Concetti Chiave
- Il sonetto di Foscolo è diviso in due parti: le quartine descrivono la corrispondenza tra la sera e l'animo del poeta, mentre le terzine si concentrano sull'allontanamento degli affanni interiori.
- La sera rappresenta per Foscolo un'icona della morte che contrasta con il tempo presente, portando pace e placando le angosce dell'animo poetico.
- Le immagini della sera estiva e invernale riflettono l'animo profondo del poeta, offrendo tregua alle inquietudini e armonizzando sentimenti contrastanti.
- Il sonetto evidenzia una visione pessimistica e materialistica dell'esistenza, con la morte vista come un "nulla eterno" che segue la vita.
- Tematiche romantiche e neoclassiche si intrecciano nel sonetto, con richiami al patriottismo, al conflitto interiore e al desiderio di evasione spirituale.
Indice
Struttura del Sonetto
Il sonetto può essere diviso in due parti: una coincide con le quartine e l’altra con le terzine. La prima parte, coincidente con le quartine, è descrittiva ed è dedicata alla corrispondenza della sera con l’animo del poeta: è, infatti, sia lo specchio dell’inquietudine romantica (sera cupa e nevosa invernale) sia quello di uno stato d’animo felice e sereno (sera estiva). Le terzine sono invece incentrate sull’allontanamento degli affanni interiori del poeta e si rivolgono verso uno spazio eterno e rasserenante che allontana le angosce della vita. I sentimenti espressi dal sonetto sono il desiderio di pace del poeta di tendenza romantica in quanto si riferisce a tempo e spazio interiori, e la negatività del presente in cui la natura e la notte sono lo specchio dell’anima del poeta (preromanticismo). Foscolo ritiene che il momento a lui più congeniale sia la sera perché è come se la sera discendesse verso l’io poetico di Foscolo.
Contrasti della Sera
La sera rappresenta, infatti, l’icona della morte che si contrappone al tempo immediato che porta via gli affanni che intristiscono l’animo del poeta. Mentre il poeta contempla il silenzio e la pace della notte, la sua anima, agitata dalla ribellione interiore, si placa e si calma godendosi la dolcezza del riposo. Il poeta rappresenta la sera con immagini contrastanti tra loro in particolare parla sia della sera estiva che di quella invernale: la prima più serena accompagnata da nubi estive e dai venti primaverili, la seconda dall’aria nervosa che provoca inquietudine. Ad accomunarle è il fatto che siano lo specchio dell’io profondo del poeta e che danno tregua alle inquietudini della vita. L’espressione “nulla eterno” è uno spazio infinito, interiore ed eterno che placa ed allontana le angosce della vita. Le parole chiave del sonetto sono poste alla fine dei versi e indicano il rasserenarsi dell’animo del poeta e il flusso dei suoi sentimenti fino al dissolversi completo degli affanni nella pace della sera: “dorme” al verso 13 riferito allo “spirto guerrier”, “fugge” al verso 10 riferito al “reo tempo”. Altre parole chiave sono “fatal quiete” al verso con cui si indica la morte come un evento tranquillo e di serena accettazione del destino; “nulla eterno” al verso 10 riferito nuovamente alla morte; “vagar” al verso 9 che indica il movimento interiore dell’animo del poeta e “forse” al verso 1 che indica il sentimento incerto nei confronti del legame tra l’animo del poeta e la sera.
Rime e Contrasti Fonici
Lo schema delle rime è ABAB e BABA nelle quartine, CDC e DCD nelle terzine. Tra le parole in rima troviamo “quiete” al verso 1 e “liete” al verso 3 che sono in contrasto con “inquiete” al verso 5. Anche nelle terzine vi è questo contrasto: al verso 10 troviamo “fugge” che è in contrasto con “dorme” al verso 13 ed entrambe indicano il dissolversi degli affanni nella pace della sera. Nelle quartine vi è la prevalenza di vocali aperte “e”, “a” e “i”; mentre nelle terzine prevalgono le vocali chiuse “o” ed “u”. Questo esprime il contrasto tra passionalità e contemplazione, alternando suoni dolci e suoni cupi che creano un contrasto fonico che si unisce a quello del significato dell’intera poesia. In particolare le vocali forti indicano la durezza del pensiero espressa in modo maggiore dall’idea del ruggito, al verso 14, che indica aggressività. Nelle quartine gli enjambement ampliano il carattere descrittivo poiché troviamo maggiore presenza di aggettivi rispetto alle terzine, in particolare ai versi 5-6 (inquiete/tenebre) e 7-8 (secrete/vie). Gli enjambement variano anche il ritmo dei versi assecondando il flusso dei sentimenti. Vengono, inoltre, poste in rilievo alcune immagini come il rasserenarsi dell’inquietudine: “dorme/quello spirito guerrier” ai versi 13-14 e “fugge/questo tempo reo” ai versi 10-11.
