Concetti Chiave
- Il sonetto di Gian Battista Marino rompe la tradizione classica con un focus sui dettagli fisici e materiali, simboleggiato dall'attenzione sui capelli.
- La prima strofa utilizza metafore per descrivere i capelli come onde selvagge, con una forte enfasi sulla materialità attraverso dettagli descrittivi.
- Nella seconda strofa, l'amore è personificato e apprezza i difetti, esprimendo una bellezza imperfetta attraverso l'immagine del pettine che riordina i capelli.
- La terza strofa introduce la metafora del mare per i capelli, descrivendoli come un "biondo tesoro" che suscita amore attraverso la loro vastità e seduzione.
- La quarta strofa presenta un ossimoro forte, con l'amore descritto come un "ricco naufragio", indicando la morte simbolica del poeta per la bellezza della donna.
Indice
Ritorno alla Tradizione
E' scritto sotto forma di sonetto con schema fisso, dunque vi è un apparente ritorno alla tradizione che però viene rotto da termini e aggettivazioni che non possiedono nulla di classico. L’attenzione verso i capelli richiama Tasso nelle poesie delle Rime, come “Su l’ampia fronte il crespo oro lucente”, ma anche Petrarca, che aveva scritto “Erano i bei capelli d’oro a l’aura sparsi”, anche se la sua poesia era più vicina a quella dantesca che a quella barocca: c’è una grandissima evoluzione perché la donna di Marino era esclusivamente fisica e materiale.
Descrizione della Donna
L’episodio descritto non è molto avvincente, in quanto viene descritta una donna che si pettina, e per tale motivo si concretizza una ridondanza anche attraverso le ripetizioni degli stessi concetti attraverso dei sinonimi, che donano ricercatezza al testo. Il passo è lento e descrittivo perché concentrato su un’ azione statica
- La poesia è semplice a livello di contenuti perché si concentra su un gioco di immagini e sensazioni trasmessi dai capelli, che forniscono lo spunto per creare delle metafore. La bellezza di questi, infatti emerge proprio attraverso una figura retorica che si crea tra i capelli e le onde già nel primo verso, che sta a significare che la chioma era selvaggia, mossa.
L’aggettivazione “dorata” è stata poi anticipata prima da Petrarca poi da Tasso: è importante notare come ogni sostantivo sia accompagnato da un aggettivo per sottolineare la materialità.
Simbolismo e Purezza
Al v.3 l’accostamento dell’avorio alla mano simboleggia senza dubbio il chiarore della pelle considerato sinonimo di purezza perché eterea, priva dei segni del tempo, che non l’hanno scalfita.
Nel v.4 viene spiegato come il pettine, quando attraversa i capelli, trovi degli errori, ossia delle onde, che vanno quindi anche a simboleggiare in maniera figurata la sinuosità della donna.
Amore e Imperfezione
E’ basata sull’immagine del pettine che riordina i capelli e dell’amore che raccoglie quelli spezzati e aggrappati ai denti dal pettine: questo perché l’amore apprezza anche ciò che viene visto come un rifiuto, ossia i piccoli difetti. L’amore viene personificato come accadeva in Dante e Petrarca, ma è ben diverso perché, piacendo al poeta la donna, apprezza di lei anche ciò che non è proprio un pregio, in quanto la bellezza generale colma anche le cose imperfette.
I capelli da pettinare sono ribelli e viene compiuta quest’azione su di loro per formare delle catene=trecce.
Le quartine costituiscono un unicum perché divise solo da un punto e virgola mentre le due terzine sono nettamente divise, proprio come è accaduto anche nella poesia di Tasso “Donna il bel vetro tondo”.
Metafore del Mare
Attraverso la metafora del mare viene definito l’insieme dei capelli: questo elemento è noto per via dell’immagine del mare in tempesta ma è totalmente nuovo perché viene accostato ai capelli, a cui si attribuisce una vastità infinita. “Biondo tesoro” è un’altra espressione che indica i capelli, così seducenti che avevano mosso il suo cuore e lo avevano fatto innamorare.
Emerge un’immagine forte, quella dell’amore che viene ricondotto a un ricco naufragio, espressione con valore di ossimoro abbastanza forte: il poeta è vittima dell’amore, naufraga nella sua bellezza e muore a causa di questa.
Domande da interrogazione
- Qual è il significato del ritorno alla tradizione nel sonetto?
- Come viene descritta la donna nel testo?
- Qual è il simbolismo associato alla purezza nel sonetto?
- In che modo il sonetto esplora il tema dell'amore e dell'imperfezione?
- Qual è il ruolo delle metafore del mare nel sonetto?
Il sonetto presenta un ritorno alla tradizione attraverso la sua forma fissa, ma rompe con il passato usando termini e aggettivazioni non classiche, richiamando poeti come Tasso e Petrarca.
La donna è descritta mentre si pettina, con un'attenzione particolare ai capelli, creando un gioco di immagini e sensazioni attraverso metafore che evidenziano la bellezza e la materialità.
La purezza è simboleggiata dall'accostamento dell'avorio alla mano, rappresentando il chiarore della pelle come sinonimo di purezza eterea e senza tempo.
L'amore è rappresentato come apprezzamento dei difetti, simboleggiato dal pettine che raccoglie i capelli spezzati, mostrando che la bellezza generale colma le imperfezioni.
Le metafore del mare descrivono i capelli come un vasto mare in tempesta, con espressioni come "biondo tesoro" che indicano la seduzione e l'amore del poeta, culminando in un'immagine di naufragio amoroso.