Concetti Chiave
- La rivalità tra Pierre Corneille e Jean Racine ha caratterizzato il teatro tragico francese del Seicento, con Racine che ha superato la fama di Corneille grazie a opere come "Fedra".
- Molière, dopo un inizio difficile, ha raggiunto un trionfo incontestato nelle scene parigine, fondando una propria compagnia teatrale e ottenendo il favore del re.
- Le commedie di Molière, come "Tartufo" e "Il misantropo", hanno utilizzato meccanismi comici per esporre i vizi della società borghese e aristocratica.
- Il re di Francia ha sostenuto Molière, difendendolo dalle critiche e assegnandogli una pensione, oltre a concedergli una sala esclusiva al Palais Royal.
- Le opere di Molière, pur essendo commedie, possiedono una moralità profonda che condanna l'ipocrisia e la presunzione, mantenendo una rilevanza attuale.
Rivalità tra Corneille e Racine
La storia del teatro tragico francese del Seicento ruota attorno alla rivalità fra Pierre Corneille e Jean Racine. La fama già consolidata del primo, giunto al successo con “Il Cid”, venne offuscata sin dagli esordi del più giovane tragediografo, che divenne l’astro nascente della scena parigina. Con le tragedie degli anni 60 e 70 Racine consolidò la propria supremazia, in particolare con il suo capolavoro, la “Fedra”, ottenendo i favori della Corte.
Molière e il suo trionfo
Senza rivali sarà invece, dopo un esordio difficile, il trionfo di Molière sulle scene dei teatri parigini. Uomo di teatro e attore egli stesso, fondò nel 1643 una sua compagnia che, non riuscendo a imporsi, lo costrinse nel 1646 ad abbandonare Parigi, dove tornerà nel 1658, dopo l'esperienza maturata in diverse città della provincia francese. Da quel momento vivrà a stretto contatto con l'ambiente della corte, entrando prima nelle grazie del fratello del re e poi ottenendo la protezione dello stesso sovrano, che gli assegnò una pensione egli riservò l'uso esclusivo di una sala del Palais Royal. Sarà ancora il re a difenderlo dagli attacchi e dalle accuse che verranno rivolti alle sue commedie, per la forza con cui aveva saputo smascherare i vizi e i difetti della società borghese e aristocratica, come quelli che si nascondevano dietro la rispettabilità ufficiale del matrimonio o nei comportamenti solo all'apparenza dei voti e onesti.
Opere e moralità di Molière
Nascono così opere come il “Tartufo”, “Don Giovanni o il convitato di pietra”, “Il misantropo”, “L’avaro” e “Il malato immaginario”, in cui l’abile impiego dei meccanismi comici, tipici della commedia classica, non offusca la profonda moralità dei testi che, condannando ogni forma di ipocrisia e di presunzione, conservano una validità che li rende ancora attuali.
Domande da interrogazione
- Qual è stata la natura della rivalità tra Corneille e Racine nel teatro tragico francese del Seicento?
- Come ha raggiunto Molière il successo nel teatro parigino?
- Quali sono le caratteristiche delle opere di Molière e la loro rilevanza morale?
La rivalità tra Corneille e Racine è stata centrale nel teatro tragico francese del Seicento, con Racine che, nonostante la fama consolidata di Corneille, riuscì a emergere come astro nascente e consolidare la propria supremazia con opere come "Fedra".
Molière ha raggiunto il successo dopo un inizio difficile, fondando una compagnia nel 1643 e, dopo esperienze in provincia, tornando a Parigi nel 1658. Ha ottenuto il favore della corte e la protezione del re, che lo ha difeso dalle critiche alle sue commedie.
Le opere di Molière, come "Tartufo" e "Il misantropo", utilizzano meccanismi comici per smascherare l'ipocrisia e la presunzione, mantenendo una profonda moralità che le rende ancora attuali.