Concetti Chiave
- Ugo Foscolo's sonnet "Alla musa" reflects the poet's feeling of being abandoned by the muse that once comforted him, highlighting his disillusionment with a betrayed Italy.
- The poem evokes classical and pre-romantic ideals, with the muse once serving as a source of consolation during difficult times.
- The poet's anguished state is evident in lines that express his fear of the future and his longing for solace from the muse.
- The sonnet is structured with two quatrains and two tercets, using varied rhyme schemes to emphasize the poet's plea to the muse.
- The use of harsh sounds and punctuation underscores the emotional intensity and the poet's direct appeal to the muse for relief.
Pur tu copia versavi alma di canto
su le mie labbra un tempo, Aonia Diva,
quando de' miei fiorenti anni fuggiva
la stagion prima, e dietro erale intanto
questa, che meco per la via del pianto
scende di Lete ver la muta riva:
non udito or t'invoco; ohimè! soltanto
una favilla del tuo spirto è viva.
E tu fuggisti in compagnia dell'ore,
o Dea! tu pur mi lasci alle pensose
membranze, e del futuro al timor cieco.
Però mi accorgo, e mel ridice amore,
che mal ponno sfogar rade, operose
rime il dolor che deve albergar meco.
Questo sonetto fu realizzato dal Foscolo tra il 1802 e il 1803.
In questo sonetto, considerato come uno dei più belli del poeta italiano, egli sente che la musa (la poesia) lo sta abbandonando, dopoché da essa ha avuto conforto più di una volta. Sente, infatti, che i versi non leniscono del tutto le pene del suo cuore a causa della delusione provata per la patria (l'Italia) tradita.
Richiamo agli Ideali Neoclassici
In questo sonetto molto evidente è il richiamo agli ideali neoclassici e preromantici di cui il Foscolo è uno dei più grandi esponenti. Nel testo lirico "Alla musa" è chiara l'evocazione del mondo classico in relazione alla situazione difficile in cui si ritrova il poeta. L'evocazione del mondo classico è riscontrabile nell'invocazione alla Musa che prima svolgeva la funzione consolatrice per il poeta.
Stato d'Animo del Poeta
In tutto il sonetto traspare lo stato d'animo dell'intellettuale anche attraverso i seguenti versi: "scende di Lete ver la muta riva", "che mal ponno sfogar rade, operose rime il dolor che deve albergar meco!". Sembra essere quindi una preghiera del poeta verso la musa, affinché lo aiuti a non avere timore e ad acquietargli l'animo. Lo stato d'animo angosciato del poeta è riscontrabile in queste parole della lirica: "alle pensose membranze, e del futuro al timor cieco”.
Temi Portanti e Stile
I temi portanti della poesia sono quindi il dolore e l'affrontare il futuro che il poeta considera come incerto. Il sonetto appare come una vera e propria invocazione alla Musa e in certi versi Ugo Foscolo si rivolge a lei direttamente. (nelle due quartine e nella prima terzina)
Per quanto riguarda lo stile, il componimento poetico si articola in due quartine, di cui una è incrociata, seguendo lo schema ABBA, l'altra invece alternata ABAB, e da due terzine che seguono lo schema CDE. Il testo inoltre sembra dividersi in più periodi: il primo periodo - che coincide con i primi sei versi - sembra voler introdurre il dolore provato dal poeta lungo tutto il componimento; gli altri periodi invece sono molto brevi e corti e anche i punti esclamativi servono per sottolineare più volte come il poeta si stia rivolgendo alla Musa. Nell'ultima terzina, che sembra essere quella più lunga, è presente la riflessione del Foscolo relativa al suo stato d'animo.
Molto evidente è il ricorso a suoni molto aspri, riflessi nell'utilizzo di parole come la r, la t, la m, la c.
Domande da interrogazione
- Qual è il tema principale del sonetto di Foscolo?
- Come si riflette lo stato d'animo del poeta nel sonetto?
- Quali sono gli ideali evocati nel sonetto?
- Qual è la struttura stilistica del sonetto?
- In che modo il poeta percepisce la Musa nel sonetto?
Il tema principale del sonetto è il dolore e l'incertezza del futuro, con il poeta che si rivolge alla Musa per conforto.
Lo stato d'animo del poeta è angosciato e si manifesta attraverso versi che esprimono timore e ricordi pensosi.
Il sonetto richiama gli ideali neoclassici e preromantici, con un'evocazione del mondo classico attraverso l'invocazione alla Musa.
Il sonetto è composto da due quartine e due terzine, con schemi di rime ABBA, ABAB e CDE, e utilizza suoni aspri per enfatizzare l'emozione.
Il poeta percepisce la Musa come una figura che lo ha abbandonato, lasciandolo con il dolore e il timore del futuro.