Concetti Chiave
- Camillo Sbarbaro, nato nel 1888 a Santa Margherita Ligure, mostrò presto talento letterario, pubblicando la sua prima raccolta "Resine" nel 1911.
- "Resine" conteneva ventidue liriche e, nonostante uno stile acerbo, presentava già i caratteri distintivi di Sbarbaro, come il paesaggio ligure e l'io poetico.
- La raccolta fu finanziata dagli amici di Sbarbaro, con Angelo Barile che suggerì il titolo definitivo, mentre inizialmente Sbarbaro aveva altre opzioni in mente.
- La sua consacrazione come poeta arrivò nel 1914 con la pubblicazione di "Pianissimo", che gli garantì riconoscimento per il resto del secolo.
- Dopo la Prima Guerra Mondiale, Sbarbaro divenne noto come collezionista di licheni e insegnò latino e greco, ma lasciò l'insegnamento rifiutando di aderire al fascismo.
Indice
Gli esordi letterari di Sbarbaro
Camillo Sbarbaro nacque a Santa Margherita Ligure, in provincia di Genova, nel 1888, già da molto giovane mostrò una predisposizione per la letteratura e la scrittura, grazie all’appoggio anche economico di alcuni suoi amici infatti, nel 1911 uscì il suo primo libretto di versi, intitolato “Resine”, grazie al quale il suo talento venne riconosciuto e iniziò anche la sua collaborazione con le riviste “Riviera ligure” e “Voce”.
La pubblicazione di "Resine"
La raccolta venne pubblicata presso lo stabilimento d’arti grafiche di Caimo, presentava ventidue liriche e si nota ancora uno stile acerbo ma comunque riconoscibile di Sbarbaro, che all’epoca aveva solamente ventitré anni. I suoi amici lo supportarono economicamente, prendendo a carico le spese della pubblicazione con una sottoscrizione, ma anche emotivamente, tanto che il titolo della raccolta si deve proprio a uno di loro, ovvero Angelo Barile. Sbarbaro aveva infatti inizialmente l’intenzione di intitolare la raccolta “Fuochi Fatui” oppure “Bolle di sapone”, le quali poi ricomparvero però nei decenni successivi sulla copertina di due edizioni Scheiwiller di prose sbarbariane. Lo stile della raccolta non presenta alcuna impreparazione dal punto di vista della tecnica, inoltre si notano già quelli che sarebbero poi diventati i caratteri ufficiali dello Sbarbaro scrittore: predominanza del paesaggio ligure con vento, mare, coste scoscese e la macchia mediterranea, ma anche le cicale e il canto mattutino dei galli.
Inoltre, comincia già a dare spazio a figure protagoniste dei suoi componimenti che vanno dai signori anziani, ai mendicanti alle lavandaie e i cacciatori, unite sempre ovviamente alla presenza costante dell’io poetico.
Il riconoscimento come poeta
Sbarbaro venne riconosciuto come poeta però solo nel 1914, col la pubblicazione della sua seconda raccolta intitolata “Pianissimo”, la cui risonanza letteraria si manifestò nell’arco di tutto il secolo e permise all’autore di raggiungere sempre più considerazione.
La vita durante la guerra
Con lo scoppio della prima guerra mondiale però, Sbarbaro come altri giovani coetanei, si arruolò nella Croce rossa e nel 1917 venne ufficialmente mandato al fronte anche se poi venne congedato e rientrò nella sua Genova. Nel periodo successivo si dedicò a collaborazioni rare con altre testate, diventò anche un grande collezionista di licheni, noto in tutto il mondo per la sua ammirabile raccolta ma fu anche insegnante di latino e greco al liceo Arecco dei padri gesuiti, anche se fu costretto a rinunciare all’incarico e abbandonare la sua posizione in quanto si rifiutò di prendere la tessera fascista e quindi aderire al movimento.
Domande da interrogazione
- Quali furono gli inizi letterari di Camillo Sbarbaro?
- Quali sono le caratteristiche principali della raccolta "Resine"?
- Quando Sbarbaro venne riconosciuto come poeta?
- Come visse Sbarbaro durante la prima guerra mondiale?
Camillo Sbarbaro iniziò la sua carriera letteraria con la pubblicazione del suo primo libretto di versi, "Resine", nel 1911, grazie al supporto economico e morale dei suoi amici.
"Resine" contiene ventidue liriche che mostrano uno stile acerbo ma riconoscibile, con temi legati al paesaggio ligure e figure come anziani, mendicanti e lavandaie, unite alla presenza dell'io poetico.
Sbarbaro venne riconosciuto come poeta nel 1914 con la pubblicazione della sua seconda raccolta "Pianissimo", che ebbe una risonanza letteraria significativa.
Durante la prima guerra mondiale, Sbarbaro si arruolò nella Croce Rossa e fu mandato al fronte nel 1917. Dopo il congedo, tornò a Genova, divenne collezionista di licheni e insegnante, ma rinunciò all'insegnamento per non aderire al fascismo.