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Concetti Chiave

  • Il sonetto è una preghiera con una forte tematica religiosa, esprimendo disgusto per una passione terrena e un desiderio di purificazione.
  • Petrarca affronta il tema del rimorso e del pentimento, evidenziando un passato di debolezza e un presente incerto che solo la fede in Dio può risolvere.
  • L'invocazione a Dio all'inizio della poesia sottolinea la richiesta di aiuto divino e grazia per sconfiggere il male.
  • Il sonetto è stato scritto nel contesto dell'undicesimo anno della passione d'amore di Petrarca per Laura.
  • Appartenente alle rime “In vita di Madonna Laura”, il sonetto riflette un viaggio spirituale verso la redenzione.

Padre del ciel, dopo i perduti giorni,

dopo le notti vaneggiando spese

con quel fero desio ch'al cor s'accese,

mirando gli atti per mio mal sì adorni,

piacciati omai col Tuo lume, ch'io torni

ad altra vita et a più belle imprese,

sì ch'avendo le reti indarno tese,

il mio duro adversario se ne scorni.

Or volge, Signor mio, l'undecimo anno

ch'i' fui sommesso al dispietato giogo

che sopra i più soggetti è più feroce:

miserere del mio non degno affanno;

reduci i pensier' vaghi a miglior luogo;

ramenta lor come oggi fusti in croce.

Questo sonetto, risalente al 1338, che porta il numero 112, appartiene alle rime “In vita di Madonna Laura.

Indice

  1. Tematica Religiosa e Pentimento
  2. Invocazione e Confessione

Tematica Religiosa e Pentimento

Questa poesia, strutturata come una preghiera, è caratterizzata da una tematica religiosa in questo sonetto vi è il disgusto per una passione terrena; l’amore è visto come una vera ossessione. Da questa presa di coscienza, nasce il bisogno di liberarsi dell’ossessione, di purificarsi.

Il problema trattato da Petrarca è quello del rimorso e del pentimento: vi è un passato caratterizzato dalla debolezza e dall’errore; un presente che risulta il tempo della precarietà e dell’incertezza che solo la fede in Dio può risolvere caratterizzando quindi il futuro come tempo della liberazione.

Invocazione e Confessione

L’invocazione a Dio con cui si apre la poesia, è seguita dal ricorso del tempo perduto nel vaneggiamento e nella colpa; è una specie di confessione che chiede un aiuto divino e la grazia per sconfiggere anche il diavolo.

Questo sonetto venne scritto l’undicesimo anno da quando Petrarca fu sottomesso alla spietata passione d’amore per Laura.

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