Concetti Chiave
- La poesia narra di Venere che, ferendosi con una rosa bianca, la trasforma in rossa col suo sangue.
- Venere si innamora di Adone mentre cerca di curare la ferita in una fonte.
- Adone, inizialmente riluttante, cura Venere e nasce amore reciproco tra i due.
- Venere elogia la rosa, definendola "regina dei fiori" per aver causato il suo innamoramento.
- La poesia è ricca di figure retoriche che animano e personificano la natura, esaltando l'amore e la bellezza.
L'incontro di Venere e Adone
Mentre passeggia tra i boschi Venere punge il proprio piede con la spina di una rosa bianca che, bagnata dal suo sangue, diventa per sempre di colore rosso. Quindi, la dea si avvicina ad una fonte per bagnarsi e pulirsi la ferita, ma lì vede il bellissimo Adone addormentato e si innamora. Al risveglio. il giovane Adone vorrebbe fuggire, tuttavia Venere lo prega di curare il suo piede ferito. Perciò Adone medica la sua ferita e da questo contatto nasce anche in lui amore.
La rosa e l'amore
In queste sei ottave, la dea Venere si rivolge alla rosa, attraverso una personificazione della stessa, tessendone l’elogio in quanto, anche se indirettamente, è stata lei a causare il suo innamoramento e perciò la proclama "regina dei fiori". Nella tradizione lirica, il fiore è sempre simbolo della persona amata e qui, dunque, dello stesso Adone.
Figure retoriche nel testo
L'intero testo appare come un concentrato di figure retoriche volte ad impreziosirne i versi: la personificazione di Amore e Cielo; la paronomasia di rosa e riso, termini che differiscono solo per le vocale a ed i; l’allitterazione tra rosa e riso d'Amor; il chiasmo, che avvicina i termini Amor e Ciel e alla estremità del verso riso e fattura. Attraverso queste figure retoriche, dunque, il poeta intende far apparire la natura come vivificata, animata e personificata.