Concetti Chiave
- L'Ermetismo è una corrente poetica italiana degli anni Trenta, caratterizzata da oscurità e ambiguità espressive, con scelte lessicali e sintattiche complesse.
- I principali esponenti dell'Ermetismo includono Salvatore Quasimodo, Leonardo Sinisgalli, Alfonso Gatto, Mario Luzi e Sandro Penna, legati alla scena letteraria fiorentina.
- I poeti ermetici mantengono una posizione di estraneità rispetto al regime fascista, evolvendo verso una partecipazione al dramma della Resistenza.
- La poesia ermetica si distacca dall'impegno politico e civile, cercando una "poesia pura" che esplora il destino umano al di fuori della società e della storia.
- L'Ermetismo adotta un'irrazionalità poetica, con sintassi frammentata e parole essenziali, puntando a un pubblico capace di interpretare simboli e analogie complesse.
Negli anni Trenta — anni in cui la cultura è fortemente condizionata dal fascismo — nasce in Italia l’esperienza poetica dell’Ermetismo. La definizione, coniata nel
1936 dal critico Francesco Flora, sta a indicare l’oscurità e l’ambiguità espressiva di quella poesia, per le scelte lessicali e sintattiche volutamente difficili.
Indice
Principali esponenti e contesto storico
I principali esponenti.
I principali protagonisti di questa corrente poetica sono Salvatore Quasimodo, Leonardo Sinisgalli (1908-1981), Alfonso Gatto (1909- 1976), Mario Luzi (nato nel 1914) e Sandro Penna, il cui ritrovo letterario era il caffè Giubbe Rosse di Firenze, chiamato così dal colore delle giubbe dei camerieri. La loro esperienza lirica segue quella di Ungaretti e Montale, all’interno di una generazione letteraria formatasi durante il periodo fascista. Nei confronti della barriera ideologica e politica che il regime impone, i poeti ermetici assumono una posizione più di estraneità che di opposizione, come testimonia la loro poesia, caratterizzata da una forte evasione dal reale. Raccolti attorno a riviste soprattutto fiorentine («Letteratura», «Campo di Marte»), essi protraggono la loro esperienza sino a convertire il loro distacco iniziale dalla realtà in una sofferta partecipazione al dramma della Resistenza e anche oltre la fine della seconda guerra mondiale. Il maggior rappresentante della poesia ermetica è Quasimodo, che ha fatto scuola per il suo stile e i suoi temi incentrati sulla solitudine e l’incomunicabilità.
La ricerca della poesia pura
La ricerca della poesia pura. Di fronte alla cultura d’avanguardia futurista, che pone al centro della propria problematica il rapporto dell’arte con la società contemporanea industrializzata, la poesia ermetica rifiuta l’impegno politico e civile e si isola in uno spazio fuori dalla società e dalla storia. La poesia è pura, cioè libera da ogni condizionamento ed è fonte di conoscenza, perché fornisce le risposte sul destino dell’uomo, sospeso tra il tempo e l’eterno.
L'oscurità della parola ermetica
L’oscurità della parola. L’Ermetismo ha una concezione irrazionalistica della poesia: il poeta si abbandona alle associazioni libere, ai simboli e ad ardite analogie, perché grazie ad esse può intuire il significato del mistero dell’esistenza. Sulla scia di Ungaretti la sintassi si frammenta, la parola poetica diventa essenziale e, allontanandosi dalla lingua parlata, perde efficacia come strumento di comunicazione. I sostantivi sono di solito raffinati, astratti e privi di articolo, in modo da rinviare a significati indefiniti, a sensazioni ed emozioni individualmente vissute, estensibili solo in forme soggettive ad un pubblico ristretto di lettori, capaci di entrare in sintonia con l’autore e di interpretare anche autonomamente il suo messaggio.
Domande da interrogazione
- Quali sono i principali esponenti dell'Ermetismo e qual è il loro contesto storico?
- In cosa consiste la ricerca della poesia pura nell'Ermetismo?
- Come si manifesta l'oscurità della parola nella poesia ermetica?
- Qual è il ruolo di Salvatore Quasimodo nell'Ermetismo?
I principali esponenti dell'Ermetismo includono Salvatore Quasimodo, Leonardo Sinisgalli, Alfonso Gatto, Mario Luzi e Sandro Penna. Questa corrente poetica si sviluppa negli anni Trenta, durante il regime fascista, e i poeti ermetici si caratterizzano per una posizione di estraneità rispetto alla realtà politica dell'epoca.
La poesia ermetica si distacca dall'impegno politico e civile, isolandosi dalla società e dalla storia. Essa è considerata pura, libera da condizionamenti, e viene vista come una fonte di conoscenza che esplora il destino dell'uomo tra il tempo e l'eterno.
L'oscurità della parola nell'Ermetismo si manifesta attraverso una sintassi frammentata e l'uso di simboli e analogie ardite. La parola poetica diventa essenziale e si allontana dalla lingua parlata, perdendo efficacia comunicativa e rinviando a significati indefiniti e sensazioni individuali.
Salvatore Quasimodo è considerato il maggior rappresentante della poesia ermetica. Ha influenzato la corrente con il suo stile e i suoi temi, incentrati sulla solitudine e l'incomunicabilità, contribuendo a definire l'identità dell'Ermetismo.