Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • Il componimento è un madrigale in cui il poeta utilizza metafore e antitesi per evocare la bellezza e il pallore della donna amata.
  • Il termine "impallidire" è ambiguo, suggerendo sia un inchino riverente che una fusione con la bellezza della donna.
  • La poesia crea un gioco di sfumature tra la donna e la natura, dove il pallore della donna altera e si fonde con gli elementi naturali.
  • Il linguaggio poetico introduce una reciprocità tra donna e natura, evidenziando una trasformazione reciproca attraverso artifizi linguistici.
  • L'atmosfera sentimentale è resa attraverso rime baciate, assonanze e termini etimologicamente legati, accentuando la delicatezza del paesaggio evocato.

Indice

  1. Pallore di bella donna
  2. Analisi del Madrigale
  3. Sfumature di Colore

Pallore di bella donna

Pallidetto mio sole,

a i tuoi dolci pallori

perde l'alba vermiglia i suoi colori.

Pallidetta mia morte,

a le tue dolci e pallide viole

la porpora amorosa

perde, vinta, la rosa.

Oh, piaccia a la mia sorte

che dolce teco impallidisca anch'io,

pallidetto amor mio.

O mio pallido sole

al cospetto del tuo dolce pallore

anche l’alba vermiglia impallidisce.

O pallida morte [l’ epiteto si riferisce alle sofferenze amorose],

di fronte al tuo pallore di viole,

la rosa, ormai vinta, dolcemente

perde il suo colore purpureo fatto d’amore

Che piaccia al mio destino

che con te anch’io impallidisca,

o mio pallido amore.

Analisi del Madrigale

Dal punto di vista metrico si tratta di un madrigale.

Il poeta invoca la donna amata che evoca con una metafora e per antitesi con l’espressione “mio sole” e ”mia morte” oltre che con quella consueta di “amor mio”. Il suo pallore si irradia verso gli elementi naturali che la circondano (l’alba, la rosa, il poeta stesso). Il termine “impallidire” ha un significato ambiguo; esso può significare inchinarsi in modo riverente di fronte alla bellezza della donna amata, ma anche fondersi in lei e quasi annullarsi.

Sfumature di Colore

Nel componimento si nota un continuo passaggio di sfumature di colore fra la donna e la natura: le espressioni “pallidetto sole mio” e “le tue dolci e pallide viole” designano la donna e le sue sfumature di colore, ma contemporaneamente interagiscono con le sfumature dell’alba e della rosa. Si può notare anche un senso di reciprocità donna amata/natura: la donna trasforma la natura perché al suo confronto l’alba vermiglia perde i suoi colori o la rosa che perde l’aspetto di porpora e a sua volta essa è trasformata in natura grazie a tutto un artificio di linguaggio.

Il paesaggio evocato ha un aspetto sfumato ed evoca una situazione sentimentale molto tenue e languida, accentuata dalla presenza di strutture ritmiche particolari: uso di rime baciate (colori/pallori, amorosa/rosa, anch’io/mio), ripetizioni, assonanze e ricorso a termini legati da etimologia (pallidetto, pallori, pallide, impallidisca).

Domande da interrogazione

  1. Qual è la struttura metrica del componimento?
  2. Il componimento è un madrigale, caratterizzato da una struttura metrica specifica.

  3. Quali sono le principali metafore utilizzate nel testo?
  4. Il poeta utilizza metafore come "mio sole" e "mia morte" per evocare la donna amata, creando un contrasto tra luce e oscurità.

  5. Come interagiscono le sfumature di colore tra la donna e la natura nel componimento?
  6. Le sfumature di colore tra la donna e la natura si fondono, con espressioni come "pallidetto sole mio" e "le tue dolci e pallide viole" che designano la donna e interagiscono con l'alba e la rosa, creando un senso di reciprocità.

Domande e risposte

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