Concetti Chiave
- La prosa volgare inizia a svilupparsi nel nord Italia nella seconda metà del '200, con una predominanza di opere enciclopediche e novelle, come quelle di Boccaccio.
- Brunetto Latini, un notaio guelfo, scrive il "Livres dou tresor" in lingua d’oil durante l'esilio, successivamente tradotto in volgare come "Tesoretto".
- I generi storiografici del periodo riflettono un cambio di concezione della storia, da un disegno divino a una narrazione più cronachistica e di parte.
- Dino Compagni, contemporaneo di Dante, scrive una cronaca di parte concentrandosi sugli eventi tra la fine del 1200 e l'inizio del 1300, con una visione critica verso i suoi avversari.
- Giovanni Villani innova la cronaca storica introducendo elementi economici e statistici, pur mantenendo un equilibrio tra tradizione e innovazione nel suo racconto di Firenze.
Prosa volgare
Nel nord Italia si sviluppa una poesia didattico-religiosa. La prosa compare nella seconda metà del ‘200, in ritardo rispetto alla lirica. C’era una nicchia di persone che aveva studiato il latino e che quindi lo conosceva. I generi della prosa in volgare sono diversi. La prima produzione in prosa in volgare risale al ‘200. La novella sarà ripresa e portate in auge da Boccaccio. La nuova classe borghese sente il bisogno di sapere. Le opere enciclopediche sono uno dei generi di maggiore successo. Brunetto Latini era un notaio. un guelfo, che viene mandato in esilio con la battaglia di Mantoperti e salgono al potere con i Ghibellini. Durante il suo esilio scrive in lingua d’oil (volgare francese) il Livres dou tresor. Il vero libro si basa sulla politica. quando poi Brunetto ritorna a Firenze, poiché erano crollati i Ghibellini nella battaglia di Benevento, volgarizza il Tresor e lo intitola “Tesoretto”.
Generi storiografici e cambiamenti linguistici
Un altro genere è quello storiografico. Rispetto al Medioevo cambia la concezione della storia: tutto ciò che accadeva dipendeva da un disegno divino. I cambiamenti linguistici avvengono gradualmente. Solimbene da Parma scrive di quelle cose che ha visto, ma a noi è giunta solamente una parte ridotta. Dino Compagni è un contemporaneo di Dante, insieme a Dante ricoprì la carica di Priore. E’ un guelfo bianco. Fu un uomo apertamente di parte. Lui si concentrò sugli anni che sono alla fine del 1200 e all’inizio del 1300. La sua cronaca è una cronaca di parte. Nella sua opera parlò negativamente dei suoi avversari. Giovanni Villoni morì nel 1348 scrisse una cronaca di Firenze in lingua volgare, ma per alcuni versi si attiene alla tradizione, per altri si propone come innovatore. Riprende la storia della torre di Babele e ci offre una trattazione imparziale dei fatti. Un altro elemento di innovazione è che introduce i dati economici e statistici.
Domande da interrogazione
- Qual è l'importanza della prosa volgare nel nord Italia durante il '200?
- Chi era Brunetto Latini e quale fu il suo contributo alla letteratura in volgare?
- Come si differenziano le cronache storiografiche di Dino Compagni e Giovanni Villoni?
La prosa volgare si sviluppa nella seconda metà del '200, in ritardo rispetto alla poesia lirica, e diventa un mezzo per soddisfare il bisogno di conoscenza della nuova classe borghese, con generi come le opere enciclopediche che riscuotono grande successo.
Brunetto Latini era un notaio e guelfo esiliato che scrisse il "Livres dou tresor" in lingua d'oil durante il suo esilio. Al suo ritorno a Firenze, adattò l'opera in volgare italiano, intitolandola "Tesoretto", contribuendo così alla diffusione della prosa volgare.
Dino Compagni, guelfo bianco e contemporaneo di Dante, scrisse una cronaca di parte concentrandosi sugli eventi di fine '200 e inizio '300. Giovanni Villoni, invece, offrì una cronaca di Firenze più imparziale, introducendo elementi innovativi come dati economici e statistici.
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