Concetti Chiave
- L'ambientazione di "Cognizione del dolore" è un immaginario paese sudamericano, il Maradagàl, con don Gonzalo come protagonista, che riflette le sofferenze e le ossessioni personali di Gadda.
- Don Gonzalo, nonostante la sua immagine pubblica negativa, è rappresentato come un nemico del popolo, accumulando tutti i vizi capitali e vivendo una vita di nevrosi e sensi di colpa.
- "Quer pasticciaccio brutto de via Merulana" segue lo schema di un giallo incompiuto, dove l'indagine di don Ciccio Ingravallo su un furto e un omicidio si risolve in un fallimento, simbolizzando il caos e il disordine.
- Il reale barocco caotico è enfatizzato attraverso descrizioni dettagliate e minuziose di elementi banali, come una gallina, per sottolineare l'insensatezza del mondo.
- Gadda utilizza un plurilinguismo espressionistico, combinando registri linguistici bassi e dialettali con espressioni auliche, per creare contrasti e riflettere la complessità della sua visione del mondo.
Indice
L'ambientazione e il protagonista
L’ambientazione del romanzo si svolge in un immaginario paese sudamericano, il Maradagàl. Il protagonista di questo romanzo è don Gonzalo, un personaggio del tutto fittizio, che contiene inconfondibili tratti autobiografici, infatti in questo personaggio Gadda proietta tutte le sue sofferenze e le sue ossessioni.
Don Gonzalo vive con la vecchia madre nella villa fatta costruire, con sacrifici dolorosi che avevano tormentato la sua infanzia, dai genitori già impoveriti, ma che non volevano rinunciare al loro antico lustro signorile.
Come conseguenza di ciò, don Gonzalo è devastato dalla nevrosi, conserva un rancore profondo nei confronti della madre ed è sopraffatto da sensi di colpa veramente atroci.
Il ritratto di don Gonzalo
Un duplice ritratto di don Gonzalo è tratto da “La cognizione del dolore”.
Il dottore è stato chiamato da don Gonzalo, che soffre di vari mali, forse immaginari.
Lungo il tragitto verso la villa il medico ripercorre mentalmente tutte le dicerie che riguardano don Gonzalo.Il giudizio del medico
Il medico, tra sé e sé, prende dunque in considerazione tutte le immagini che gli altri hanno di don Gonzalo. Il primo giudizio sul suo conto è negativo, infatti viene considerato un nemico del popolo, per via del suo atteggiamento di disprezzo nei confronti degli umili.
I vizi di don Gonzalo
Il contadino della villa di don Gonzalo sostiene addirittura che egli contenga in sé tutti e 7 i vizi capitali: ira, avarizia, invidia, superbia, gola, accidia, lussuria.
Don Gonzalo è infatti solito farsi portare a letto il caffè la mattina dalla madre ormai anziana; oltre che scioperato è anche iracondo tanto da maltrattare la madre, è inoltre avido di cibo e di vino ed è avarissimo tanto da voler licenziare le collaboratrici domestiche. Inoltre, molti ritengono che don Gonzalo deglutisca il pesce spada intero dalla parte della testa, mentre la coda gli scodinzola a lungo fuori dalla bocca, come una seconda lingua.
(Questo particolare del pesce spada fa capire che nella lingua di Gadda ci sono molte divagazioni, digressioni, ci si sofferma tanto sui singoli dettagli insignificanti che rendono l'idea del caos, del pasticcio, e del bisogno al tempo stesso di ritrovare l’ordine).
L'immagine del protagonista
Si parla proprio dell’immagine che hanno gli altri del protagonista, che non lo vedono come un eroe ma come un vero e proprio nemico del popolo, come un individuo detestabile e pericoloso, che si isola con sdegno e con disprezzo dalla massa volgare, avvertendo la propria superiorità spirituale (tema del rapporto con le masse, già visto in D’Annunzio).
