Concetti Chiave
- Carlo Emilio Gadda, nato a Milano nel 1893, vive esperienze di declassamento sociale e sviluppa un profondo rancore verso la famiglia, influenzando la sua scrittura.
- Lo stile di Gadda è caratterizzato da un linguaggio plurilinguistico e maccheronico, con una sistematica mescolanza di elementi per creare un effetto di pastiche.
- Gadda vede il mondo come un caos informe, un "pasticcio" di oggetti e fenomeni degradati, riflesso nel suo linguaggio complesso e barocco.
- I romanzi di Gadda sono strutturati in modo frammentario e digressivo, privi di un finale conclusivo, rappresentando l'impossibilità di un ordine razionale nella realtà.
- L'opera "Quer pasticciaccio brutto de via Merulana" utilizza un impianto poliziesco per simboleggiare la ricerca fallimentare di un ordine razionale nel caos della realtà.
Indice
Carlo Emilio Gadda
Gadda nasce a Milano nel 1893 da una famiglia appartenente alla buona borghesia. A causa dello sperpero per la costruzione di una villa in Brianza vive l’esperienza del declassamento. Le privazioni e i sacrifici a cui viene sottoposto dalla famiglia fin da bambino sono all’origine del profondo rancore provato dall’autore nei confronti del padre e della madre.Nel 1915 partecipa come volontario alla Prima Guerra Mondiale, durante la quale perde il fratello e viene imprigionato in Germania. Al suo ritorno aderisce al fascismo, ma ben presto la sua simpatia per il regime si trasforma in accanita avversione. Dopo la laurea, dal 1922 al 1931 esercita la professione di ingegnere, avvertita sempre come qualcosa di arido e mortificante, e contemporaneamente si dedica all’attività di scrittore.
La morte della madre nel 1936, vissuta da Gadda con profondi sensi di colpa, è fonte di ispirazione per il romanzo La cognizione del dolore. La pubblicazione nel 1957 di Quer pasticciaccio brutto de via Merulana segna un grande successo.
Vive gli ultimi anni in completa solitudine, infastidito dalla sua notorietà. Muore a Roma nel 1973.
Il linguaggio e lo stile
Lo stile di Gadda si collega con il filone plurilinguistico e maccheronico della tradizione letteraria italiana per l’uso di un linguaggio particolare, basato sulla sistematica mescolanza di elementi differenti.L’effetto di pastiche è inoltre potenziato dal ricorso a procedimenti come l’accumulazione caotica di realtà eterogenee, la creazione di metafore e paragoni bizzarri, i giochi di parole.
La visione del mondo
Tale linguaggio è la trascrizione stilistica di un rapporto problematico con la realtà. In Gadda c’è infatti una basilare aspirazione all’ordine, inteso come perfezione naturale originaria di tutte le cose, che si scontra però con l’amara percezione di una degenerazione rispetto a tale modello.Il mondo appare infatti allo scrittore come un caos informe, un orrendo pasticcio di oggetti, persone e fenomeni degradati, che suscitano in lui una profonda repulsione. Ciò vale sia per gli oggetti materiali sia per l’assetto sociale, dove trionfa l’arrivismo, l’ostentazione della ricchezza, l’ipocrisia,
il cattivo gusto.
Il linguaggio riproduce dunque il barocco che è nelle cose (cioè la loro deformazione rispetto al modello di ordine e armonia originari), rivelando allo stesso tempo un certo compiacimento da parte dello scrittore nel descrivere con una precisione maniacale e ossessiva gli aspetti più bassi della realtà.
La struttura dei romanzi
Questa versione del mondo si riflette anche sulle strutture dei romanzi. L’aspirazione all’ordine si traduce in un bisogno dichiarato di creare organismi narrativi compatti e armonici, sul modello illustre del romanzo ottocentesco.Tale aspirazione è tuttavia destinata alla sconfitta, poiché sull’ordine prevale nettamente il caos, ossia la fedele riproduzione del reale: il racconto si disgrega in una miriade di frammenti, costituiti dalle infinite digressioni, fra le quali assumono uno spazio notevole le minuziose descrizioni di dettagli insignificanti.
Alla disgregazione della forma romanzesca contribuisce inoltre il fatto che le opere di Gadda non hanno mai un vero e proprio finale e rimangono quasi sempre incompiute, a conferma dell’impossibilità di racchiudere la vicenda entro un orizzonte dotato di senso.
Le prime opere
L’opera di Gadda non presenta fondamentali sviluppi nel tempo né radicali trasformazioni di temi e concezioni. La visione del mondo dello scrittore si presenta perfettamente delineata e compiuta già dalle prime opere. All’interno della produzione si possono però distinguere due filoni tra loro contemporanei:- uno comprende i testi che mettono in primo piano l’Io dello scrittore, la sua interiorità tormentata e le sue dolorose esperienze di vita;
- l’altro è costituito dagli scritti che si concentrano sul disordine del mondo esterno.
