Concetti Chiave
- La poesia "Sera di Gavinana" di Vincenzo Cardarelli esplora il contrasto tra il paesaggio naturale e lo stato d'animo del poeta, esprimendo sentimenti di infanzia infelice e desiderio di amore.
- Il paesaggio dell'Appennino toscano è centrale nella poesia, colto nel momento serale del tramonto, con nubi colorate di viola e suoni che anticipano il riposo notturno.
- Lo stato d'animo del poeta è caratterizzato da una "anima vagabonda", esprimendo un'esistenza inquieta e un rapimento mistico di fronte alla bellezza del paesaggio.
- La poesia utilizza una struttura verticalizzata con versi brevi, privilegiando la paratassi per una lettura scorrevole e immediata, e include un iperbato per mettere in risalto l'Appennino.
- L'indole autobiografica dell'opera di Cardarelli emerge nel desiderio di esprimere sentimenti profondi, trovando momenti di contemplazione e dialogo con la Natura.
Indice
Temi ricorrenti nella lirica di Cardarelli
Il testo fa parte della raccolta poetica intitolata Poesie (1936).
I temi ricorrenti della lirica di Cardarelli sono: il paesaggio, la natura e le stagioni che si trovano sempre in netto contrasto con lo stato d’animo del poeta.
L'indole autobiografica dell’opera di Cardarelli rappresenta il tentativo di esprimere i suoi sentimenti più profondi: l’infanzia infelice, il desiderio di ricevere amore, il rimpianto per una vita di insoddisfazioni.
Gavinana è un paesino dell’Appennino pistoiese.
Analisi in fondo.
Ecco la sera e spiove
sul toscano Appennino.
Con lo scender che fa le nubi a valle,
prese a lembi qua e là
come ragne fra gli alberi intricate,
si colorano i monti di viola.
Dolce vagare allora
per chi s'affanna il giorno
ed in se stesso, incredulo, si torce.
Viene dai borghi, qui sotto, in faccende,
un vociar lieto e folto in cui si sente
il giorno che declina
e il riposo imminente.
Vi si mischia il pulsare, il batter secco
ed alto del camion sullo stradone
bianco che varca i monti.
E tutto quanto a sera,
grilli, campane, fonti,
fa concerto e preghiera,
trema nell'aria sgombra.
Ma come più rifulge,
nell'ora che non ha un'altra luce,
il manto dei tuoi fianchi ampi, Appennino.
Sui tuoi prati che salgono a gironi,
questo liquido verde, che rispunta
fra gl'inganni del sole ad ogni acquata,
al vento trascolora, e mi rapisce,
per l'inquieto cammino,
sì che teneramente fa star muta
l'anima vagabonda.
Descrizione del paesaggio toscano
Il paesaggio rappresentato è l'Appennino toscano, la terra di origine del poeta.
Il paesaggio è colto nel momento serale del tramonto infatti le nubi a valle sono tinteggiate di viola. Di sottofondo il poeta sente delle voci indefinite, le ultime chiacchiere della giornata che anticipano il riposo imminente in cui si avvolgerà tutto. Al vociare indefinito si mischia il rumore del camion che sale lo stradone di montagna, le campane che suonano a sera, le fontane e la natura che trema. Il poeta osserva il contorno dei monti, ricoperti di verdi prati, che nel momento in cui cala il sole, splendono e rifulgono più che in qualsiasi altro momento della giornata.Stato d'animo del poeta
La presenza del poeta è evidente solo alla fine della poesia nella particella "mi" in "mi rapisce". Del poeta conosciamo lo stato d'animo attraverso l'espressione "anima vagabonda" che indica una condizione esistenziale di esilio alla vita. Il paesaggio circostante suscita in Cardarelli un sentimento di rapimento mistico che è in grado di dare un motivo al poeta di fermarsi lungo "l'inquieto cammino" e di far tacere i movimenti della propria anima ("star muta"). Un'altra caratteristica evidente dello stato d'animo del poeta è l'inquietudine dovuta alla necessità di essere amati e di vivere un'esistenza completa e piena.
Struttura e stile della poesia
La poesia presenta una struttura verticalizzata. I versi sono brevi e disposti in una posizione verticale.
È possibile evidenziare come la paratassi prevalga sull'ipotassi: le frasi sono accostate e non subordinate. Il poeta inoltre non impiega periodi lunghi e complessi e la poesia è di facile comprensione e scorrevole lettura. In questo modo l’autore riesce a esprimere i propri pensieri e le proprie percezioni del momento serale con immediatezza e spontaneità.
È possibile evidenziare l’uso di un solo iperbato: “Ma come più rifulge, nell'ora che non ha un'altra luce, il manto dei tuoi fianchi ampi, Appennino”. Collocando il nome della catena montuosa al termine del verso e rendendolo complemento di termine della costruzione sintattica, l’autore, da un lato desidera mettere in risalto la bellezza e la maestosità dell’Appennino, dall’altro instaurare un confronto e un dialogo diretto con la Natura.
Domande da interrogazione
- Quali sono i temi principali trattati nella poesia "Sera di Gavinana" di Vincenzo Cardarelli?
- Che ruolo ha il paesaggio dell'Appennino toscano nella poesia?
- Come viene descritto lo stato d'animo del poeta in "Sera di Gavinana"?
- Quali elementi stilistici caratterizzano la poesia di Cardarelli in "Sera di Gavinana"?
- Qual è il significato del termine "anima vagabonda" nella poesia?
I temi principali sono il paesaggio, la natura, le stagioni e il contrasto tra questi elementi e lo stato d'animo del poeta, che riflette su temi come l'infanzia infelice, il desiderio di amore e il rimpianto per una vita di insoddisfazioni.
Il paesaggio dell'Appennino toscano è centrale nella poesia, rappresentando non solo la terra d'origine del poeta ma anche un momento di contemplazione serale che suscita in lui sentimenti di rapimento mistico e riflessione sulla propria esistenza.
Lo stato d'animo del poeta è descritto come inquieto e riflessivo, caratterizzato da una condizione esistenziale di esilio dalla vita e da un sentimento di rapimento mistico di fronte alla bellezza del paesaggio, che lo porta a una momentanea quiete interiore.
La poesia è caratterizzata da una struttura verticalizzata con versi brevi, l'uso prevalente della paratassi rispetto all'ipotassi, e una lettura scorrevole e di facile comprensione. Viene evidenziato un uso dell'iperbato per sottolineare la bellezza dell'Appennino, creando un dialogo diretto con la Natura.
Il termine "anima vagabonda" indica una profonda inquietudine esistenziale del poeta, che si sente in esilio dalla vita. Questa espressione riflette il suo desiderio di trovare pace e significato nel corso dell'"inquieto cammino" della sua esistenza, trovando momenti di silenzio e contemplazione nella natura.