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Concetti Chiave

  • Nel Seicento, la lingua volgare italiana ottenne dignità letteraria pari alle altre lingue europee.
  • L'Accademia della Crusca, fondata nel 1582 a Firenze, mirava a definire la "buona lingua" basandosi sul fiorentino del Trecento.
  • Nel 1612 fu pubblicato il "Vocabolario degli Accademici della Crusca", primo vocabolario della lingua volgare.
  • Il vocabolario si basava principalmente sul lessico degli scrittori fiorentini del Trecento, seguendo un modello arcaizzante.
  • Nonostante le critiche, il vocabolario contribuì all'unificazione linguistica e culturale italiana, con influenze da figure come Galileo.

Indice

  1. La nascita della lingua volgare
  2. L'Accademia della Crusca e il vocabolario
  3. Il contributo di Salviati e Galileo

La nascita della lingua volgare

All’inizio del Seicento la lingua volgare ottenne piena dignità letteraria, al pari di una vera e propria lingua, come negli altri stati europei.

L'Accademia della Crusca e il vocabolario

Nel 1582 a Firenze sorse l’Accademia della Crusca, con un contributo decisivo da parte del letterato Salviati, il cui scopo è quello di separare il “fior di farina” , ovvero la buona lingua ovvero i termini della fiorentino utilizzato nel Trecento, dalla “crusca”, ovvero, il resto del linguaggio utilizzato dagli italiani.

La preparazione del vocabolario riguardante la lingua italiana iniziò nel 1590, nel 1612 venne pubblicata la prima edizione del vocabolario a Venezia della lingua volgare scritto dagli accademici della crusca, realizzata dall’Accademia della Crusca, il cui titolo era “Vocabolario degli Accdemici della Crusca”.

Il contributo di Salviati e Galileo

Nel vocabolario vennero inserite le parole usate maggiormente dagli scrittori fiorentini del 300. Salviati fu uno dei fondatori della Crusca e propose un modello di lingua letteraria come il fiorentino arcaizzante. Questo vocabolario divenne un modello di metodo lessicografico (per le accademie europee) ma suscitò anche molte proteste a causa della rigida impostazione sul fiorentino del 300. Nonostante ciò, il vocabolario ebbe un ruolo fondamentale per l’unificazione della lingua e della cultura dell’Italia. Un importante contributo alla lingua italiana fu quello di Galileo che usava un italiano scientifico e moderno.

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