Concetti Chiave
- Pietro Bembo, con il suo sonetto, esemplifica concretamente la teoria del classicismo rinascimentale, ispirandosi in particolare al petrarchismo.
- Il tema centrale del sonetto è la donna paragonata a una "fiera" che sfugge all'amante, il quale si ritrova a combattere tra l'amore e il desiderio di pace mentre il tempo scivola via.
- Il poeta esplora l'antitesi tra la passione irrefrenabile e la consapevolezza dell'inesorabile trascorrere del tempo, riflettendo sulla vanità della passione stessa.
- Attraverso un complesso schema metrico, Bembo non solo imita ma compenetra la sua esperienza personale con quella del modello petrarchesco, confrontandosi con temi di amore e mortalità.
- Nonostante i suoi sforzi per abbandonare l'impresa amorosa a causa dell'avvicinarsi della morte, il poeta conclude che il suo inseguimento è predestinato e inarrestabile.
Indice
Contributo di Pietro Bembo al classicismo
Pietro Bembo non solo ha contribuito all’affermarsi del classicismo e in particolare del petrarchismo rinascimentale con le sur opere critiche; egli ha dato anche un esempio concreto della sua teoria
Nel 1530, egli compone il seguente sonetto il cui tema è quello della donna che, come fosse una fiera, si sottrae all’amante che, a sua volta, deve constatare che anche il tempo è fuggito e la morta orma si sta avvicinando.
“La fera che scolpita nel cor tengo”
La fera che scolpita nel cor tengo,
così l’avess’io viva entro le braccia:
fuggì sì leve, ch’io perdei la traccia,
né freno il corso, né la sete spengo.
Anzi così tra due vivo e sostengo
l’anima forsennata, che procaccia
far d’una tigre sciolta preda in caccia,
traendo me, che seguir lei convengo.
E so ch’io movo indarno, o penser casso,
e perdo inutilmente il dolce tempo
de la mia vita, che giamai non torna.1
Ben devrei ricovrarmi, or ch’i’ m’attempo
et ho forse vicin l’ultimo passo:
ma piè mosso dal ciel nulla distorna.
Quella fiera [metafora petrarchesca per indicare la donna] che è scolpita nel mio cuore,
come se la tenessi viva fra le mie braccia:
fuggì talmente leggera che io ne persi ogni traccia
e tuttavia non desisto dall’inseguimento, né il desiderio si [di lei] si spenge [la “sete” è la metafora del desiderio].
[L’immagine della donna è impressa chiaramente nell’animo del poeta, ma, purtroppo, è soltanto un’immagine, poiché la donna reale si è sottratta a lui]
Anzi lo vivo tra due contrastanti sentimenti [l’amore e il desiderio di pace]
E trattengo l’anima forsennata, che cerca di catturare, cacciandola,
una tigre in libertà, trascinando me che acconsento a seguirla.
[forse antitesi fra la tigre che caccia il poeta e il poeta che, a sua volta, vorrebbe catturarla. Infatti il verbo “convengo” potrebbe significare “acconsento” o “sono costretto”; inoltre il v. 8 potrebbe riferirsi sia a “tigre” che a “anima”.]
E so bene io mi incammino invano [per questa impresa], o pensiero del tutto annullato,
e inutilmente perdo il dolce tempo
della mia vita che mai ritorna indietro.
Dovrei proprio raggiungere un luogo riparato, ora che sto invecchiando,
e che forse ho vicino l’ultimo passo [la morte]
ma niente può distogliere dal cammino un piede che sia mosso dal cieli [niente può impedire il suo fatale inseguimento]
Il sonetto segue lo schema metrico ABBA, ABBA, CDE, DCE e costituisce un esempio, assai complesso, di imitazione-emulazione del Petrarca
Invece di sviluppare le potenzialità retoriche che gli sono offerte dal sonetto del Petrarca (antitesi fra le varietà contrastanti degli stati d’animo e dell’incostanza dei sentimenti), Bembo coglie il vero spirito del sonetto, sviluppando il tema della fuga del tempo, della vanità della passione a cui però egli non è in grado di resistere. Il risultato è notevole perché Bembo non riecheggia soltanto un modulo retorico-stilistico del Petrarca: egli confronta e compenetra, in qualche modo, la sua vicenda umana con quella dello scrittore preso a modello.
Riflessioni sul tempo e la passione
Il poeta parte dalla constatazione che la donna amata gli sfugge; nonostante ne abbia perso ogni traccia, egli non desiste nell’inseguimento perché essa è ben presente nel suo cuore. Egli si trova preso fra due fuochi: l’amore e il desiderio di pace, ossia la vorrebbe inseguire, ma nel contempo desidera soprassedere e cercare la tranquillità. Quindi fa una riflessione sul tempo che passa inesorabilmente e constata che sarebbe meglio che rinunciasse a tale impresa perché il momento della morte si avvicina. Ma, inaspettatamente, il poeta conviene che nulla lo può fermare, nemmeno il desiderio di pace, perché la sua ricerca della donna amata, anche se frutto di costrizione, è voluta dal cielo per cui nulla la può impedire.
Il sonetto del Petrarca a cui il Bembo si inspira è il seguente:
Sonetto di Petrarca ispiratore
Questa humil fera, un cor di tigre o d’orsa,
che ’n vista humana e ’n forma d’angel vène,
in riso e ’n pianto, fra paura et spene
mi rota sí ch’ogni mio stato inforsa.
Se ’n breve non m’accoglie o non mi smorsa,
ma pur come suol far tra due mi tene,
per quel ch’io sento al cor gir fra le vene
dolce veneno, Amor, mia vita è corsa.
Non pò piú la vertú fragile et stanca
tante varïetati omai soffrire,
che ’n un punto arde, agghiaccia, arrossa e ’nbianca.
Fuggendo spera i suoi dolor’ finire,
come colei che d’ora in hora manca:
ché ben pò nulla chi non pò morire.
Domande da interrogazione
- Qual è il contributo di Pietro Bembo al classicismo rinascimentale?
- Qual è il tema centrale del sonetto di Bembo?
- Come Bembo sviluppa il tema della fuga del tempo nel suo sonetto?
- In che modo il sonetto di Bembo si ispira a quello di Petrarca?
- Quali sono i sentimenti contrastanti vissuti dal poeta nel sonetto di Bembo?
Pietro Bembo ha contribuito all'affermarsi del classicismo e del petrarchismo rinascimentale non solo attraverso le sue opere critiche, ma anche con esempi concreti della sua teoria, come il sonetto che esplora il tema della donna sfuggente e il tempo che passa.
Il tema centrale del sonetto di Bembo è la donna che sfugge all'amante, il quale si rende conto che il tempo è fuggito e la morte si avvicina, riflettendo sulla vanità della passione e l'inesorabile passaggio del tempo.
Bembo sviluppa il tema della fuga del tempo confrontando la sua esperienza umana con quella di Petrarca, sottolineando l'inutilità della passione e l'impossibilità di resistervi, nonostante il desiderio di pace e la consapevolezza dell'avvicinarsi della morte.
Il sonetto di Bembo si ispira a quello di Petrarca attraverso l'imitazione-emulazione, cogliendo il vero spirito del sonetto petrarchesco e sviluppando il tema della fuga del tempo e della vanità della passione, senza limitarsi a riecheggiare un modulo retorico-stilistico.
Nel sonetto di Bembo, il poeta vive sentimenti contrastanti tra l'amore per la donna e il desiderio di pace, trovandosi diviso tra l'inseguimento della donna amata e la ricerca di tranquillità, mentre riflette sull'inesorabile passaggio del tempo e l'avvicinarsi della morte.