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Concetti Chiave

  • La Riforma protestante influenzò la cultura e la politica con la Chiesa cattolica che reagì attraverso la Controriforma, guidata da nuovi ordini spirituali come Gesuiti e Cappuccini.
  • Il sistema educativo fu riformato: l'istruzione elementare affidata ai parroci, quella superiore ai Gesuiti, mentre le università rimasero sotto l'influenza della Chiesa.
  • La Controriforma portò a una censura della libertà di pensiero, con l'Inquisizione e l'Indice che limitavano la circolazione di idee considerate pericolose per la religione.
  • Roma e Venezia furono importanti centri culturali: Roma per le riforme della Chiesa, Venezia per la sua apertura agli studi scientifici, come quelli di Galileo Galilei.
  • Le accademie fiorirono come centri di dibattito intellettuale, tra cui l'Accademia dei Lincei e l'Accademia della Crusca, che contribuirono allo sviluppo della cultura e della lingua italiana.

Indice

  1. Conseguenze della Riforma Protestante
  2. Istruzione e Controriforma
  3. Censura e repressione
  4. Centri culturali del Seicento
  5. Ruolo degli intellettuali
  6. Le accademie italiane

Conseguenze della Riforma Protestante

La Riforma protestante fu gravida di conseguenze non solo dal punto di vista religioso e politico ma anche culturale, a causa della posizione presa dalla Chiesa. Durante il Concilio di Trento la Chiesa di Roma dal un lato accolse le nuove istanze di rinnovamento spirituale mentre dall’altro reagì ai nuovi orientamenti dottrinali delle Chiese riformate con la Controriforma. Protagonisti di quest’ultima furono i nuovi ordini spirituali che assistevano i bisognosi e istruivano il popolo, come i Fatebenfratelli, o i Gesuiti, Cappuccini, Filippini.

Istruzione e Controriforma

Il confronto con la Chiesa luterana portò la Chiesa cattolica a voler istruire il popolo. L’insegnamento elementare, dunque, fu assegnato ai parroci, quella superiore ai Gesuiti i quali insegnavano letteratura, latino, scienze, filosofia, mentre le università mantennero la loro forma originali venendo pur sempre influenzate dalla Chiesa. Per l’istruzione del clero vennero istituiti dei seminari per trasmettere ai futuri sacerdoti la cultura per far fronte alle predicazioni luterane, ma anche per educarli ad un maggior rigore, rispondendo alle esigenze già presentante da intellettuali come Erasmo da Rotterdam, profondo conoscitore delle sacre scritture.

Censura e repressione

Ma la Controriforma cattolica se da un lato portò ad un ritorno alle origini del cristianesimo, dall’altro diede vita ad un clima di intimidazione e soggezione alla Chiesa cattolica, bloccando addirittura la circolazione di idee di qualsiasi natura risultanti pericolose per la religione: durante questo periodo, infatti, la libertà di pensiero fu talmente censurata che le opere pubblicate furono del tutto fiacche e incomparabili rispetto alle precedenti. Ad aiutare la Chiesa ci furono la Sacra congregazione dell’Indice, che aveva il compito di ritirare dalla circolazione i libri proibiti, e il Tribunale dell’Inquisizione, attivo già nel Medioevo, che interrogava e condannava i presunti eretici anche a torture, specialmente nei casi di stregoneria. Vittime di questo eccessivo controllo della Chiesa furono Campanella e Giordano Bruno, l’ultimo dei quali venne arso vivo con l’accusa di essere eretico: egli, infatti, affermò che in realtà nell’universo vi sono un’infinità di mondi senza centro né circonferenze e che dunque non è infinito come Dio, al quale si riconosce una certa superiorità.

Centri culturali del Seicento

Tra i centri culturali italiani più rilevanti del Seicento spiccavano Roma e Venezia. La prima diventò sede delle riforme della Chiesa e di grande sviluppo culturale visti gli insegnamenti dei Gesuiti affiancati da molti prelati. Inoltre Roma controllava anche altri città come Bologna.

