Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • Le ottave 45-49 descrivono Tancredi, un valoroso guerriero cristiano, il cui coraggio è oscurato da un amore impossibile per Clorinda.
  • Tancredi vive un conflitto interiore, combattuto tra il suo dovere di soldato e l'amore folle e colpevole per una guerriera pagana.
  • Le ottave 58-60 presentano Rinaldo, un giovane eroe destinato alla conquista di Gerusalemme, caratterizzato da purezza d'animo e valore.
  • Rinaldo è ritratto come un simbolo di giovinezza e nobiltà, privo dei tormenti interiori che affliggono Tancredi, e mosso da un forte impulso religioso.
  • L'autore, Tasso, contrappone Tancredi e Rinaldo, evidenziando il tormento interiore del primo e la determinazione eroica del secondo nella loro lotta per Gerusalemme.

Indice

  1. L'esercito cristiano e Tancredi
  2. Tancredi e l'amore impossibile
  3. Rinaldo, l'eroe destinato alla conquista
  4. Domande sui protagonisti e le loro vicende

L'esercito cristiano e Tancredi

Dall’ottava 45 in poi, lo scrittore passa in rassegna l’esercito cristiano che sfila davanti al proprio condottiero. L’episodio risponde ad un gusto scenografico, caro al Tasso e sempre presente nella cultura barocca del tempo. Le ottave 45-49 ci presentano Tancredi e le ottave 58-60 la figura di Rinaldo.

Ottava 45

Tancredi e l'amore impossibile

Successivamente viene Tancredi, e non era da considerare uno fra tanti

(eccetto Rinaldo) o il più valoroso in battaglia

o il più bello nei modi di fare e nell’ aspetto

o il migliore o il più intrepido di coraggio

Se una qualche colpa rendeva i suoi grandi meriti

meno illustri, è soltanto per follia amorosa:

nato in ambiente militare, il suo amore fugace

che si nutriva di sofferenze, da esse acquistava forza.

È noto che quel giorno pieno di gloria in cui

I Franchi sconfissero i Persiani [che erano venuti in soccorso di Antiochia, assediata prima di Gerusalemme]

Tancredi, dopo aver riportato la vittoria,

stanco di inseguire i fuggitivi,

cercò riposo e refrigerio

alle sue labbra riarse e alle stanche membra [ = fianco – sineddoche]

e si diresse dove una fonte rigogliosa, circondata di verdi sponde

lo invitò a godere del sollievo dell’ombra.

Improvvisamente, qui gli apparse

una fanciulla armata di tutto punto, eccetto la fronte:

era una pagana, ed era venuta alla stessa fonte

alla ricerca di un po’ di refrigerio.

Egli guardò, ed ammirò le sue belle

fattezze, gli piacque e se ne innamorò.

Oh meraviglia!, L’Amore appena nato

già spicca il volo e trionfa armato.

Essa si coprì con l’elmo, e se non fossero

arrivate altre persone, l’avrebbe assalito.

Non coinvolta da alcuna passione amorosa

essa, da donna altezzosa che era, fuggì solo per necessità,

allontanandosi da Tancredi, [Tancredi è indicato col termine “vinto” perché è stato vinto dalla forza dell’Amore]

ma egli conservò nel cuore

la sua bella immagine di guerriera, quale essa è in realtà

e sempre aveva in mente

le circostanze in cui la vide,

come una miccia che alimenta il fuoco [d’Amore]

E nel suo volto, facendo attenzione, la gente

poteva leggere “Costui arde d’amore e senza speranza”;

egli se ne va sospirando,

con gli occhi bassi e pieni di tristezza

Gli ottocento soldati a cavallo, che gli facevano da scorta,

erano originari della bella pianura della Campania,

luogo in cui la natura esprime la sua bellezza,

e i colli fertili e ondulati che il mar Tirreno contempla compiaciuto.

[…]

Tancredi è un personaggio che vive un continuo contrasto interiore e anche qui, l’autore mette in risalto il suo intimo travaglio causato dall’incontro casuale con una guerriera pagana, Clorinda, e dall’amore verso di lei che sboccia immediatamente. Tale sofferenza dell’anima è descritta con termini che fanno parte della tradizione lirica: ardore, sospiri, mestizia, sofferenza, senza speranza e nelle ottave precedenti si parla anche di amore vano, cioè impossibile e non sacro, folle, colpevole. Da notare che man mano che l’amore prende forza, Tancredi diventa più debole e tiene gli occhi bassi e forse pieni di lacrime. I versi 1-4 dell’ottava 49, ci presentano un uomo solo con il suo dolore, diverso dal giovane delle ottave precedente, valoroso, vittorioso e di belle maniere.

