Concetti Chiave
- Le ottave 45-49 descrivono Tancredi, un valoroso guerriero cristiano, il cui coraggio è oscurato da un amore impossibile per Clorinda.
- Tancredi vive un conflitto interiore, combattuto tra il suo dovere di soldato e l'amore folle e colpevole per una guerriera pagana.
- Le ottave 58-60 presentano Rinaldo, un giovane eroe destinato alla conquista di Gerusalemme, caratterizzato da purezza d'animo e valore.
- Rinaldo è ritratto come un simbolo di giovinezza e nobiltà, privo dei tormenti interiori che affliggono Tancredi, e mosso da un forte impulso religioso.
- L'autore, Tasso, contrappone Tancredi e Rinaldo, evidenziando il tormento interiore del primo e la determinazione eroica del secondo nella loro lotta per Gerusalemme.
Indice
L'esercito cristiano e Tancredi
Dall’ottava 45 in poi, lo scrittore passa in rassegna l’esercito cristiano che sfila davanti al proprio condottiero. L’episodio risponde ad un gusto scenografico, caro al Tasso e sempre presente nella cultura barocca del tempo. Le ottave 45-49 ci presentano Tancredi e le ottave 58-60 la figura di Rinaldo.
Ottava 45
Tancredi e l'amore impossibile
Successivamente viene Tancredi, e non era da considerare uno fra tanti
(eccetto Rinaldo) o il più valoroso in battaglia
o il più bello nei modi di fare e nell’ aspetto
o il migliore o il più intrepido di coraggio
Se una qualche colpa rendeva i suoi grandi meriti
meno illustri, è soltanto per follia amorosa:
nato in ambiente militare, il suo amore fugace
che si nutriva di sofferenze, da esse acquistava forza.
È noto che quel giorno pieno di gloria in cui
I Franchi sconfissero i Persiani [che erano venuti in soccorso di Antiochia, assediata prima di Gerusalemme]
Tancredi, dopo aver riportato la vittoria,
stanco di inseguire i fuggitivi,
cercò riposo e refrigerio
alle sue labbra riarse e alle stanche membra [ = fianco – sineddoche]
e si diresse dove una fonte rigogliosa, circondata di verdi sponde
lo invitò a godere del sollievo dell’ombra.
Improvvisamente, qui gli apparse
una fanciulla armata di tutto punto, eccetto la fronte:
era una pagana, ed era venuta alla stessa fonte
alla ricerca di un po’ di refrigerio.
Egli guardò, ed ammirò le sue belle
fattezze, gli piacque e se ne innamorò.
Oh meraviglia!, L’Amore appena nato
già spicca il volo e trionfa armato.
Essa si coprì con l’elmo, e se non fossero
arrivate altre persone, l’avrebbe assalito.
Non coinvolta da alcuna passione amorosa
essa, da donna altezzosa che era, fuggì solo per necessità,
allontanandosi da Tancredi, [Tancredi è indicato col termine “vinto” perché è stato vinto dalla forza dell’Amore]
ma egli conservò nel cuore
la sua bella immagine di guerriera, quale essa è in realtà
e sempre aveva in mente
le circostanze in cui la vide,
come una miccia che alimenta il fuoco [d’Amore]
E nel suo volto, facendo attenzione, la gente
poteva leggere “Costui arde d’amore e senza speranza”;
egli se ne va sospirando,
con gli occhi bassi e pieni di tristezza
Gli ottocento soldati a cavallo, che gli facevano da scorta,
erano originari della bella pianura della Campania,
luogo in cui la natura esprime la sua bellezza,
e i colli fertili e ondulati che il mar Tirreno contempla compiaciuto.
[…]
Tancredi è un personaggio che vive un continuo contrasto interiore e anche qui, l’autore mette in risalto il suo intimo travaglio causato dall’incontro casuale con una guerriera pagana, Clorinda, e dall’amore verso di lei che sboccia immediatamente. Tale sofferenza dell’anima è descritta con termini che fanno parte della tradizione lirica: ardore, sospiri, mestizia, sofferenza, senza speranza e nelle ottave precedenti si parla anche di amore vano, cioè impossibile e non sacro, folle, colpevole. Da notare che man mano che l’amore prende forza, Tancredi diventa più debole e tiene gli occhi bassi e forse pieni di lacrime. I versi 1-4 dell’ottava 49, ci presentano un uomo solo con il suo dolore, diverso dal giovane delle ottave precedente, valoroso, vittorioso e di belle maniere.
