriche, riflettendo le due anime di Foscolo: romantica e neoclassica.
Il testo è diviso in quattro parti: l'introduzione sull'utilità delle tombe, la funzione civile delle tombe, il valore storico delle tombe, e la funzione eterna della poesia.