Concetti Chiave
- L'opera "Belle fresche e rosse viole" di Lorenzo il Magnifico è parte di una raccolta variegata chiamata Rime, composta da sonetti, canzoni, sestine e una ballata.
- La lirica riflette una commistione di stili letterari, inclusi elementi burleschi, realistici, tragici e influenze petrarchistiche e stilnovistiche.
- Il sonetto è nato da un episodio personale in cui Lorenzo ricevette delle viole dalla sua amata, rappresentando un tentativo di alleviare la sua sofferenza.
- Le quartine del sonetto esprimono meraviglia per la bellezza dei fiori, mentre le terzine collegano tale bellezza alla mano della donna amata.
- Il sonetto presenta reminiscenze della poesia cortese e stilnovistica, elevando il suo valore artistico nonostante le critiche di artificiosità da parte di alcuni critici.
Indice
La produzione letteraria di Lorenzo
La produzione letteraria di Lorenzo il Magnifico è assai composita e mancando una datazione sicura, è anche difficile darne un’interpretazione. Essa presenta aspetti burleschi, realistici, tragici e elementi di derivazione petrarchistica e stilnovistica. La lirica “ “Belle, fresche e rosse viole” fa parte di una ricca raccolta, Rime, composta da 108 sonetti, 8 canzoni, 5 sestine e una ballata.
Esse non sono ordinate in modo organico. L’opera è accompagnata da un Commento, su modello della Vita Nova di Dante, in cui è presente soprattutto l’influenza del neoplatonismo e del trattato De Amore di Andrea Cappellano. I critici letterari non sono tutti d’accordo nel definire la lirica di Lorenzo. Essi parlano di dilettantismo, accompagnato da una personalità dello scrittore di tipo eclettico. Altri la definiscono come frutto di un intellettualismo, cioè di un atteggiamento soprattutto intellettuale che vede la realizzazione letteraria soprattutto come un gioco di intelligenza.Il sonetto "Belle, fresche e rosse viole"
Nella parte del Commento, relativa a questo sonetto, Lorenzo il Magnifico narra di essere stato molto afflitto, in un periodo in cui non gli era stato possibile vedere la sua donna amata, e che essa allora, poiché le piaceva tenere in casa delle piante di viole, presa da compassione, decise di mandargli tre viole, con l’intento di mitigare la sua pena. Questo episodio starebbe all’origine del sonetto. Al tempo di Lorenzo il Magnifico “viole” erano chiamati i garofani e questo spiega l’accostamento con l’aggettivo “purpureo”.
Analisi del sonetto e influenze
Le quartine sono caratterizzate una successine di interrogative per esprimere l’estasi davanti ai fiori. Il poeta non sa rendersi conto del miracolo della natura davanti al quale e si trova. Nelle due terzine, abbiamo il concetto secondo cui la bellezza dei garofani è derivata dalla candida mano che li ha colti. Nell’insieme, si tratta di pensieri artificiosi, di ripetizioni di moduli letterari che rivelano una notevole esperienza artistica di Lorenzo, ma non una vera poesia, come scrivono alcuni critici. In ogni modo, vanno sottolineate le reminiscenza della poesia cortese, del dolce Stilnovo (candida mano) e della poesia petrarchesca, tutti elementi che comunque contribuiscono ad innalzare il valore del sonetto. Lo schema metrico del sonetto è: ABBA, ABBA CDECDE.
Belle, fresche, e rosse viole
che furono colte da quello mano bianchissima
quale pioggia e quale pura aria volle far crescere fiori [come questi]
tanto più belli di ogni altro fiore che la natura è solita produrre?
Quale rugiada, quale, ovvero quale sole
riunì in voi tanta bellezza?
di cui la Natura volle diffondere un profumo così soave
O il Cielo che mi vuole far degno e felice di un dono così caro?
Vare mie piccole viole, quella mano
Che vi ha prescelto, fra le altre, dove eravate([nel vaso)
Via ha dato tanta bellezza e ornate di tanto pregio per me;
quella stessa mano che mi ha preso il cuore, e che da rozzo che ero
mi ha reso nobile, e a cui siete legate da un’identica sorte;
dunque ringraziate quella donna e non altri
Domande da interrogazione
- Quali sono le caratteristiche principali della produzione letteraria di Lorenzo il Magnifico?
- Qual è l'origine del sonetto "Belle, fresche e rosse viole"?
- Quali influenze letterarie sono presenti nel sonetto "Belle, fresche e rosse viole"?
- Come è strutturato il sonetto "Belle, fresche e rosse viole"?
- Qual è il significato delle "viole" nel contesto del sonetto?
La produzione letteraria di Lorenzo il Magnifico è composita, con aspetti burleschi, realistici, tragici e influenze petrarchistiche e stilnovistiche. È difficile da interpretare a causa della mancanza di una datazione sicura.
L'origine del sonetto risiede in un episodio in cui Lorenzo, afflitto per non poter vedere la sua amata, riceve tre viole da lei, che le piaceva tenere in casa, per alleviare la sua pena.
Il sonetto mostra influenze della poesia cortese, del dolce Stilnovo e della poesia petrarchesca, contribuendo ad innalzare il suo valore artistico.
Il sonetto è strutturato con uno schema metrico ABBA, ABBA CDECDE, e le quartine sono caratterizzate da interrogative che esprimono l'estasi del poeta davanti ai fiori.
Nel contesto del sonetto, le "viole" si riferiscono ai garofani, spiegando l'accostamento con l'aggettivo "purpureo", e simboleggiano un dono prezioso e caro.