Concetti Chiave
- Il canto si apre con la descrizione del palazzo di Armida, un labirinto di portici con un giardino incantevole, simbolo dell'armonia tra natura e arte.
- Carlo e Ubaldo, guidati da una pianta dell'edificio, entrano nel palazzo e osservano Rinaldo che ammira Armida, immerso in un'atmosfera di amore e bellezza.
- Ubaldo risveglia in Rinaldo lo spirito guerriero mostrandogli il suo riflesso nello scudo, facendolo vergognare del suo stato effeminato e ricordandogli il dovere verso la guerra in Terra Santa.
- Armida, vedendo Rinaldo fuggire, tenta invano di riprenderlo con le sue arti magiche, ma Rinaldo, seppur combattuto, decide di seguire il suo dovere di crociato.
- Furiosa per la partenza di Rinaldo, Armida giura vendetta e si allea con il re d'Egitto, promettendo ricompense a chiunque uccida Rinaldo.
Indice
Il Palazzo di Armida
All’inizio del canto, il poeta descrive il palazzo in cui vive Armida. Il muro esterno circolare, racchiude una serie di portici tortuosi quanto un labirinto che al loro interno racchiudono un meraviglioso giardino. Per accedere, esistono cento ingressi, ma Carlo ed Ubaldo entrano da quello principale.
Attraverso i loro occhi, il poeta descrive i bassorilievi di cui sono ornati i due battenti che rappresentano scene in cui gli eroi sono stati in qualche modo attratti dalle bellezze femminili (Ercole e Iole, Antonio e Cleopatra). Quindi, i due giovani entrano nel labirinto in cui riescono a districarsi facilmente grazie alla pianta dell’edificio che il veglio d’Ascalona ha dato loro. Arrivati nel giardino, vedono ciò che di più bello può creare l’arte come se la natura e l’arte si confondessero una con l’altro: piante, erba, fiori, ruscelli, frutti, uccelli che gorgheggiano. Un pappagallo, ricorrendo all’immagine della rosa che appena fiorita, quasi subito sfiorisce, invita i due giovani ad approfittare delle dolcezze dell’amore finché l’età lo permetta. In questo concetto ritroviamo il tema del “carpe diem” di Orazio, ripreso da Ronsard e da Lorenzo il Magnifico. In mezzo a tale spettacolo intravedono Rinaldo ed Armida: il giovane è in ammirazione della donna, a cui sta cospargendo le chiome di fiori, temendole uno specchio affinché essa possa specchiarsi. Terminato l’abbigliamento, Armida rientra nel palazzo a studiare le sue carte e Carlo ed Ubaldo ne approfittano per avvicinarsi a Tancredi.
Il Risveglio di Rinaldo
Alla vista delle armi, Rinaldo risveglia in sé lo spirito guerriero. Come convenuto con il veglio, Ubaldo lo fa rispecchiare nello scudo di diamante: Tancredi prende allora coscienza del suo stato effeminato e prova vergogna: Ubaldo lo rimprovera di starsene inoperoso fra le braccia di una donna mentre in Terra Santa si sta combattendo una guerra per liberare Gerusalemme. Tancredi reagisce strappandosi le vesti e si affretta a partire.
La Fuga di Rinaldo
Armida, trovando ucciso sulla porta del palazzo il suo fido guardiano, capisce che Rinaldo è fuggito. Invano, cerca di ricorrere alle sue arti magiche; allora, fidandosi ancora della sua bellezza, corre dietro a Rinaldo, noncurante del gelo e dell’asprezza della montagna. Ubaldo, udite le disperate invocazioni della donna, invita Rinaldo a fermarsi perché in questo modo la sua forza d’animo diventerà più robusta. Rinaldo ascolta il consiglio, ma in presenza di Armida tace e volge lo sguardo altrove, preso dal rimorso e dalla vergogna, atteggiamento che la donna interpreta come un segno di una battaglia amorosa non ancora persa e per questo ricorre di nuovo alle sue arti ammaliatrici. Comincia a sospirare ed ad implorare affinché Rinaldo la ascolti non tanto come amante, ma come nemico. Gli chiede di condurla con sé come una preda che segue il proprio vincitore in mezzo alla folla dei nemici; per lui, essa sarà il suo scudo o il suo scudiero.
La Determinazione di Armida
Tuttavia, Rinaldo non si lascia convincere e preso da pietà le risponde di non odiarla e che, anzi conserverà sempre un dolce ricordo dei momenti passati insieme; inoltre, compatibilmente con i suoi doveri di crociato, egli dichiara che non mancherà di concedergli sempre la sua protezione. Armida ha capito che non più nulla da fare e prorompe in ingiurie, promettendosi di perseguitarlo come una delle Furie, giurando vendetta e morte. Pronunciate queste parole, la donna cade svenuta. Rinaldo incerto se partire o trattenersi per aver cura di Armida, alla fine si imbarca sulla nave e parte velocemente.
La Vendetta di Armida
Ripresi i sensi, Armida prorompe nuovamente in minacce ed imprecazioni, promettendo di dare in dono se stessa e tutti i suoi averi a colui che decapiterà Rinaldo. Quindi dopo aver invocato tutti gli spiriti infernali, con la sua magia fa sparire il castello e con un carro incantata vola fino sulle rive del Mar Morto e successivamente decide di recarsi presso l’esercito del re d’Egitto per incitare i guerrieri più potenti contro Rinaldo.
Domande da interrogazione
- Qual è la descrizione del palazzo di Armida?
- Come avviene il risveglio di Rinaldo?
- Cosa fa Armida quando scopre la fuga di Rinaldo?
- Qual è la reazione di Rinaldo alla determinazione di Armida?
- Come si manifesta la vendetta di Armida?
Il palazzo di Armida è descritto come un luogo incantevole con un muro esterno circolare e portici tortuosi simili a un labirinto, che racchiudono un meraviglioso giardino. Ci sono cento ingressi, ma Carlo e Ubaldo entrano da quello principale, ammirando i bassorilievi che rappresentano scene di eroi attratti dalla bellezza femminile.
Rinaldo si risveglia al suo spirito guerriero alla vista delle armi. Ubaldo lo fa rispecchiare nello scudo di diamante, facendogli prendere coscienza del suo stato effeminato e provando vergogna. Ubaldo lo rimprovera per la sua inattività mentre si combatte una guerra in Terra Santa, spingendolo a partire.
Armida, trovando il suo guardiano ucciso, capisce che Rinaldo è fuggito. Tenta invano di usare le sue arti magiche e poi, fidandosi della sua bellezza, lo insegue nonostante le difficoltà del terreno. Ubaldo consiglia a Rinaldo di fermarsi per rafforzare la sua forza d'animo, ma Rinaldo, preso dal rimorso, tace di fronte ad Armida.
Rinaldo, mosso a pietà, risponde ad Armida che non la odia e conserverà un dolce ricordo dei momenti passati insieme. Promette di proteggerla compatibilmente con i suoi doveri di crociato. Armida, capendo che non c'è più nulla da fare, promette vendetta e cade svenuta.
Ripresi i sensi, Armida minaccia e promette di dare se stessa e i suoi averi a chi decapiterà Rinaldo. Invoca gli spiriti infernali, fa sparire il castello con la magia e vola con un carro incantato fino al Mar Morto, decidendo di incitare l'esercito del re d'Egitto contro Rinaldo.