Concetti Chiave
- La canzone è composta da cinque stanze e un congedo, con un mix di versi settenari ed endecasillabi che donano musicalità al testo.
- Il poeta evoca il ricordo di Laura attraverso il paesaggio, dividendo la descrizione in tre tempi emotivi distinti.
- Nel primo tempo, il paesaggio richiama frammenti della memoria di Laura senza evocarla completamente.
- Il secondo tempo introduce il pensiero della morte e la proiezione della propria sepoltura nel paesaggio.
- Il terzo tempo culmina con l'epifania di Laura, un ricordo travolgente che si manifesta come una visione quasi divina.
Indice
Struttura e Musicalità della Canzone
Canzoniere, 126.
Anno: 1340-41 o 1343.
Metro: canzone costituita da cinque stanze ed un congedo (ultima parte formata da tre versi);
ogni stanza ha tredici versi;
la maggior parte di essi sono settenari, perciò abbiamo una sorta di “leggerezza” e “musicalità”, conferite anche dalle rime (abC abC) dei primi sei versi;
il tono complessivo della canzone è molto vario, come anche i temi descritti;
sono presenti anche versi endecasillabi.
Temi e Descrizione del Paesaggio
Argomento: si parla sempre di Laura;
il poeta sta per partire per un viaggio (da Valchiusa all'Italia) e, mentre vaga per il paesaggio provenzale, cerca il ricordo della donna, legando strettamente quest’ultima con il paesaggio circostante;
la descrizione si divide in tre tempi…
-primo tempo (I strofa): elenco dei particolari del paesaggio a cui poteva essere associata Laura (ad esempio l’acqua in cui ella si immerse o il ramo su cui si appoggiò); la donna in questo primo tempo non viene del tutto rievocata, bensì “frammenti di pensieri” ne sollecitano la memoria.
-secondo tempo (II-III strofa): il pensiero della morte; in questo tempo il poeta si allontana dalla descrizione del luogo, o meglio, proietta in questo scenario il pensiero della propria futura sepoltura ”…già terra in fra le pietre vedendo, Amor l’inspiri in guisa che sospiri…” (…”nel momento in cui vedrà tra le pietre la terra ormai smossa dalla mia sepoltura, Amore la ispiri in modo da sospirare…”).
Memoria e Ricordo di Laura
-terzo tempo (IV strofa e congedo): irrompe il ricordo della donna per effetto di un’involontaria memoria; questo tempo si contrappone alla parte iniziale, una descrizione così cauta e tranquilla, con l’arrivo abbagliante dello splendore primaverile e della figura della donna avvolta dai fiori, paragonabile a una divinità che provoca quasi uno “spavento” nel poeta;
nelle ultime due strofe del congedo la “manifestazione di Laura” viene definita “Epifania di Laura”, una vera e propria manifestazione del sacro, che provoca un incanto.
Inoltre, questo variare dei suoi pensieri sono marcati dall’uso dei tempi verbali:
nelle I-II-III strofe, in cui si passa dalla descrizione del paesaggio alla descrizione dei suoi pensieri di morte, utilizza il tempo presente, conferendo un andamento tranquillo (ovviamento ottenuto anche dal metro utilizzato);
nella IV strofa e nel congedo finale, quando arriva prepotentemente il ricordo di Laura e la memoria di questa donna, si passa dal presente all’imperfetto memoriale (“scendea”, “dicea” ecc…).
Si può infine commentare la correlazione dei temi presenti in questa canzone con i temi presenti in "Solo et pensoso i più dedeserti campi" (Canzniere,35): in entrambe le canzoni Petrarca lega la descrizione del paesaggio circostante al pensiero della donna amata.
Domande da interrogazione
- Qual è la struttura metrica della canzone "Canzoniere, 126"?
- Quali sono i temi principali trattati nella canzone?
- Come viene descritta la memoria di Laura nel testo?
- In che modo i tempi verbali influenzano il tono della canzone?
La canzone è composta da cinque stanze e un congedo, con ogni stanza formata da tredici versi, prevalentemente settenari, che conferiscono leggerezza e musicalità.
I temi principali includono il ricordo di Laura, il paesaggio provenzale, e il pensiero della morte, con una forte connessione tra la descrizione del paesaggio e la memoria della donna amata.
La memoria di Laura emerge in tre tempi, culminando in un ricordo abbagliante e quasi divino nella IV strofa e nel congedo, definito come "Epifania di Laura".
I tempi verbali variano tra presente e imperfetto, con il presente che conferisce un tono tranquillo nelle prime strofe, mentre l'imperfetto intensifica il ricordo di Laura nelle strofe finali.