Anna Rainoldi
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Concetti Chiave

  • Luigi Pulci, nato a Firenze nel 1432, fu accettato alla corte dei Medici grazie a Lucrezia Tornabuoni.
  • Visse gran parte della sua vita influenzando l'atmosfera scherzosa e piacente della corte medicea.
  • Si allontanò dalla corte negli ultimi anni, seguendo il capitano Roberto Sanseverino.
  • Morì a Padova nel 1484, sospettato di eresia e sepolto in terra sconsacrata.
  • Il suo poema più famoso, Il Morgante, trasforma l'epica cavalleresca in una satira comica e carnevalesca.

Indice

  1. La Vita di Luigi Pulci
  2. La Corte Medicea e l'Allontanamento
  3. Il Morgante e la Tradizione Epica

La Vita di Luigi Pulci

Luigi Pulci nacque a Firenze nel 1432 e morì a Padova nel 1484, per febbri malariche.

Di nobile famiglia decaduta, dovette lavorare come scrivano e segretario personale, finché Cosimo de' Medici lo accolse a corte dove fu protetto da Lucrezia Tornabuoni , madre di Lorenzo de' Medici.

La Corte Medicea e l'Allontanamento

Visse a lungo nella corte medicea, influenzando il clima di scherzosa ricerca del piacere che, per molto tempo, l'ha caratterizzata.

Negli ultimi anni della sua vita, però, la corte si riempì di intellettuali e studiosi estranei alla sua sensibilità, al suo modo di pensare, di scrivere, di vivere.

Per questo motivo se ne allontanò sempre più spesso, seguendo le imprese del capitano di ventura Roberto Sanseverino.

Fu appunto durante una di queste spedizioni, presso Padova, che trovò la morte e fu sepolto in una terra sconsacrata, perché sospettato di eresia.

Il Morgante e la Tradizione Epica

Per Lucrezia Tornabuoni compose la sua opera più famosa, Il Morgante, un poema in ottave (cioè strofe di otto versi) che riprende la tradizione dell'epica cavalleresca della Chanson de Roland, per ridicolizzarla e riportarla nel gusto trasgressivo della tradizione carnevalesca e comico-realistica tipica della corte medicea.

Pulci, infatti, elabora alcuni dei concetti necessari allo sviluppo della dimensione comica: l'uso dell'esagerazione, il capovolgimento dei valori dominanti, la beffa, la corporeità, il linguaggio ricco di voci popolari, la dissacrazione della morte eroica, al punto che l'inferno si trasforma in un paese di gioie esagerate per i diavoli e i dannati.

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