Visione Pessimistica e Materialistica
Il sonetto esprime una visione pessimistica e materialistica dell’esistenza poiché, innanzitutto, Foscolo non era cattolico quindi la sua visione materialistica viene evidenziata anche attraverso pensieri che tendono verso l’eterno definito “nulla eterno” (verso 10) poiché, secondo Foscolo, dopo la morte c’è il nulla. Inoltre la visione dell’esistenza è anche negativa, a partire dal presente definito “reo tempo” al verso 11, cioè tempo triste, negativo sia sul piano personale perché porta affanni e sofferenze, sia sul piano storico per le condizioni politiche dell’Italia.
Tematiche e Correnti Letterarie
Questo si collega con Foscolo stesso poiché è deluso, così come il resto di Italia, da Napoleone e il suo trattato di Campoformio. Il sonetto ha varie tematiche comuni con le Ultime lettere di Jacopo Ortis: in primis evidenzia la passione romantica di Foscolo presente anche nell’Ortis in quanto egli è sofferente per il suo amore per Teresa; troviamo poi il parallelismo tra la sera e la morte, presente anche nell’Ortis, visto dall’autore come un momento di pace e raccoglimento e non come qualcosa di spaventoso; altro tema è il patriottismo, molto presente nell’Ortis, che è inserito nel sonetto quando si parla di “reo tempo” al verso 11: il tempo è triste sia per il singolo che per l’intera Italia ricordata da Foscolo poiché è stata delusa. Nel sonetto troviamo elementi neoclassici e romantici in quanto Foscolo si rifà ad entrambe le correnti: per quanto riguarda le quartine, queste si rifanno al neoclassicismo poiché riecheggiano le opere greche e latine, anche il tema notturno e l’immagine della natura come specchio dell’anima sono di stampo neoclassico/preromantico. Per quanto riguarda il tema dell’autoritratto del poeta colpito dall’inquietudine e dal conflitto tra l’io e il mondo, possiamo parlare di romanticismo. È romantico anche il desiderio di evasione dell’autore che si riferisce ad uno spazio interiore piuttosto che fisico.
Domande da interrogazione
- Qual è la struttura del sonetto e come si divide?
- Quali contrasti rappresenta la sera nel sonetto?
- Come si manifesta il contrasto fonico nel sonetto?
- Qual è la visione dell'esistenza espressa nel sonetto?
- Quali tematiche e correnti letterarie sono presenti nel sonetto?
Il sonetto è diviso in due parti: le quartine, che sono descrittive e riflettono l'animo del poeta, e le terzine, che si concentrano sull'allontanamento degli affanni interiori verso uno spazio eterno e rasserenante.
La sera rappresenta il contrasto tra la morte e il tempo immediato che allevia gli affanni del poeta. Viene descritta con immagini contrastanti di una sera estiva serena e una invernale inquieta, entrambe specchio dell'animo del poeta.
Il contrasto fonico si manifesta attraverso l'alternanza di vocali aperte nelle quartine e chiuse nelle terzine, esprimendo il contrasto tra passionalità e contemplazione, con suoni dolci e cupi che riflettono il significato della poesia.
Il sonetto esprime una visione pessimistica e materialistica dell'esistenza, evidenziata dalla concezione del "nulla eterno" dopo la morte e dal "reo tempo" che porta affanni e sofferenze sia personali che storiche.
Il sonetto presenta tematiche romantiche e neoclassiche, come la passione romantica, il parallelismo tra sera e morte, e il patriottismo. Le quartine riflettono il neoclassicismo, mentre il tema dell'autoritratto del poeta e il desiderio di evasione sono di stampo romantico.