Rinaldo, l'eroe destinato alla conquista

Ma al di sopra di questi

e sopra tutti coloro che passavano in parata

vedresti il giovane Rinaldo elevarsi,

fiero ed elegante ad un tempo, con la sua fronte regale e tutti fissare lo sguardo su di lui

Fu precoce in quanto al valore e la speranza e precoci

sembravano essere sbocciati i fiori quando ne uscirono i frutti;

se lo guardi armato, mentre si scaglia come un fulmine contro il nemico,

ha le sembianze di Marte [dio della guerra], ma se si scopre il volto, ha le sembianze dell’Amore.

Nelle terre bagnate dall’Adige [possedimenti degli Estensi]

Fui generato da Bertoldo e Sofia [Bertoldo

era il figlio di Azzo IV d’Este],

Sofia la Bella e Bertoldo il potente

Quasi prima di essere svezzato, Matilde di Canossa lo volle con sé, lo nutrì e lo istruì

nelle regole della vita da re [amministrazione e vita politica]: Tancredi restò sempre con lei,

fintanto che la sua giovane mente

non fu attratta dal richiamo della guerra santa, in corso in oriente.

A quel punto ( non aveva ancora compiuto 15 anni)

Fuggì da solo e percorse strade a lui sconosciute;

attraversò il Mare Egeo, oltrepassò le coste della Grecia,

e raggiunse nell’accampamento dei Crociati nelle regioni lontane [la Terra Santa, dove i Crociati combattevano contro i Saraceni]

Fu una fuga nobilissima [per la motivazione che aveva Rinaldo a lasciare tutto], augurando che sia imitata

da qualche suo discendente di casa d’Este di animo generoso e nobile.

Erano tre anni che stava combattendo, e precoce e intempestiva,

una leggera peluria gli stava crescendo sul mento [per indicare che Tancredi si stava facendo uomo]

Rinaldo è l’eroe che il Tasso destina alla conquista di Gerusalemme e per questo, di lui, mette in luce la giovinezza, la trasparenza d’animo, l’aspetto e il valore. Egli non conosce problemi intimi come Tancredi. Sappiamo soltanto che ancora molto giovane, spinto dalla sensibilità religiosa, dalla carriera militare e dall’avventura, decise di abbandonare ogni persona e ogni cosa per recarsi in Terra Santa e combattere contro i Saraceni. Per la liberazione del Santo Sepolcro. Egli è quindi destinato alla conquista e dal punto di vista psicologico è integro; invece Tancredi sembra essere destinato alla sofferenza, al tormento interiore e in lui lo scrittore pare proiettare la propria sensibilità

Domande sui protagonisti e le loro vicende

1) Di dove sono originari i due protagonisti?

2) Quale vicenda accaduta a Tancredi viene narrata con poche, in questo passo?

3) Chi è “la donzella” che Tancredi incontra alla fonte?

4) Perché la fuga di Rinaldo è definita “nobilissima”?

5) Che cosa potrebbe rendere meno gloriose le imprese di Tancredi?

6) Che visione dell’amore traspare appena dal testo?

Domande da interrogazione

  1. Qual è il contrasto interiore vissuto da Tancredi?
  2. Tancredi vive un continuo contrasto interiore causato dall'amore impossibile per la guerriera pagana Clorinda, che lo rende vulnerabile e tormentato.

  3. Come viene descritto Rinaldo nel testo?
  4. Rinaldo è descritto come un giovane fiero ed elegante, destinato alla conquista di Gerusalemme, con un animo trasparente e un valore precoce.

  5. Qual è la causa della sofferenza di Tancredi?
  6. La sofferenza di Tancredi è causata dall'amore impossibile e non corrisposto per Clorinda, che lo porta a un travaglio interiore.

  7. Perché Rinaldo è considerato un eroe destinato alla conquista?
  8. Rinaldo è considerato un eroe destinato alla conquista per la sua giovinezza, il valore e la decisione di abbandonare tutto per combattere in Terra Santa.

  9. Qual è la differenza psicologica tra Tancredi e Rinaldo?
  10. Tancredi è tormentato e vive un conflitto interiore, mentre Rinaldo è psicologicamente integro e motivato dalla sua missione di conquista.

Domande e risposte

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