Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • La Canzona di Bacco è un canto carnascialesco di Lorenzo de' Medici, nato per accompagnare i cortei mascherati del carnevale e offrire un repertorio festivo.
  • Si tratta di una ballata con una metrica complessa: una ripresa iniziale a rima incrociata e strofe successive con rime alternate e legami alla ripresa.
  • Bacco, dio del vino, simbolizza l'ebbrezza e il godimento del momento, incarnando il tema del carpe diem con riferimenti espliciti ai versi di Orazio.
  • La composizione enfatizza la gioia e la festosità del carnevale, soffocando i pensieri negativi sul futuro incerto attraverso musica e canti.
  • Più che un monito sulla fugacità della vita, il componimento celebra la festa con allusioni maliziose, relegando il tema del carpe diem a un ruolo secondario.

Indice

  1. Origini e struttura della Canzona di Bacco
  2. Temi e personaggi del carnevale
  3. Invito al carpe diem e celebrazione
  4. Espressione di gioia e festa
  5. Interpretazione e significato del componimento

Origini e struttura della Canzona di Bacco

La Canzona di Bacco fa parte dei Canti carnascialeschi che venivano cantati, con accompagnamento musicale, da tutti coloro che partecipavano a cortei mascherati durante il carnevale. Fra l’altro, pare che questo genere di composizione sia stato inventato proprio da Lorenzo de’ Medici, con l’intenzione di fornire un repertorio di testi per feste come queste che nell’età delle Signorie assunsero un particolare rilievo.

Da punto di vista metrico, si tratta di una ballata, in cui la prima strofa (chiamata “ripresa”) è composta da quattro versi a rima incrociata (ABBA) e le rimanenti sono di otto versi, ognuna delle quali comprende due stanze di quattro versi: la prima (= stanza) è a rime alternate (ABAB), mentre nella seconda stanza (chiamata “volta”) il primo verso rima con l’ultimo della precedente e gli altri tre sui ricollegano alla ripresa. Tutti i versi sono ottonari.

Temi e personaggi del carnevale

Nella realtà contemporanea a Lorenzo, il carnevale era un evento comune e reale di cui tutti facevano esperienza. Il personaggi, cioè le maschere, che appaiono nel componimento sono Bacco, Arianna, Sileno, Mida, le ninfe, i satiri che nell’insieme rimandato al mito e alla classicità. Bacco, che è il protagonista e dà il nome al componimento, in quanto dio del vino, rappresenta un diretto invito a godere l’ebbrezza del momento e a gustare i piaceri che la festa offre.

Invito al carpe diem e celebrazione

Il tema, pur essendo perfettamente consono allo spirito carnevalesco, è anche reso più nobile dall’invito, caro ad Orazio, del carpe diem, cioè dall’invito a godere di quanto ci offre il momento presente perché non abbiamo alcuna certezza di quanto ci offrirà il domani. Il tema era già stato trattato dal Poliziano in alcune ballate e nella composizione di Lorenzo viene ripreso con versi diversi:

“di doman non c’è certezza”, “di doman nessun si paschi”, come traduzione dei versi di Orazio “quam minimum credula postero” (=confidando il meno possibile nel domani) oppure “quid sit futurum cras fuge quaerere” (non domandare cosa accadrà domani).

Espressione di gioia e festa

Tuttavia, in questa ballata, i motivi classici sono resi in modo più esplicito: la gioia è chiassosa e la letizia è festosa; non esiste la velata malinconia appena accennata dal Poliziano. Il lettore n percepisce il rumore delle danze, si intuisce la musica, i canti e i suoni, rievocati dal lessico e dal ritmo. Si tratta di tutti elementi che sembrano voler soffocare lil concetto negativo del domani di cui non si ha certezza. D’altra parte è proprio il compito di festa di carnevale esorcizzare gli aspetti negativi del nostro vivere quotidiano.

Interpretazione e significato del componimento

Occorre però segnalare che il componimento, nel suo insieme, è più un invito a celebrare una festa che un solo avvertimento sulla fugacità della vita, come invece si è soliti interpretare. Poiché il canto carnascialesco è un genere letterario che celebra una festa con allusioni erotiche e doppio senso malizioso, il tema del carpe diem va collocato in un piano secondario. A dimostrazione di questa interpretazione, possiamo notare il termine “tuttavia” ripetuto più volte nella ripresa. La prima volta, esso sottolinea il passare della giovinezza, ma tutte le altre è collegato ad azioni che indica il godimento e la gioia (= sono allegre, ballon, salton, suonon, canton, ride e gode, facciam festa).

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'origine della Canzona di Bacco?
  2. La Canzona di Bacco fa parte dei Canti carnascialeschi, inventati da Lorenzo de’ Medici per accompagnare i cortei mascherati durante il carnevale.

  3. Quali sono i temi principali della Canzona di Bacco?
  4. I temi principali includono l'invito al carpe diem, la celebrazione della gioia e della festa, e l'evocazione di personaggi mitologici come Bacco e Arianna.

  5. Come è strutturata la Canzona di Bacco dal punto di vista metrico?
  6. La Canzona di Bacco è una ballata con una ripresa di quattro versi a rima incrociata (ABBA) e strofe di otto versi con rime alternate (ABAB) e una volta che si ricollega alla ripresa.

  7. Qual è il significato del tema del carpe diem nella Canzona di Bacco?
  8. Il tema del carpe diem invita a godere del momento presente, riflettendo l'idea oraziana di non confidare nel domani, ma è secondario rispetto alla celebrazione della festa.

  9. In che modo la Canzona di Bacco esprime gioia e festa?
  10. La ballata esprime gioia e festa attraverso un linguaggio chiassoso e festoso, con danze, musica e canti che esorcizzano gli aspetti negativi della vita quotidiana.

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