Concetti Chiave
- Il sonetto "Donna che si pettina" utilizza la metafora del mare per descrivere i capelli dorati di una donna, paragonandoli a onde e il pettine a una navicella d'avorio.
- Il poeta si sente travolto dalla bellezza della donna, rappresentata come una tempesta di passione, in cui il naufragio diventa una metafora per l'amore inesorabile.
- L'uso di campi lessicali marini e di materiali preziosi, come oro e avorio, arricchisce l'atmosfera del sonetto, evocando bellezza, pericolo e meraviglia.
- La metafora barocca gioca un ruolo cruciale, unendo elementi distanti come capelli e onde, pettine e navicella, creando un'immagine onirica e fantastica.
- Il sonetto evita di descrivere il mondo interiore del poeta, concentrandosi invece su una realtà esterna trasformata attraverso un linguaggio metaforico complesso.
Onde dorate, e l’onde eran capelli,
navicella d’avorio un dì fendea;
una man pur d’avorio la reggea
per questi errori prezïosi e quelli;
e, mentre i flutti tremolanti e belli
con drittissimo solco dividea,
l’òr de le rotte fila Amor cogliea,
per formarne catene a’ suoi rubelli.
Per l’aureo mar, che rincrespando apria
il procelloso suo biondo tesoro,
agitato il mio core a morte gìa.
Ricco naufragio, in cui sommerso io moro,
poi ch’almen fûr, ne la tempesta mia,
di diamante lo scoglio e ’l golfo d’oro.
Analisi del Sonetto
Si tratta di un sonetto , tratto da La Lira, articolato secondo lo schema seguente: ABBA, ABBA, CDC, DCD
Una navicella d’avorio [il pettine] attraversava le onde dorate [i capelli biondi], e le onde erano i capelli; retta da una mano anch’essa d’avorio nei movimenti [errori, da errare] preziosi che essa compiva fra i capelli; e mentre divideva i capelli tremolanti e belli [flutti]con una discriminatura ben dritta, l’Amore raccoglieva il biondo [l’or] dei capelli separati per intrecciare catene destinate a coloro che non intendono soggiacere a tale bellezza [= a’ suoi rubelli], Il mio cuore andava verso la morte in quel mare d’oro che, increspandosi apriva il suo biondo e tempestoso tesoro. Si tratta di un ricco naufragio, io cui io muoio sommerso, poiché nella tempesta che mi travolse [mia] lo scoglio era costituito da un diamante e il mare [golfo] dal biondo oro dei capelli.
Metafore e Immagini
Una donna si pettina: i suoi capelli dorati evocano le onde del mare, dorate per il riflesso del sole, il pettine d’avorio gli ricorda una nave in balia delle onde, La bianca mano che regge il pettine quasi confonde con esso e anch’essa, agli occhi del poeta diventa d’avorio. Il poeta prova la sensazione di essere coinvolto dalla visione della mano e dei riccioli d’oro della donna amata, riccioli che Amore usa come strumento per incatenare e sottoporre al suo dominio anche coloro che sono più restii. Allora, il poeta va incontro ad una tempesta di passione e in questo mare di riccioli d’oro gli resta solo da aspettare di naufragare completamente, cioè di soccombere alla passione. Di fronte ad una bellezza così pregiata (gli scogli sono diamanti e il mare è d’oro) pensa che ciò ne sia valsa veramente la pena.
Metafore Barocche
Tutto il sonetto è costruito sulla metafora del mare; il campo lessicale comprende, infatti, termini derivati dall’ambiente marino: onde, navicelle, fendere, flutti solco, [scia lasciata da una nave], mar, rincrespando, procelloso [dal latino “procella” = tempesta], naufrago, sommergere, tempesta, scoglio, golfo. A questo campo si aggiunge quello dei minerali o dei materiali prezioso: oro, avorio, dorate, aureo, biondo (che ci rimanda all’immagine dell’oro), diamante
Dimensione Fantastica
Dopo i primi versi in cui sono descritti l’atto del pettinarsi della donna e le sofferenza d’amore del poeta, subentra tutta una serie di metafore e di trasformazioni che sembrano quasi trasportarci in una dimensione fantastica, quasi onirica: Amore cerca di incatenare coloro che a lui si ribellano e il poeta, dopo essere stato coinvolto in una tempesta, la sua navicella d’amore fa naufragio ed egli muore. Da sottolineare che la metafora ricopre un ruolo fondamentale della poetica barocca, legata spesso anche all’idea di G.B. Marino, secondo cui “è del poeta il n la maraviglia”. La metafora barocca è qualcosa di molto inusuale perché avvicina elementi della realtà del tutto distanti ed inimmaginabili: capelli della donna/onde dorate, il pettine/navicella d’avorio, lo scoglio che causa il naufragio/diamante, il mare/ l’oro. Nel poemetto non esiste alcuna traccia di descrizione del mondo interiore, ma solo della realtà, deformata dal linguaggio metaforico. Per raggiungere tal fine, il poeta ricorre all’uso di ossimori (“ricco naufragio”), chiasmi, enjambements (“ne la tempesta mia/di diamante lo scoglio”, “tremolante e belli/con drittissimo solco”) e polisemie.
Domande da interrogazione
- Qual è il tema principale del sonetto "Donna che si pettina"?
- Come viene utilizzata la metafora nel sonetto?
- Quali campi lessicali sono presenti nel sonetto e come contribuiscono alla sua atmosfera?
- In che modo il poeta descrive la sua esperienza d'amore nel sonetto?
- Qual è il ruolo della figura di Amore nel sonetto e come agisce?
Il tema principale è la visione di una donna che si pettina, trasformata in una metafora marina che evoca una tempesta di passione nella quale il poeta si sente naufragare, sommerso dalla bellezza e dalla maestosità dell'amore.
La metafora trasforma l'atto del pettinarsi e i capelli della donna in elementi di un mare tempestoso, con il pettine che diventa una navicella e i capelli d'oro che rappresentano le onde, creando un'immagine fantastica e quasi onirica che riflette la tempesta interiore del poeta.
Il sonetto incorpora campi lessicali marini e di materiali preziosi, con termini come onde, navicella, mar, naufrago, oro, e avorio. Questi contribuiscono a creare un'atmosfera di ricchezza, bellezza e pericolo, sottolineando la potenza e il fascino dell'amore.
Il poeta descrive la sua esperienza d'amore come un naufragio in un mare d'oro, dove la tempesta di passione lo sommerge completamente, facendogli percepire la bellezza dell'amata come qualcosa di tanto prezioso quanto pericoloso, ma degno di essere vissuto.
Amore è personificato come una forza che cerca di incatenare coloro che resistono alla sua bellezza, raccogliendo i capelli d'oro della donna per formare catene. Questo sottolinea il potere dell'amore di dominare e sottomettere, trasformando la bellezza in uno strumento di conquista.