Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • Il sonetto, ispirato da una donna amata di cui ignoriamo il nome, fu pubblicato nel 1802 e composto tra il 1799 e il 1800, durante il servizio militare del poeta in Liguria.
  • Il tema centrale è l'amore finito, con il poeta che esprime la disperazione e la speranza di trovare sollievo nell'esilio metaforico dalla donna amata.
  • Il paesaggio aspro e inospitale del sonetto riflette il dramma interiore del poeta, con un accenno al barocchismo attraverso immagini di foreste eterne.
  • Il termine "Meritatamente" indica la giusta punizione per aver abbandonato l'amore, con richiami stilistici a un'elegia dell'Ariosto.
  • Il sonetto evidenzia il conflitto tra individuo e società, con il poeta esiliato dalla felicità passata, sottolineato da frequenti "enjambements".

Indice

  1. Origine e contesto del sonetto
  2. Il tema dell'amore perduto
  3. Speranze e delusioni del poeta
  4. Paesaggio e simbolismo
  5. Significato e influenze stilistiche

Origine e contesto del sonetto

Il sonetto è stato dato alla stampa per la prima volta nel 1802.

La fonte d’ispirazione è la donna amata, di cui, però, ignoriamo il nome. I critici sono propensi per affermare che fu composto tra il giugno 1799 e il giugno 1800, quando il poeta era militare assegnato alla legione cisalpina di stanza in Liguria, proprio perché si parla del Mar Ligure e delle Alpi Marittime.

Il tema dell'amore perduto

Il tema fondamentale del componimento poetico è l’amore ormai finito.

Il poeta ha avuto la forza di lasciare la donna amata ed ora, si rivolge ad essa, precisando che in preda alla disperazione, lanciando delle grida in direzione delle frementi onde che vanno a sbattere contro le coste [propaggini delle Alpi], mentre il suo pianto si disperde in modo cupo e grave fra i venti in burrasca che battono il Mar Tirreno. Lo scrittore mantenne sempre viva la speranza che l’esilio, col passar del tempo potesse dare sollievo al suo cuore sofferente. Occorre precisare, però, che, in questo caso il termine “esilio” va inteso in senso metaforico cioè col significato di lontananza dal paese in cui è nata e vive la sua fiorente giovinezza la donna amata. Nella stessa accezione viene adoperato anche da D’Annunzio. Durante la guerra di Libia, egli parla di “potenza dell’esilio” per la commozione nuova che gli suscitava il nome dell’Italia, anche se si trovava in quel momento in Francia, ma non da esiliato.

Speranze e delusioni del poeta

Foscolo sperò che il tempo e la vita da combattente nonché il paesaggio aspro delle montagne costretto a valicare e le foreste cupe per l’intricarsi dei rami in cui passava la notte come un’animale selvaggio (allusione agli inospitali alberghi militari e ai campi che avvicinano l’uomo alle abitudini delle fiere) costituissero un ristoro al suo cuore sanguinante. Ma non è così. Infatti, negli ultimi due versi della seconda terzina, egli sottolinea che la speranza di dimenticare fu vana perché l’amore lo seguì sempre, immortale e onnipotente anche fra le ombre infernali.

Paesaggio e simbolismo

Il sonetto si caratterizza per la presenza di tanti particolari del paesaggio, un paesaggio aspro, non accogliente che riprendono il dramma intimo del poeta-amante assimilabile ad una tragedia umana. Alcuni critici parlano anche di un certo barocchismo: infatti le foreste sono definite eterne per il loro compatto e continuo vegetare e lo stesso concetto e le medesime immagini si ritrovano nello Jacopo Ortis. Il termine “poeta” avvicinato ad una fiera, indica lo stato d’animo angoscioso e feroce del Foscolo peregrinante e sofferente, a causa dell’amore che non riesce a dimenticare.

Significato e influenze stilistiche

A questo punto si capisce il significato del termine “Meritatamente” che apre il primo verso. È giusto che egli subisca la punizione perché ha commesso l’errore di abbandonare colei il cui amore non lo lascerà nemmeno dopo la morte. I critici hanno sottolineato come, in questo caso la fonte stilistica del sonetto sia un’elegia dell’Ariosto:“Meritatamente ora punir mi veggio / Del grave error ch’a dipartirmi feci…

Sul dolore del poeta si innesta il dissidio insanabile fra individuo e società: infatti, il poeta è solo di fronte al mare, è esiliato dal paese che lo vide felice e coinvolto in una serie di avvenimenti molto duri e aspri (= la guerra della Repubblica Cisalpina). Dal punto di vista stilistico si possono notare i frequenti “enjambements”.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'origine e il contesto del sonetto?
  2. Il sonetto è stato pubblicato per la prima volta nel 1802 e si ritiene sia stato composto tra il 1799 e il 1800, ispirato da una donna amata di cui non conosciamo il nome, mentre il poeta era militare in Liguria.

  3. Qual è il tema principale del sonetto?
  4. Il tema principale è l'amore perduto. Il poeta esprime la disperazione per aver lasciato la donna amata e spera che il tempo e la distanza possano alleviare il suo dolore, sebbene l'amore rimanga immortale.

  5. Come viene descritto il paesaggio nel sonetto?
  6. Il paesaggio è descritto come aspro e non accogliente, riflettendo il dramma interiore del poeta. Le foreste sono eterne e il poeta è paragonato a una fiera, simbolizzando il suo stato d'animo angoscioso.

  7. Qual è il significato del termine "Meritatamente" nel sonetto?
  8. "Meritatamente" indica che il poeta riconosce di meritare la punizione per aver abbandonato l'amata, il cui amore lo perseguiterà anche dopo la morte, ispirandosi a un'elegia dell'Ariosto.

  9. Quali sono le influenze stilistiche presenti nel sonetto?
  10. Il sonetto presenta influenze stilistiche come l'uso di enjambements e richiami a elegie classiche, evidenziando il conflitto tra individuo e società e il dolore del poeta esiliato.

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