Rinaldo, l'eroe destinato alla conquista
Ma al di sopra di questi
e sopra tutti coloro che passavano in parata
vedresti il giovane Rinaldo elevarsi,
fiero ed elegante ad un tempo, con la sua fronte regale e tutti fissare lo sguardo su di lui
Fu precoce in quanto al valore e la speranza e precoci
sembravano essere sbocciati i fiori quando ne uscirono i frutti;
se lo guardi armato, mentre si scaglia come un fulmine contro il nemico,
ha le sembianze di Marte [dio della guerra], ma se si scopre il volto, ha le sembianze dell’Amore.
Nelle terre bagnate dall’Adige [possedimenti degli Estensi]
Fui generato da Bertoldo e Sofia [Bertoldo
era il figlio di Azzo IV d’Este],
Sofia la Bella e Bertoldo il potente
Quasi prima di essere svezzato, Matilde di Canossa lo volle con sé, lo nutrì e lo istruì
nelle regole della vita da re [amministrazione e vita politica]: Tancredi restò sempre con lei,
fintanto che la sua giovane mente
non fu attratta dal richiamo della guerra santa, in corso in oriente.
A quel punto ( non aveva ancora compiuto 15 anni)
Fuggì da solo e percorse strade a lui sconosciute;
attraversò il Mare Egeo, oltrepassò le coste della Grecia,
e raggiunse nell’accampamento dei Crociati nelle regioni lontane [la Terra Santa, dove i Crociati combattevano contro i Saraceni]
Fu una fuga nobilissima [per la motivazione che aveva Rinaldo a lasciare tutto], augurando che sia imitata
da qualche suo discendente di casa d’Este di animo generoso e nobile.
Erano tre anni che stava combattendo, e precoce e intempestiva,
una leggera peluria gli stava crescendo sul mento [per indicare che Tancredi si stava facendo uomo]
Rinaldo è l’eroe che il Tasso destina alla conquista di Gerusalemme e per questo, di lui, mette in luce la giovinezza, la trasparenza d’animo, l’aspetto e il valore. Egli non conosce problemi intimi come Tancredi. Sappiamo soltanto che ancora molto giovane, spinto dalla sensibilità religiosa, dalla carriera militare e dall’avventura, decise di abbandonare ogni persona e ogni cosa per recarsi in Terra Santa e combattere contro i Saraceni. Per la liberazione del Santo Sepolcro. Egli è quindi destinato alla conquista e dal punto di vista psicologico è integro; invece Tancredi sembra essere destinato alla sofferenza, al tormento interiore e in lui lo scrittore pare proiettare la propria sensibilità
Domande sui protagonisti e le loro vicende
1) Di dove sono originari i due protagonisti?
2) Quale vicenda accaduta a Tancredi viene narrata con poche, in questo passo?
3) Chi è “la donzella” che Tancredi incontra alla fonte?
4) Perché la fuga di Rinaldo è definita “nobilissima”?
5) Che cosa potrebbe rendere meno gloriose le imprese di Tancredi?
6) Che visione dell’amore traspare appena dal testo?
Domande da interrogazione
- Qual è il contrasto interiore vissuto da Tancredi?
- Come viene descritto Rinaldo nel testo?
- Qual è la causa della sofferenza di Tancredi?
- Perché Rinaldo è considerato un eroe destinato alla conquista?
- Qual è la differenza psicologica tra Tancredi e Rinaldo?
Tancredi vive un continuo contrasto interiore causato dall'amore impossibile per la guerriera pagana Clorinda, che lo rende vulnerabile e tormentato.
Rinaldo è descritto come un giovane fiero ed elegante, destinato alla conquista di Gerusalemme, con un animo trasparente e un valore precoce.
La sofferenza di Tancredi è causata dall'amore impossibile e non corrisposto per Clorinda, che lo porta a un travaglio interiore.
Rinaldo è considerato un eroe destinato alla conquista per la sua giovinezza, il valore e la decisione di abbandonare tutto per combattere in Terra Santa.
Tancredi è tormentato e vive un conflitto interiore, mentre Rinaldo è psicologicamente integro e motivato dalla sua missione di conquista.