Al primo filone appartengono alcune opere giovanili incentrate sull’esperienza della guerra o sulle tensioni dell’immediato dopoguerra: il Giornale di guerra e di prigionia, scritto al fronte ma pubblicato solo più tardi (nel 1955 e nel 1965); il romanzo Racconto italiano di ignoto del Novecento, abbozzato nel 1924 e rimasto incompiuto; il Castello di Udine (1934).
Altre opere giovanili si possono invece assegnare al secondo filone: La meccanica, frammento di un romanzo risalente al 1924 – 28 (pubblicato nel 1970), e La Madonna dei filosofi (1931), raccolte di racconti e prose lirico – descrittive.
La cognizione del dolore
L’opera che esprime al livello più alto la tematica soggettiva del dolore è il romanzo incompiuto La cognizione del dolore, pubblicato in versione parziale a puntate sulla rivista “Letteratura” tra il 1938 e il 1941, poi il volume nel 1963 e in un’edizione arricchita di nuove parti nel 1970.Esso è ambientato in un immaginario paese sudamericano e ha come protagonista don Gonzalo, discendente di un’antica famiglia di nobili ormai decaduta. Nel personaggio Gadda proietta le proprie esperienze e nevrosi: l’astio nei confronti della madre, l’umiliazione per il declassamento sociale, il ricordo del fratello morto in guerra, la repulsione per la stupidità che lo circonda, sia quella dei contadini rozzi e ignoranti sia quella dei borghesi di città, ottusi ed esibizionisti.
Il romanzo non ha una vera e propria trama, ma si risolve nel resoconto delle malevole chiacchiere su don Gonzalo e soprattutto nella registrazione dei deliri di quest’ultimo, che coglie ogni occasione per sfogare il proprio livore contro il mondo.
Attraverso il punto di vista di don Gonzalo vengono analizzate e descritte in maniera ossessiva le realtà più umili e repellenti, ma si affrontano anche dei temi alti, come quello del tormentato rapporto madre – figlio, con una singolare mescolanza di comico e tragico che è uno dei tratti caratterizzanti del romanzo.
L'ultimo Gadda
Nel filone del pasticcio, che si basa sulla rappresentazione della realtà esterna, si pongono alcune opere del dopoguerra:- L’Adalgisa. Disegni milanesi (1944), che offre un quadro polemico della borghesia milanese
- Eros e Priapo (1967), uno scritto violentemente satirico contro il fascismo
Al medesimo filone appartiene il secondo grande romanzo di Gadda, Quer pasticciaccio brutto de via Merulana, pubblicato a puntate nel 1946 – 47 e poi in volume nel 1957. L’opera si rifà al genere del “giallo”, essendo incentrata sulla soluzione del mistero che circonda un furto di gioielli e l’uccisione di una donna. L’impianto poliziesco assume un valore simbolico, in quanto le indagini sul movente e sul colpevole del delitto alludono alla ricerca di un ordine razionale che spieghi il pasticciaccio della realtà.
Il fatto che il romanzo resti incompiuto e l’assassino non venga individuato sembra indicare simbolicamente la vanità di tale ricerca e il suo esito inevitabilmente fallimentare.
Domande da interrogazione
- Chi era Carlo Emilio Gadda e quali esperienze hanno influenzato la sua vita e la sua scrittura?
- Quali sono le caratteristiche distintive del linguaggio e dello stile di Gadda?
- Come si riflette la visione del mondo di Gadda nella struttura dei suoi romanzi?
- Quali sono i temi principali delle prime opere di Gadda?
- Qual è il significato simbolico del romanzo "Quer pasticciaccio brutto de via Merulana"?
Carlo Emilio Gadda era uno scrittore italiano nato a Milano nel 1893. Le esperienze di declassamento sociale, la partecipazione alla Prima Guerra Mondiale, la morte del fratello e della madre, e il suo rapporto conflittuale con il fascismo hanno profondamente influenzato la sua vita e la sua scrittura.
Il linguaggio di Gadda è caratterizzato da una mescolanza sistematica di elementi differenti, creando un effetto di pastiche. Utilizza accumulazioni caotiche, metafore bizzarre e giochi di parole, riflettendo un rapporto problematico con la realtà.
La visione del mondo di Gadda, percepita come un caos informe, si riflette nella struttura dei suoi romanzi attraverso una disgregazione narrativa in frammenti e digressioni, spesso senza un vero finale, evidenziando l'impossibilità di un ordine razionale.
Le prime opere di Gadda si concentrano su due filoni: uno che esplora l'interiorità tormentata dell'autore e le sue esperienze di vita, e un altro che si focalizza sul disordine del mondo esterno, come visto in opere come "Il Giornale di guerra e di prigionia" e "La Madonna dei filosofi".
"Quer pasticciaccio brutto de via Merulana" utilizza un impianto poliziesco per simboleggiare la ricerca di un ordine razionale nella realtà caotica. Il fatto che il romanzo resti incompiuto e l'assassino non venga individuato sottolinea la vanità e il fallimento inevitabile di tale ricerca.