Concetti Chiave
- Il componimento "Ben venga maggio" esplora temi di giovinezza, amore e bellezza, accennando alla loro fugacità.
- La metrica della ballata è composta da settenari con schema di rime ab, ab, bx, dove "maggio" è la rima fissa.
- Il termine "maggio" nel verso chiave della ballata ha un significato polisemico, suggerendo diverse interpretazioni poetiche.
- La scena descrive giovani che celebrano il Calendimaggio con canzoni e danze, evocando la festa fiorentina e l'amore.
- Nonostante l'atmosfera gioiosa, emerge un senso di transitorietà della giovinezza, con inviti a coglierne i piaceri prima che svaniscano.
Indice
Temi Principali del Componimento
I temi di questo componimento sono: la giovinezza, l’amore, la bellezza, il turbamento, appena accennato per la presa di coscienza della caducità dei precedenti aspetti della vita.
Struttura Metrica e Significato
Dal punto di vista metrico, si tratta di ballata composta esclusivamente da versi di sette piedi o settenari con le rime seguenti: ab, ab, bx, in cui x è sempre “maggio”. Soltanto il primo verso (o ripresa) “Ben venga maggio” è quinario.
Usanze e Terminologia del Quattrocento
Nella ripresa “Ben venga maggio” si accenna all’usanza (= Calendimaggio) del ramo fiorito, chiamato “maio”, che i giovani del Quattrocento erano soliti appendere il primo giorno di maggio alle porte e alle finestre delle loro ragazze. Inoltre l’espressione “Ben venga” corrisponde all’odierno “benvenuto”.
Per indicare i giovanotti innamorati, vengono usati termini diversi, praticamente sinonimi: “amadori” (v.6), “damigelli” (v.12), “amanti” (v.23), “innamorati” (v.30), “zitelli” (v.49), in quest’ultimo caso opposto a “grandi”, ossi gli adulti, i non più giovani. La giovane donzella reticente che si trattiene dal corrispondere l’amore è chiamata “acerba” (v.16), “superba” (v.19), “dura” (v.25)
Interpretazioni del Verso Chiave
Un verso il cui significato si presta a diverse interpretazioni è i vv. 26-27 “qual dura a lor si si mostra/ farà sfiorire il maggio:”. Può significare “colei che si mostrerà nei loro confronti reticente farà appassire il ramo fiorito”, oppure “maggio si vendicherà della ritrosia della donzella facendo sfiorire la sua bellezza”, oppure il termine ”maggio” potrebbe avere il valore di complemento oggetto, cioe” colei che sarà reticente farà svanire la primavera, l’incanto della primavera”. Questa polisemia attribuisce a questo verso - chiave della ballata un carattere molto suggestivo
Giovinezza e Festa del Calendimaggio
La ballata sviluppa il tema della giovinezza che deve essere goduta prima che sfiorisca, ma presenta maggior movimento della ballate simili, a causa della presenza molteplice delle giovinette che si ornano di fiori, cantano e danzano e dei giovanotti che anch’essi cantano, danzano, ma partecipano anche ad una giostra. In qualche modo la scena è ispirata alla festa fiorentina del Calendimaggio e si direbbe che i giovani, con la giostra, vogliano catturare o guadagnarsi le donzelle come premio. La natura che fa da sfondo è stilizzata: gli animali feroci e gli uccelli che “ardono d’amor”, concorrono a vivacizzare il quadro, ulteriormente mosso dalla comparsa dell’ “angiolel d’amore” che ci ricorda Dante che avanza con la testa incoronata da rose e gigli.
Invito a Godere la Giovinezza
Alla fine, abbiamo l’imperativo a godere la giovinezza, espresso direttamente come invito ad innamorarsi, a incoronare i giovanotti, a non essere reticenti e soprattutto ad arrendersi di fronte agli “amanti armati”.
Caducità della Giovinezza
Nonostante tanta gioia, si individua un leggero senso della caducità della giovinezza: l’età non si rinnova, come invece, fa l’erba e l’ammonimento alle ragazze a non mostrarsi dure perché, altrimenti, il maggio sfiorirà. In pratica, ne esce un precario equilibrio che può essere turbato da un nonnulla, sfacendo così svanire ogni gioia e ogni letizia.
Echi Letterari e Riferimenti
Gli echi letterari presenti sono il Carpe diem di Orazio, le Metamorfosi di Ovidio in cui Proserpina si divertita a raccogliere gigli e viole, il Boccaccio della Teseida.
Domande da interrogazione
- Quali sono i temi principali del componimento?
- Come è strutturata la metrica della ballata?
- Qual è l'usanza del Calendimaggio menzionata nel testo?
- Qual è il significato del verso chiave “qual dura a lor si si mostra/ farà sfiorire il maggio”?
- Qual è l'invito finale del componimento?
I temi principali del componimento sono la giovinezza, l’amore, la bellezza e il turbamento legato alla consapevolezza della loro caducità.
La ballata è composta da versi di sette piedi o settenari con rime ab, ab, bx, dove x è sempre “maggio”, e il primo verso “Ben venga maggio” è un quinario.
L'usanza del Calendimaggio consisteva nell'appendere un ramo fiorito, chiamato “maio”, alle porte e finestre delle ragazze il primo giorno di maggio.
Il verso può significare che la reticenza di una donzella farà appassire il ramo fiorito, o che maggio si vendicherà facendo sfiorire la sua bellezza, o che la reticenza farà svanire l'incanto della primavera.
L'invito finale è a godere la giovinezza, innamorarsi, incoronare i giovanotti e non essere reticenti, arrendendosi agli “amanti armati”.