Concetti Chiave
- Il madrigale "Ecco mormorar l'onde" alterna versi settenari e endecasillabi, creando una struttura di rime baciate che esalta la musicalità del testo.
- Il componimento è dedicato a Laura Peperara, evocata attraverso giochi di parole e rime interne, simbolizzando un legame tra l'aurora e la donna amata.
- L'aurora è descritta come un momento di rinascita e bellezza, che illumina e vivifica la natura, portando serenità e ristoro ai cuori sofferenti.
- Il testo utilizza figure retoriche come polisindeto, chiasmi e parallelismi per aumentare la musicalità e la ricchezza espressiva del madrigale.
- Il poeta presenta una visione idilliaca della natura, con l'aurora che porta un'energia positiva avvolgente e crea una sinfonia di suoni e colori.
Descrizione dell'Aurora
Descrive l’apparir de l’aurora e de la sua donna
Ecco mormorar l’onde
e tremolar le fronde
a l’aura mattutina e gli arboscelli,
e sovra i verdi rami i vaghi augelli
cantar soavemente
e rider l’oriente:
ecco già l’alba appare
e si specchia nel mare,
e rasserena il cielo
e le campagne imperla il dolce gelo
e gli alti monti indora.
O bella e vaga Aurora,
l’aura è tua messaggera, e tu de l’aura
ch’ogni arso cor ristaura.
Struttura del Madrigale
Da un punto di vista metrico, si tratta di un madrigale che si compone di 14 versi /settenari che si alternano a endecasillabi e che costituiscono sette coppie a rime baciate, cioè due versi consecutivi che rimano fra di loro, secondo lo schema AaBBccddeEffGg.
Esso è tratto da “Rime” (n: 143)
Questo tipo di componimento era di solito riservato per esprimere delle galanterie rivolte alla donna amata, oppure per rappresentare un quadro idillico della natura o descrivere una passione amorosa. Rinnovato e assai diffuso nel XVI secolo, il madrigali fu perfezionato dal Tasso. Egli è stato capace di sfruttarne al massimo le potenzialità espressive per descrivere le sfumature più complesse delle emozioni umane quali: sensualità appena accennata, malinconia, turbamenti più nascosti dell’animo, paesaggi naturali riflessi delle emozioni provate dal poeta.
“Ecco le onde che iniziano fare un lieve rumore, e le foglie degli alberi tremolano e l’aria mattutina e gli alberelli, e sopra i verdi rami i graziosi uccelli cantano dolcemente e l’oriente si illumina; ecco che già appare l’alba e la sua luce si riflette nel mare, rasserena il cielo e la rugiada ricopre i campi di perle e illumina [col suo riflesso] le alte montagne di una luce dorata. O bella e graziosa Aurora, la brezza mattutina è messaggera del tuo arrivo e tu [lo sei] dell’aria che ristora ogni cuore riarso”
Significato e Dedica
Il poeta descrive arrivo dell’aurora e nel contempo anche la visione della donna amata.
Il madrigale è dedicato a Laura Peperara, evocata mediante il senhal di tipo petrarchesco con il termine “l’aura”, ripetuto due volte e coinvolta in un gioco di rime interne e di corrispondenze foniche “Aurora, aura, aura, ristaura”, oltre che con un gioco concettuale. Infatti l’Aurora fa rinascere la natura ( i rami sono verdi, il cielo è sereno), riportando suoni e colori. Come Laura, essa costituisce un ristoro per il cuore sofferente et ardente di amore. In sintesi, l’Aurora con il suo sorgere crea un’energia positiva che piano piano avvolge ogni cosa e crea serenità anche nell’animo umano. Il poeta ci presenta in rapida successione i vari elementi della natura, senza che nessuno sia preminente. Dal punto di vista sintattico, il componimento comprende un periodo diviso in due parti, ognuno delle quali è introdotto da “ecco” e costituiti ciascuno da una serie di frasi coordinate (“e”… “e”…), figura metrica del polisindeto che fa aumentare la musicalità complessiva del madrigale. La prima parte ha i verbi all’infinito, il che comporta delle rime interne (mormorar, cantar, tremolar), mentre la seconda ha i verbi all’indicativo (appare, specchia, rasserena, imperla, indora). Sono frequenti anche i chiasmi (tremolar le fronde – rider l’oriente – le campagna imperla il dolce gelo – si specchia il mare) e i parallelismi.
Da segnalare anche un ossimoro “dolce gelo” (la rugiada è fresca, quasi fredda, ma piacevole perché dà l’avvio ad una nuova giornata). Presente anche un enjambement: “i vaghi augelli/cantar soavemente”.
Domande da interrogazione
- Qual è il tema principale del madrigale "Ecco mormorar l’onde"?
- Chi è dedicato il madrigale e come viene evocata questa figura?
- Quali sono le caratteristiche metriche del madrigale?
- Come viene descritta l'aurora nel testo?
- Quali figure retoriche sono presenti nel madrigale e come contribuiscono alla sua musicalità?
Il tema principale del madrigale è l'arrivo dell'aurora e la sua bellezza che si riflette nella natura e nella visione della donna amata, simboleggiata dall'aurora stessa.
Il madrigale è dedicato a Laura Peperara, evocata attraverso il gioco di parole e rime interne con il termine "l'aura", che crea un parallelo tra l'aurora e la donna amata.
Il madrigale si compone di 14 versi che alternano settenari a endecasillabi, formando sette coppie di rime baciate secondo lo schema AaBBccddeEffGg.
L'aurora viene descritta come un momento di rinascita e bellezza, che illumina il cielo, il mare, e la natura, portando serenità e ristoro a ogni cuore sofferente.
Nel madrigale sono presenti figure retoriche come il polisindeto, chiasmi, parallelismi, e un enjambement, che aumentano la musicalità complessiva del componimento e arricchiscono la descrizione dell'aurora e della natura.