Concetti Chiave
- Francesco Filelfo fu un importante umanista che, dopo aver insegnato a Padova e Venezia, si trasferì a Milano per sfuggire ai conflitti con Cosimo de’ Medici a Firenze.
- A Milano, Filelfo si legò alla corte dei Visconti, dedicando loro opere letterarie celebrative come le "Sphortias", ispirate all'Iliade di Omero.
- Milano e Pavia, nella prima metà del '400, divennero importanti centri culturali, ospitando umanisti di rilievo come Antonio Loschi e Pier Candido Decembrio.
- Antonio Loschi, noto per le sue opere retoriche, divenne un amico di Poggio, mentre Pier Candido Decembrio fu esiliato per le sue simpatie repubblicane.
- Maffeo Vegio, un altro rilevante umanista, insegnò a Pavia e scrisse opere che armonizzavano la spiritualità cristiana con gli studi umanistici, come il "De educatione liberorum".
Indice
Francesco Filelfo: Dalla Grecia a Milano
Francesco Filelfo fra Firenze e Milano: Nato a Tolentino nel 1398, dopo alcuni anni d’insegnamento a Padova e Venezia, si recò a Costantinopoli dove imparò il greco. Chiamato alla cattedra di greco dello Studio fiorentino nel 1429, entrò in contrasto con Poggio e con Cosimo de’ Medici.
Dovette abbandonare la cattedra e la città, per rifugiarsi a Milano presso i Visconti. Torno a Firenze in prossimità della morte, avvenuta nel 1481.Contrasti e Amarezze Fiorentine
A Milano Filelfo si inserì facilmente negli ambienti della signoria viscontea, tradizionalmente avversa a Firenze, e nelle “Commentationes Florentinae de exilio” (1440) espresse la sua amarezza per il trattamento subito da Cosimo, che dipinse come un tiranno (se ne trova una continuazione nelle Satyrae e nelle Odi).
Celebrazioni e Opere Letterarie
Assunse invece un atteggiamento celebrativo nei confronti dei suoi protettori, Filippo Maria Visconti (morto nel 1447) e Francesco Sforza. Testimonianza del circolo intellettuale del primo sono i “Convivia Mediolanensia”, dialoghi conviviali su letteratura, musica, astronomia, etc. In onore del secondo invece scrisse un poema epico, le “Sphortias” (Sforziadi), il cui modello è l’Iliade di Omero.
Centri Culturali di Milano e Pavia
Letterati e maestri a Milano e a Pavia: Nella prima metà del ‘400, Milano e Pavia furono rilevanti centri culturali. Si segnalano umanisti come il vicentino Antonio Loschi (1368-1461), professore di retorica a Padova e autore dell’”Invectiva in Florentinos”, alla quale rispose il Salutati. Diventò uno dei migliori amici di Poggio. Pier Candido Decembrio scrisse una “Vita” del Visconti ma, per aver simpatizzato per la Repubblica ambrosiana, fu esiliato da Francesco Sforza, al quale dedicò una biografia nel tentativo vano di ingraziarselo.
Angelo Decembrio (1415-1466), suo fratello, peregrinò per le corti italiane (Ferrara, Milano, Napoli) e poi in Spagna e scrisse la “Politia letteraria”, un dialogo sulla letteratura e la conversazione presso la corte estense.
Umanisti e Opere a Pavia
Maffeo Vegio (nato a Lodi nel 1407 e morto nel 1458) fu professore di poetica a Pavia. La sua vocazione dialettica si riflette nel “De educatione liberorum”, di argomento pedagogico, in cui concilia armonicamente la spiritualità cristiana e gli studia humanitatis.
Domande da interrogazione
- Quali furono le principali esperienze di Francesco Filelfo tra Firenze e Milano?
- Come si manifestò l'amarezza di Filelfo nei confronti di Firenze?
- Quali furono i contributi letterari di Filelfo a Milano?
Francesco Filelfo, nato a Tolentino nel 1398, insegnò a Padova e Venezia prima di recarsi a Costantinopoli per imparare il greco. Nel 1429, fu chiamato a Firenze, ma a causa di contrasti con Poggio e Cosimo de’ Medici, si trasferì a Milano presso i Visconti, dove rimase fino alla sua morte nel 1481.
A Milano, Filelfo espresse la sua amarezza per il trattamento ricevuto a Firenze nelle “Commentationes Florentinae de exilio” del 1440, dove descrisse Cosimo de’ Medici come un tiranno. Questa critica continuò nelle sue opere “Satyrae” e “Odi”.
A Milano, Filelfo celebrò i suoi protettori, Filippo Maria Visconti e Francesco Sforza, attraverso opere come i “Convivia Mediolanensia” e il poema epico “Sphortias”, ispirato all’Iliade di Omero, che testimoniano il vivace ambiente intellettuale della città.