Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • Il testo di "La secchia rapita" è una parodia che unisce elementi comici ed eroici, trasformando un evento banale in un'epopea.
  • Il poeta esprime un'esitazione iniziale con il condizionale "vorrei", che aggiunge una vena comica al poema, parodiando i toni seri dei poemi eroici tradizionali.
  • L'accostamento di espressioni eroiche e dettagli realistici e popolari evidenzia il contrasto tra alto e basso, tipico della sensibilità barocca.
  • Apollo è descritto come fonte d'ispirazione confusa per il poeta, un esempio di come la figura classica sia degradata a precettore di fanciulli.
  • Il destinatario dell'opera è Antonio Barberini, ritratto come giovane nell'aspetto ma saggio nei consigli, e nipote di Papa Urbano VIII.

Vorrei cantar quel memorando sdegno

ch’ infiammò già ne’ fieri petti umani

un’infelice e vil secchia di legno,

che tolsero ai Petroni i Gemignani.

Febo che mi raggiri entro lo ’ngegno

l’orribil guerra e gli accidenti strani,

tu che sai poetar, servimi d’aio,

e tiemmi per le maniche del saio.

E tu, nipote del rettor del mondo,

del generoso Carlo ultimo figlio,

ch’ in giovinetta guancia e ’n capel biondo

copri canuto senno, alto consiglio;

se dagli studi tuoi di maggior pondo

volgi talor per ricrearti il ciglio,

vedrai, s’ al cantar mio porgi l’orecchia,

Elena trasformarsi in una secchia.

Vorrei cantare quella degna di essere ricordata,

che un tempo accese nei coraggiosi petti umani

Indice

  1. Il furto della secchia
  2. Apollo e la guida poetica
  3. Il destinatario dell'opera
  4. Parodia e stile comico

Il furto della secchia

un’umile secchia di legno, causa di tante infelicità (1),

che i Modenesi rubarono ai Bolognesi (2)

Apollo e la guida poetica

Apollo, che mi fai turbinare nella mente

l’orribile guerra e gli strani avvenimenti (3),

che sai scrivere componimenti, servimi da guida

e tienimi sotto la tua protezione (4)

Il destinatario dell'opera

E tu, nipote di colui che guida il mondo (5),

e ultimo figlio del generoso Carlo (6)

che sotto l’aspetto giovanile (7)

nascondi saggezza da vecchio, [dammi]importanti consigli:

se dai tuoi studi di maggior rilevanza (8)

volgi lo sguardo per distrarti

vedrai se fai attenzione al mio canto

trasformarsi Elena (9) in una secchia.

1. Il termine ha valore attivo, ossia che ha causato guerre e lutti e quindi infelicità

2. I contendenti sono gli abitanti di Modena e di Bologna che il poeta, nel testo indica con il nome dei rispettivi patroni: S. Petronio, patrone di Bologna e San Gemignano, patrono di Modena.

3. Questi “accidenti strani” potrebbero essere i comportamenti bizzarri tenuti dai combattenti: abiti indossati al contrario, indumenti scambiati fra uomo e donna, armi improprie, ecc.

4. Si tratta di un modo di dire popolare. “Tenere per le maniche del saio” significa mettere qualcuno sotto la sua protezione

5. Si tratta di Antonio Barberini, che allora aveva 17 anni e a cui è dedicata l’opera. Egli era nipote del Papa Urbano VIII (=il rettor del mondo).

6. Si tratta di Carlo Barberini, fratello del pontefice

7. “Giovanetta guancia e n’ capel biondo”

8. “pondo”, peso, importanza, rilevanza

9. Elena ebbe una funzione scatenante nella guerra di Troia, come nella guerra descritta dal Tassoni ha una secchia.

Parodia e stile comico

Il testo si configura come una parodia, derivata da un accostamento continuo fra comico ed eroico.

Il condizionale, con cui inizia il 1° verso, “vorrei”, mette in risalto un’esitazione da ricollegare ad una vena comica o burlesca, se la paragoniamo agli esordi seri dei tradizionali poemi eroici. L’aspetto dissacrante deriva dall’accostamento di versi, perfettamente adatti ad un poema eroico (“quel memorando sdegno”, “ch’infiammò già ne’ fieri petti umani”) con elementi realistici di bassa levatura ed allusioni alla vita quotidiana (“infelice e vil secchia di legno”). Il “memorando sdegno” del 1° verso, derivato dal furto della secchia, è una parodia dell’ “ira funesta” di Achille nell’Iliade e di tutti gli imitatori di Omero del XVI e XVII secolo. Lo stesso effetto viene raggiunto dall’accostamento delle espressioni “orribil guerra” e “maniche del saio”, un modo di dire, quest’ultimo, di origine molto popolare e della figura di Elena con la secchia. Anzi, in quest’ultimo caso, il verso “trasformarsi” ci rimanda ad una metamorfosi fuori del comune che, pertanto, ci fa pensare alla meraviglia che lo scrittore barocco deve perseguire. Esistono anche altri dettagli che vanno nella stessa direzione, come l’espressione, riferita ad Apollo “che mi raggiri entro lo ‘ngegno”. “Raggirare” significa girovagare sempre trovare uno sbocco, pertanto, Apollo ispira sì il poeta, ma in modo confuso, senza alcuna forma di razionalità o filo logico. Il “tu che sai poetar” è una variante degradata di tante qualità attribuita ad Apollo agli scrittori classici, la cui figura è addirittura abbassata a precettore (= aio) dei fanciulli.

In sintesi, si può dire che il poeta, nel mescolare stile grave e burlesco, riprende la tradizione comica del Morgante. Inoltre egli si colloca all’interno della sensibilità barocca per il tentativo di fare una parodia come era già successo con la tragicommedia con Gian Battista Guarini (Il Pastor fido).

Domande da interrogazione

  1. Qual è il tema principale del proemio de "La secchia rapita"?
  2. Il tema principale è il desiderio del poeta di cantare l'episodio storico del furto di una secchia di legno, che scatenò una guerra tra Modenesi e Bolognesi, trasformando un evento minore in un'epopea eroico-comica.

  3. Chi sono i protagonisti del conflitto descritto nel testo?
  4. I protagonisti del conflitto sono gli abitanti di Modena e di Bologna, rappresentati rispettivamente dai loro patroni: San Gemignano per Modena e San Petronio per Bologna.

  5. Come viene descritto Apollo nel proemio e quale ruolo ha?
  6. Apollo viene descritto come colui che ispira il poeta, facendogli turbinare nella mente l'orribile guerra e gli strani avvenimenti. Il suo ruolo è quello di guida e protettore del poeta nel suo intento di narrare gli eventi.

  7. Chi è il destinatario dell'opera e quali caratteristiche vengono evidenziate?
  8. Il destinatario dell'opera è Antonio Barberini, nipote di Papa Urbano VIII e ultimo figlio del generoso Carlo, descritto come giovane di aspetto ma dotato di saggezza e consiglio maturi.

  9. In che modo il testo si configura come una parodia?
  10. Il testo si configura come una parodia attraverso l'accostamento di elementi eroici e comici, come il furto di una semplice secchia trasformato in causa di guerra, e l'uso di un linguaggio che mescola lo stile elevato dei poemi eroici con allusioni alla vita quotidiana e dettagli burleschi, seguendo la tradizione comica del Morgante e la sensibilità barocca.

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