fedeb950
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Concetti Chiave

  • Petrarca rappresenta l'intellettuale tormentato, diviso tra vita ascetica e attrazione per i beni terreni.
  • La sua condizione di continuo viaggiatore lo rende un intellettuale cosmopolita, differente dall'intellettuale medievale.
  • Vive a lungo ad Avignone, acquisendo una visione autonoma grazie al contatto con diverse persone e situazioni.
  • Antepone alla tradizionale servitù ai signori un rapporto di amicizia e prestigio, anticipando il mecenatismo del Quattrocento.
  • La sua indipendenza economica, assicurata dalla condizione di chierico, gli permette di dedicarsi agli studi senza necessitare di sostegno materiale dai signori.

Indice

  1. Il tormento interiore di Petrarca
  2. Petrarca e il cosmopolitismo
  3. Il mecenatismo e l'indipendenza

Il tormento interiore di Petrarca

Petrarca incarna la figura dell’intellettuale sradicato che è alla ricerca costante e tormentata di valori solidi in grado di rasserenare l’animo. Il poeta appare lacerato dal contrasto tra il bisogno di una vita ascetica e contemplativa e l’attrazione per le cose terrene, alle quali non riesce a rinunciare, per cui vive il trasporto per i beni mondani con strazianti sensi di colpa.

Petrarca e il cosmopolitismo

Tale condizione si traduce in un esperienza segnata da continui viaggi e spostamenti. E in questa esperienza Petrarca finisce per essere intellettuale cosmopolita, tanto diverso dall’intellettuale medievale nel suo non essere legato ad alcuna tradizione municipale. Lo scrittore vive a lungo nel mondano avignonese, venendo in contatto con persone e situazioni diverse; condizione che lo conduce ad acquisire una visione autonoma.

Il mecenatismo e l'indipendenza

Il poeta si muove a suo agio nella nuova dimensione delle Signorie, ma, sebbene viva presso varie corti, non si pone al servizio dei signori, ma ricambia la loro accoglienza con il prestigio e la fama della sua cultura, anticipando e sperimentando in tal modo il mecenatismo che sarà caratteristico dell’Italia del Quattrocento. La parola mecenatismo deriva da Mecenate che era il primo ministro e amico fidato di Augusto e il suo compito era quello di riunire gli artisti appunto alla corte di Augusto. E quindi il fenomeno del mecenatismo che si diffuse nel 400, prevedeva che i signori e i principi accolgano sotto la propria tutela scrittori e artisti vari provvedendo economicamente al loro sostentamento. Egli instaura con i signori del tempo, come i Visconti di Milano, un rapporto di amicizia e rispetto reciproco: non lavora per loro, è piuttosto un “ospite” che dispensa consigli e conferisce prestigio al loro potere con la sua notorietà. Non ha infatti bisogno di rivolgersi a loro per il mantenimento materiale, dal momento che l’indipendenza economica gli è assicurata dalla condizione di chierico, che gli permette di dedicarsi a tempo pieno agli studi.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il tormento interiore vissuto da Petrarca?
  2. Petrarca è lacerato tra il desiderio di una vita ascetica e l'attrazione per le cose terrene, vivendo con sensi di colpa per il suo attaccamento ai beni mondani.

  3. Come si manifesta il cosmopolitismo di Petrarca?
  4. Il cosmopolitismo di Petrarca si manifesta attraverso i suoi continui viaggi e la sua esperienza in ambienti diversi, che gli permettono di acquisire una visione autonoma e di non essere legato a tradizioni municipali.

  5. In che modo Petrarca sperimenta il mecenatismo?
  6. Petrarca sperimenta il mecenatismo vivendo presso varie corti senza porsi al servizio dei signori, ma ricambiando la loro accoglienza con il prestigio della sua cultura, mantenendo la sua indipendenza economica grazie alla condizione di chierico.

Domande e risposte

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