Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • Poliziano visse a Firenze sotto i Medici, lavorando come precettore e segretario di Lorenzo il Magnifico. La ballata in esame è una delle sue opere più celebri, pubblicata postuma.
  • La ballata utilizza la metafora della primavera per rappresentare la giovinezza, con immagini vivide che ricordano i dipinti dell'epoca, mentre il tema dello sfiorire della rosa introduce il concetto di carpe diem.
  • Il carpe diem invita a godere la giovinezza, con una malinconia sottile che sottolinea la caducità della vita, evocando il senso dell'inesorabile passare del tempo.
  • La ballata è un esempio di docta varietas, intrecciando molteplici fonti e modelli letterari in un complesso intarsio di riferimenti, arricchendo il testo con profondità e intertestualità.
  • I temi principali includono la raccolta dei fiori per adornarsi, l'associazione della rosa con Venere e il carpe diem, che evidenziano le stagioni della vita attraverso la fioritura e il declino dei fiori.

Indice

  1. La vita di Poliziano a Firenze
  2. Analisi della ballata di Poliziano
  3. Il tema del carpe diem
  4. La docta varietas e le fonti

La vita di Poliziano a Firenze

Poliziano trascorse quasi tutta la sua vita a Firenze, a servizio dei Medici, presso la quale fu precettore di Piero e segretario di Lorenzo il Magnifico

Analisi della ballata di Poliziano

Il componimento che analizzeremo è una delle sue più celebri ballate e fa parte della raccolta di Rime Composta nel 1485, fu pubblicata postuma. Si tratta di una ballata di endecasillabi secondo lo schema AB, AB, BX, X. La ripresa ha le rime XX.

Il testo ci fornisce di un quadro complessivamente statico: è un bel mattino di maggio e il poeta, in un giardino pieno di fiori primaverili dai tanti colori, su invito dell’Amore, intreccia una ghirlanda. La scena ci rimanda immediatamente ai dipinti dell’epoca per la freschezza e la vivacità dei colori. Tuttavia essa è appena turbata da un qualcosa che offusca la nitidezza dei colori. Si tratta del tema dello sfiorire della rosa e del carpe diem, derivato da Orazio. Nella tradizione i poeti e i lirici hanno sempre utilizzato la metafora della primavera e quella dei fiori per rappresentare la giovinezza e talvolta hanno reso ancor più esplicita tale analogia, ricorrendo alle similitudini. Nella ballata, è in atto un simile processo, almeno agli inizi: la fioritura primaverile evoca, sotto forma metaforica, la giovinezza; l’intrecciare ghirlande, il cogliere la rose mentre è più che mai fiorita, sono azioni che indicano il godere della giovinezza.

Il tema del carpe diem

Tuttavia, il passaggio si chiude con una nota di velata malinconia, cioè con un invito ad approfittare delle gioie della vita finché si è giovani, un’equivalente all’invito di Orazio (= Carpe diem = approfitta del giorno presente) Si può anche fare un’associazione concettuale con la ballata di Lorenzo il Magnifico “Canzona di Bacco e Arianna”. In sostanza, l’invito a godere la vita nella sua stagione migliore nasce dalla constatazione della caducità della giovinezza stessa. Nella ballata, però, il momento negativo è posto a margine (vv. 27-29), quasi passato sotto silenzio. Nonostante questo, la sua presenza fa provare al lettore il senso di fragilità della vita, dell’effimero, della labilità che velano di malinconia anche i momenti più gioiosi della giovinezza.

Da notare che la stessa sensazione ci è fornita dalla ripresa (“I’ mi trovai, fanciulle, un bel mattino”) il cui l’uso ripetuto del passato remoto proietta la bellezza del mattino in un passato lontano, non ben definito, confermando così il motivo dell’inesorabile fuggire del tempo

La docta varietas

La docta varietas e le fonti

La critica ha individuato numerose fonti per questa ballata, sia nella tradizione antica che in quella recente, un esempio molto chiaro di docta varietas, cioè di un’ispirazione che partendo da diversi modelli, formano tutta una rete di rimandi come si trattasse di un sapiente intarsio.

I temi sono tre:

1) La raccolta dei fiori per adonarsi, un tema presente in Ovidio, in Dante, in Petrarca e in Boccaccio. Nelle Stanze di Poliziano, la donna amata, Simonetta, viene presentata mentre compie atti simili.

2) La rosa è il fiore preferito da Venere – La tradizione mitologica vuole che Venere, in vista del giudizio di Paride, preferisse adornarsi con le rose.

3) I vari stadi della fioritura e il tema del “carpe diem”. La rappresentazione dei vari stadi – rose in boccio, rose nel pieno della fioritura, rose sfiorite – culmina con l’invito a cogliere le rose prima che cesse sfioriscano, alludendo così chiaramente alle stagioni della vita e al tema di Orazio del “carpe diem”.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il ruolo di Poliziano a Firenze?
  2. Poliziano trascorse quasi tutta la sua vita a Firenze, servendo i Medici come precettore di Piero e segretario di Lorenzo il Magnifico.

  3. Quali sono le caratteristiche principali della ballata di Poliziano?
  4. La ballata di Poliziano, parte della raccolta di Rime del 1485, è composta da endecasillabi con uno schema di rime AB, AB, BX, X, e la ripresa ha rime XX. Rappresenta un mattino di maggio in un giardino fiorito, evocando la giovinezza e il tema del carpe diem.

  5. Come viene trattato il tema del carpe diem nella ballata?
  6. Il tema del carpe diem è presente come un invito a godere delle gioie della vita finché si è giovani, con una nota di malinconia che sottolinea la caducità della giovinezza, simile all'invito di Orazio.

  7. Quali sono le fonti e i temi principali della ballata secondo la critica?
  8. La critica ha individuato fonti antiche e recenti, evidenziando la docta varietas. I temi principali includono la raccolta dei fiori, la rosa come fiore di Venere, e i vari stadi della fioritura che alludono al carpe diem.

  9. Come viene espressa la sensazione di fragilità della vita nella ballata?
  10. La sensazione di fragilità è espressa attraverso il passato remoto nella ripresa, che proietta la bellezza del mattino in un passato lontano, confermando l'inesorabile fuggire del tempo e velando di malinconia i momenti gioiosi.

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