Petrarca, Francesco – “Il Secretum” (2)

Il Secretum e la crisi religiosa di Petrarca

Il costante esame di coscienza dell'autore sfocia nelle opere di religiose e morali. La più importante è il Secretum. Il nome esteso è "De secreto conflictu curarum mearum", ovvero "Il segreto Conflitto dei miei affanni". Fu concepito intorno al 1342, epoca in cui Petrarca aveva toccato il culmine della sua crisi religiosa. Il Secretum è costituido da tre libri. Ha la struttura di un vero e proprio dialogo tra Francesco stesso e Agostino.

Dialogo tra Francesco e Agostino

Il dialogo si svolge in tre giorni alla presenza di una donna bellissima, figurazione allegorica della verità, che non prende mai la Lo scrittore si sdoppia in due personaggi, entrambi proiezioni della sua interiorità infinita e lacerata. a Questa rappresenta la voce della coscienza, che fruga nell'anima di per portare alla luce la verità. Francesco rappresenta la fragilità del peccatore, che non riesce a staccarsi dalle tentazioni mondane.

Analisi dei peccati e delle colpe

Nel primo libro Agostino rimprovera a Francesco la debolezza della volontà, che gli impedisce di realizzare le sue aspirazioni ad una vita più virtuosa. Nel secondo libro passa in rassegna i sette peccati capitali e si sofferma su quello che più gravemente affligge Francesco, l'accidia, un atteggiamento di pigrizia morale che annulla ogni possibilità di azione e getta l'animo in una tristezza perenne. Nel terzo libro vengono analizzate due colpe molto peggiori di Francesco: il desiderio di gloria terrena (che lo distrae e allontana dalle cose eterne) e l'amore per Laura. Per Francesco sono passioni innocenti, mentre per Agostino sono le più pericolose. Agostino dimostra a Francesco che si è ingannato nel ritenere che l'amore per Laura sia stato spirituale e fonte di virtù, mentre è proprio esso la causa della sua degradazione morale.

Contraddizioni e crisi interiore

Il dialogo è pervaso da un ansioso bisogno di raggiungere la pace interiore mediante l'esame di coscienza. Nonostante ciò, tutte le contraddizioni del poeta restano aperte: Francesco sceglie di non cambiar vita, riconoscendo di non poter vincere la sua natura. Contrariamente a Dante, Petrarca non è grado di descrivere l'esemplare vicenda dell'anima che, attraverso il pentimento e la purificazione riesce a giungere alla salvezza: è ormai l'uomo della crisi. Tale crisi assume un vasto significato storico. L'interiorità inquieta e tormentata del poeta è emblematica di un'età che da un lato assiste all'esaurimento della spiritualità medievale (caratterizzata dall'ascetismo e dalla fede incrollabile in Dio), ma dall'altro è ancora incapace di aderire ai valori nuova civiltà umanistico-rinascimentale (con la rivalutazione dei piaceri terreni con atteggiamento laico).

Stile e influenza della cultura classica

Questo travaglio spirituale non si riflette però nelle scelte stilistiche. Il latino del Secretum è limpido, armonioso, strutturato sull'esempio dei classici. Il modello degli antichi consente a Petrarca di osservare i suoi processi interiori lucidamente e di esprimerli con chiarezza. La cultura classica lo aiuta ad andare oltre il dissidio. Inoltre, rappresenta per lui un punto di riferimento stabile.