Concetti Chiave
- Il contesto storico vede i Crociati giungere a Gerusalemme, con il re Aladino che osserva i guerrieri dalle mura, una scena che richiama l'Iliade.
- Erminia, pur nutrendo sentimenti amorosi per Tancredi, deve celare i suoi veri sentimenti dietro apparente ostilità per la morte del padre.
- Il discorso di Erminia è ricco di ambiguità, poiché le ferite inferte da Tancredi possono rappresentare sia il dolore fisico che quello emotivo dell'amore non corrisposto.
- Le parole di Erminia verso Tancredi contengono significati metaforici che riflettono il suo conflitto interiore tra amore e desiderio di vendetta.
- Il linguaggio usato da Erminia si avvicina alla lirica amorosa, impiegando metafore di guerra per descrivere il suo stato amoroso e l'influenza del cavaliere su di lei.
Indice
Contesto
I Crociati arrivano a Gerusalemme e sotto le mura della città si tiene la prima battaglia. Il re Aladino, dall’alto della torre, si fa indicare da Erminia i crociati più valorosi. Fra di essi c’è Tancredi di cui un tempo Erminia era stata prigioniera e segretamente innamorata di lui. Il testo riprende la scena dell’Iliade in cui Elena, dalla torre delle porte Scee indica a Priamo, re di Troia, i più valorosi guerrieri dell’esercito greco.. Questa tecnica narrativa è la cosiddetta teichoscopia, cioè l’”osservazione dalle mura” che permette di informare gli spettatori di quanto succede in un altro campo visivo. Mediante il racconto di un personaggio. Tuttavia, occorre precisare che il rapporto che lega Erminia a Tancredi è molto più articolato e complesso di quello che legava Elena agli eroi greci.
XVII
Porta sì salda la gran lancia, e in guisavien feroce e leggiadro il giovinetto;
che veggendolo d’alto il Re, s’avvisa
che sia guerriero infra gli scelti eletto.
Onde dice a colei ch’è seco assisa,
E che già sente palpitarsi il petto:
Ben conoscer dei tu per sì lungo uso
Ogni Cristian, benchè nell’armi chiuso.
XVIII
Chi è dunque costui che così benes’adatta in giostra, e fero in vista è tanto?
A quella, in vece di risposta, viene
su le labra un sospir, su gli occhj il pianto.
Pur gli spirti e le lagrime ritiene,
ma non così che lor non mostri alquanto:
chè gli occhj pregni un bel purpureo giro
tinse, e roco spuntò mezzo il sospiro.
XIX
Poi gli dice infingevole, e nascondesotto il manto dell’odio altro desio:
Oimè! bene il conosco, ed ho ben donde
deggia fra mille riconoscerl’io:
chè spesso il vidi i campi e le profonde
Fosse del sangue empir del popol mio.
Ahi quanto è crudo nel ferire! a piagacCh’ei faccia, erba non giova, od arte maga.
XX
Egli è il Prence Tancredi: oh prigionieromio fosse un giorno! e nol vorrei già morto:
vivo il vorrei, perchè’n me desse al fero
desio dolce vendetta alcun conforto.
Così parlava, e de’ suoi detti il vero,
da chi l’udiva, in altro senso è torto;
e fuor n’uscì con le sue voci estreme
misto un sospir ch’indarno ella già preme.
Parafrasi - XVII
Il giovanetto avanza con un atteggiamento, rabbioso,ma conservando pur sempre bellezza e leggiadria,
a tal punto che il re, vedendolo dall’alto pensa
che sia il migliore fra i guerrieri più valorosi.
Per cui si rivolge a colei che gli è seduta accanto,
(si tratta di Arminia, figlia del re di Antiochia, sconfitto ed ucciso da Tancredi)
che già, in petto, sente il cuore palpitare e le dice:
- Devi conoscere molto bene, per la lunga consuetudine
ogni guerriero cristiano, anche se indossa l’armatura
Parafrasi - XVIII
Chi è dunque costui che, così benesi appresta ad entrare in combattimento, così feroce nell’aspetto? –
Alla donna, invece della risposta, sulle labbra
viene un sospiro e gli occhi si riempiono di lacrime.
Tuttavia, riesce a trattenere i sospiri e le lacrime,
ma non al punto da non farsene accorgere:
perché gli occhi pieni di lacrime si arrossarono
ed emise un mezzo sospiro lamentoso
Parafrasi - XIX
Poi, gli dice dissimulando la verità, e nascondesotto il manto dell’odio l’altro desiderio (= l’amore per Tancredi che si oppone all’odio per averle ucciso il padre)
-Ahimè! Lo conosco bene ed ho ben ragione
di riconoscerlo fra mille,
perché lo vidi spesso riempire i campi e le profonde
fosse del sangue del mio popolo.
Ahi, com’è crudele nel causare ferite! A [guarire] una ferita
da lui inferta non giovano né una medicina fatta di erbe, né magici scongiuri.
(Il discorso di Ermina è equivoco, poiché la piaga insanabile inferta da Tancredi può essere quella fisica sia quella metaforica, ossia causata dall’amore non corrisposto)
Parafrasi - XX
Egli è il principe Tancredi: [come vorrei] che un giornoFosse mio prigioniero, ma non lo vorrei morto;
lo vorrei catturare vivo, affinché la dolce vendetta potesse confortare
il mio crudele desiderio
( Il crudele desiderio è il desiderio amoroso che tormenta Erminia, ma Aladino intende il desiderio di vendetta del padre ucciso da Tancredi e della patria sconfitta).
[Essa] parlava così, e il vero significato delle sue parole
acquistava un significato diverso il chi l’ascoltava;
e con le sue ultime parole, uscì insieme
un sospiro che essa invano cercò di soffocare.
Aspetto metaforico del discorso di Erminia
I sentimenti di Erminia, fin dall’inizio, si presentano contraddittori. Sebbene Tancredi sia l’assassino di suo padre e il conquistatore della sua città, il cavaliere cristiano ha fatto nascere nel suo cuore dei sentimenti tutt’altro che ostili, poiché, durante la prigionia, l’aveva trattata in modo cortese. Pertanto, ora, la ragazza si trova nell’infelice situazione di chi, pur amando, di un amore non corrisposto il suo nemico, deve nascondere i suoi reali sentimenti dietro delle apparenze contrarie. Da ciò, nasce il doppio senso delle parole con cui descrive Tancredi ad Aladino. Le sue parole sono coerenti con la situazione oggettiva: nei confronti dell’assassino del padre non può provare che odio e desiderio di vendetta, augurandosi che un giorno il giovane possa cadere nelle sue mani. Tuttavia ogni frase di Ermina può avere anche un significato figurato, cioè può essere vista come una metafore della situazione sentimentale. Infatti le ferite crudeli i indimenticabili inferte da Tancredi sono ferite d’amore e il feroce desiderio di Erminia di fare il giovane prigioniero non è altro che il desiderio di fare suo l’uomo amato.