Venezia, invece, divenne il punto di riferimento per tutti colori che non erano d’accordo con la Controriforma della Chiesa, e quindi sede delle ricerche di scienziati come Galileo Galilei che ebbe tutta la libertà di compiere i suoi studi. Venezia inoltre fu addirittura un grande centro di pubblicazione ma ben presto tutto ciò termino, in favore invece dello sviluppo di forme teatrali come il melodramma e la commedia dell’arte. In concomitanza con Galilei divenne conosciuto anche Paolo Sarpi, frate dottissimo che nelle sue opere denunciò la decadenza morale della Chiesa e l’inefficacia, specialmente dopo il concilio, dato che non fu capace di trovare una soluzione ai continui scontri con gli stati protestanti.

Altri centri culturale furono Torino (G. Marino e A. Tassoni), Milano (F. Borromeo), Napoli (G.B. Basile e G.C. Cortese).

Ruolo degli intellettuali

Gli intellettuali rimangono sempre dipendenti dalla corte, alla quale vengono ammessi solamente letterati nobili, ma il loro compito cambia radicalmente: sono considerati ora come segretari esperti di diplomazia o di pratiche amministrative, e non si fanno più portavoce di un’ideale in cui campeggia la libertà di espressione, ma tendono a nascondere (dissimulazione) le tirannie della corte solamente per difendere i propri diritti. Le opere, dunque, sono rivolte ad un pubblico di aristocratici e i letterati devono riuscire ad ottenere il loro consenso. Al di fuori della corte vi sono invece scrittori senza status sociale o intellettuali girovaghi, che girano per le piazze per fare commedie dell’arte.

Le accademie italiane

L’altro centro di cultura furono le accademie, sorte intorno al Quattrocento come centri di dibattito divennero conosciute e frequentate da intellettuali di differenti ceti sociali che davano vita a poetiche comuni e che per il loro ceto sociale non erano poterono entrare all’interno delle corti. Le principali furono:

-Accademia dei Lincei (Roma): costituita nel 1603 e tutt’ora attiva; l’emblema, la lince, simboleggia la vista acuta che occorre per lo studio dei fenomeni naturali. Vi fece parte lo stesso Galilei.

-Accademia della Crusca (Firenze): che concretizzò il progetto di fondare un dizionario della lingua italiana in modo da diffondere l’insegnamento del fiorentino del Trecento.

-Accademia dell’Arcadia (Roma): fondata nel 1690 con lo scopo di restaurare il classicismo in funzione antibarocca.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le conseguenze culturali della Riforma Protestante?
  2. La Riforma Protestante portò a un rinnovamento spirituale e a una reazione della Chiesa cattolica con la Controriforma, influenzando l'istruzione e la cultura attraverso nuovi ordini spirituali come i Gesuiti.

  3. Come influenzò la Controriforma l'istruzione?
  4. La Controriforma portò la Chiesa cattolica a istruire il popolo, assegnando l'insegnamento elementare ai parroci e quello superiore ai Gesuiti, mentre le università furono influenzate dalla Chiesa.

  5. Quali furono gli effetti della censura durante la Controriforma?
  6. La censura durante la Controriforma bloccò la circolazione di idee pericolose per la religione, con la Sacra congregazione dell’Indice e il Tribunale dell’Inquisizione che ritiravano libri proibiti e condannavano presunti eretici.

  7. Quali furono i principali centri culturali del Seicento in Italia?
  8. I principali centri culturali del Seicento in Italia furono Roma, sede delle riforme della Chiesa, e Venezia, punto di riferimento per chi non era d'accordo con la Controriforma e centro di pubblicazione e ricerca scientifica.

  9. Qual era il ruolo degli intellettuali e delle accademie italiane nel Seicento?
  10. Gli intellettuali erano dipendenti dalla corte e si occupavano di diplomazia e amministrazione, mentre le accademie, come l'Accademia dei Lincei e l'Accademia della Crusca, erano centri di dibattito e cultura per intellettuali di diversi ceti sociali.

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