Concetti Chiave
- Il poema descrive il momento di tensione e paura quando il ghiaccio sul lago si incrina, spingendo tutti a tornare a riva per sicurezza.
- Nonostante il pericolo evidente, una donna invita il protagonista a restare con lei sul ghiaccio, creando un momento di intimità e sfida alla paura.
- Il protagonista vive un conflitto interiore tra il desiderio di libertà e amore e l'istinto di sopravvivenza che lo porta infine a tornare a riva.
- La donna rimane da sola a pattinare, dimostrando coraggio e indipendenza, e alla fine raggiunge la riva con grazia e determinazione.
- Il poema si chiude con un confronto tra il protagonista e la donna, che lo ringrazia con ironia per averla abbandonata, sottolineando il suo atto di vigliaccheria.
“...cri...i...i...i...i...icch”...
l’incrinatura
il ghiaccio rabescò stridula e viva.
“A riva!” Ognuno guadagnò la riva
disertando la crosta malsicura.
“A riva! A riva!... un soffio di paura
disperse la brigata fuggitiva
“Resta!” Ella chiuse il mio braccio conserto,
le sue dita intrecciò, vivi legami,
alle mie dita. “Resta, se tu m’ami!”
E sullo specchio subdolo e deserto
soli restammo, in largo volo aperto,
ebbri d’immensità, sordi ai richiami .
Fatto lieve così come uno spetro
senza passato più, senza ricordo,
m’abbandonai con lei nel folle accordo,
di larghe rote disegnando il vetro.
Dall’orlo il ghiaccio fece cricch, più tetro...
dall’orlo il ghiaccio fece cricch, più sordo...
Rabbrividii così, come chi ascolti
lo stridulo sogghigno della Morte,
e mi chinai, con le pupille assorte,
e trasparire vidi i nostri volti
già risupinilividi sepolti...
Dall’orlo il ghiaccio fece cricch, più forte..
.
Oh! Come, come, a quelle dita avvinto,
rimpiansi il mondo e la mia dolce vita!
O voce imperïosa dell’istinto!
O voluttà di vivere infinita!
Le dita liberai da quelle dita,
e guadagnai la riva, ansante, vinto...
Ella sola restò, sorda al suo nome,
rotando a lungo nel suo regno solo.
Le piacque, al fine, ritoccare il suolo;
e ridendo approdò, sfatta le chiome,
e bella ardita palpitante come
la procellaria che raccoglie il volo.
Non curante l’affanno e le riprese
dello stuolo gaietto femminile,
mi cercò, mi raggiunse tra le file
degli amici con ridere cortese:
“Signor mio caro, grazie!” E mi protese
la mano breve, sibilando: – Vile!
L'incrinatura del ghiaccio
L’incrinatura del ghiaccio, facendo un rumore acuto e vivo, formò come un arabesco. “A riva”. Ognuno guadagnò a riva [del lago], abbandonando lo spessore di ghiaccio, ormai non più sicura. “A riva! A riva!.... Un momento di paura disperse i ragazzi che fuggivano.
Un volo solitario
“Resta!” Essa prese mi prese il braccio che tenevo incrociato, intrecciò le sue dita, come se fossero dei legami vivi con le mie. “Se mi vuoi bene, rimani!” E restammo soli sulla superficie del lago, inaffidabile e senza più nessun pattinatore. [Descrivemmo] un ampio volo, eccitati/esaltati dall’immensità, incuranti dei richiami del [resto degli amici a riva]
[Ero] diventato leggero come un fantasma, come se il passato non esistesse più e quindi senza ricordi, con la ragazza, mi abbandonai a fare dei volteggi, disegnando dei giri sul ghiaccio
Dall’orlo, [si sentì] il ghiaccio fare cricch…. [un rumore] minaccioso, senza vibrazioni
Rabbrividì come colui che ascolta il riso crudele e penetrante della Morte, e mi chinai con gli occhi pensierosi e immaginai i nostri volti come se fossero già morti, lividi e sepolti. Dall’orlo, si senti il ghiaccio fare un cricch, più forte
Il richiamo dell'istinto
Come rimpiansi il mondo e la mia felice vita, mentre ero legato a quelle dita! O voce irresistibile dell’istinto! O infinito desiderio di vivere! Mi liberai da quelle dita e guadagnai la riva [del lago] tutto trafelato, da perdente
La ragazza restò sola, incurante delle voci che la chiamavano [a riva], volteggiando nel suo regno, ormai senza più nessuno. Alla fine, decise di ritornare a riva e ridendo, mise piede a terra, con i capelli spettinati, bella, coraggiosa e palpitante come una procellaria in volo.
Affannata e incurante dei rimproveri del variopinto gruppo di ragazze, mi raggiunse fra le file dei miei amici e con un fare gentile mi disse:” Caro signor mio, La ringrazio” e mi porse la mano, mormorando in modo sommesso: “Vigliacco!”
Domande da interrogazione
- Qual è il tema principale del testo?
- Cosa rappresenta l'incrinatura del ghiaccio nel testo?
- Come reagiscono i personaggi alla situazione di pericolo?
- Qual è il significato del "volo solitario" nel contesto del testo?
- Come si conclude l'esperienza sul ghiaccio per i protagonisti?
Il tema principale del testo è l'esperienza di un momento di paura e di istinto di sopravvivenza su un lago ghiacciato, con un focus sull'incrinatura del ghiaccio e il richiamo dell'istinto.
L'incrinatura del ghiaccio rappresenta un momento di pericolo e di consapevolezza della fragilità della situazione, che spinge i personaggi a cercare la sicurezza della riva.
I personaggi reagiscono con paura e istinto di sopravvivenza, cercando di raggiungere la riva per mettersi in salvo, mentre uno dei protagonisti rimane sul ghiaccio, spinto da un desiderio di libertà e sfida.
Il "volo solitario" simboleggia un momento di libertà e abbandono, in cui i protagonisti si distaccano dalla realtà e dai richiami degli altri, vivendo un'esperienza intensa e rischiosa sul ghiaccio.
L'esperienza sul ghiaccio si conclude con il protagonista che, spinto dall'istinto di sopravvivenza, si libera dalla presa della ragazza e raggiunge la riva, mentre la ragazza rimane sola sul ghiaccio, affrontando la situazione con coraggio e determinazione.