Vi è poi la paura del diverso, che viene avvertito come un pericolo, in quanto in lui si concentrano tutti i vizi più vergognosi. C’è inoltre anche una deformazione delle cose più semplici, molto evidente nell'episodio del pesce spada.
Il giallo incompiuto
In questo romanzo Gadda si rifà al classico schema del “giallo”, un genere che da sempre lo aveva affascinato. Al centro si collocano le indagini svolte dal protagonista, don Ciccio Ingravallo, su un furto di gioielli ma anche sul misterioso assassinio di una signora borghese. Il protagonista, inoltre, è l'alter ego dello scrittore alla ricerca della verità, ma la sua opera si risolve in un fallimento. Il giallo resta infatti incompiuto, l’assassino non viene scoperto, quindi la ricerca fallisce.
(“Pasticciaccio” è una metafora del groviglio, del caos del disordine).
È un brano tratto da “Quer pasticciaccio brutto de via Merulana”
L'indagine dei carabinieri
Due carabinieri della caserma di Marino sono incaricati dell’indagine sui gioielli rubati a via Merulana. Alla ricerca di un’indiziata del furto, questi due carabinieri giungono alla borgata dei Due Santi, nella bottega di una sarta, che di mestiere fa anche la maga. L’interrogatorio è però interrotto da una gallina.
La gallina viene descritta nei minimi particolari. L’effetto è sicuramente comico perché viene ingrandito ciò che in realtà è privo di senso.
Descrizioni e linguaggio
Le descrizioni si fanno lunghe, dettagliate, minuziose, la costruzione del romanzo quasi si sbriciola, proprio per rendere l’idea del carattere caotico non solo dell’indagine, ma dell’intera realtà.
Il minimo particolare si dilata in modo abnorme: viene meno la gerarchia degli oggetti, viene descritta anche la cosa più banale che simboleggia la stupidità del reale (gallina simbolo della stupidità del reale, della mancanza di senso); ci sono addirittura riferimenti a escrementi, c’è comicità ma anche molto dolore dietro chi contempla l’insensatezza del mondo.
Per quanto riguarda poi i vocaboli, essi sono deformati, frequenti sono le onomatopee, il registro è inoltre basso e dialettale. Le espressioni del linguaggio basso e dialettale coesistono però con espressioni di linguaggio aulico, prezioso, colto, ricercato in modo da creare degli scontri lessicali, e un contrasto stridente tra livello basso e alto.
Si può parlare di plurilinguismo di Gadda, che riflette questa volontà espressionistica e questo tentativo di rendere la visione del mondo che ha l’autore.
Domande da interrogazione
- Qual è l'ambientazione del romanzo e chi è il protagonista?
- Come viene descritto don Gonzalo nel romanzo?
- Qual è il giudizio del medico su don Gonzalo?
- Qual è il tema centrale del "giallo incompiuto" nel romanzo?
- Come viene utilizzato il linguaggio nel romanzo?
L'ambientazione del romanzo si svolge in un immaginario paese sudamericano chiamato Maradagàl. Il protagonista è don Gonzalo, un personaggio fittizio con tratti autobiografici di Gadda.
Don Gonzalo è descritto come un personaggio nevrotico, con un profondo rancore verso la madre e sopraffatto da sensi di colpa. È visto come un nemico del popolo e portatore di tutti i sette vizi capitali.
Il medico considera don Gonzalo negativamente, vedendolo come un nemico del popolo a causa del suo disprezzo verso gli umili.
Il tema centrale del "giallo incompiuto" è l'indagine su un furto di gioielli e un misterioso assassinio, che rimane irrisolto, simboleggiando il caos e il fallimento della ricerca della verità.
Il linguaggio nel romanzo è caratterizzato da descrizioni dettagliate e minuziose, con un uso di plurilinguismo che mescola espressioni dialettali e auliche, creando un contrasto tra livelli linguistici diversi.