Concetti Chiave
- La focalizzazione zero e variabile nel romanzo rappresentano diversi punti di vista narrativi, rispettivamente esterno e impersonale.
- La focalizzazione variabile permette al narratore di adottare il punto di vista di diversi personaggi, rendendo i fatti più realistici e dinamici.
- Nel racconto, il passaggio da racconto crudo a focalizzazione variabile aiuta a trasmettere il realismo e la soggettività dei personaggi.
- L'autore utilizza la focalizzazione per evidenziare le dinamiche sociali e politiche, mostrando le conseguenze tragiche della guerra.
- Il racconto realista, ispirato alla storia italiana, riflette le tensioni sociali post-unitarie e le aspettative del Sud d'Italia dopo l'unificazione.
Indice
Focalizzazione e Narratore
La focalizzazione zero è il punto di vista che il narratore adotta e, si dice che il narratore è esterno perché è fuori dalla storia.
Punto di Vista dei Personaggi
Focalizzazione variabile é il punto di vista che viene adottato, di volta in volta, dal narratore, perché vuole essere impersonale (non vuole esprimere nessuna opinione), è che parlino i fatti, da soli, realisticamente. Il narratore, per fare ciò, adotta il punto di vista dei personaggi, e può:
- Adottare il punto di vista di un personaggio e mantenerlo tutto il tempo.
- Adottare, variabilmente, il punto di vista di diversi personaggi.
Questo racconto tende a portarti pian piano verso questo punto di vista; nella prima parte del racconto questo non accade perché, oltre che per la sintassi cronachistica (“disse”, “dissero”,”fece”, “fa”), viene inserito più discorso diretto di quanto sia necessario. C’è come uno spezzettamento della sintassi (“Cribbio!” dissero gli uomini, “E’ bravo” disse un uomo) per dare quanto più possibile il senso della realtà. Lo stesso era per il paesaggio.
-Era strano, a pensarci!
È un discorso indiretto libero che traspone il pensiero del personaggio - il narratore riferisce che il ragazzo pensava quanto era strana, perché si capisce che quest’idea della “linea d’aria”, “la linea” non è del narratore, ma di chi tiene puntato l’occhio nel fucile. Non è il narratore che tiene l’occhio nella canna del fucile. L’idea geometrica di questo spazio è del ragazzo. È cambiata la focalizzazione.
- Il fatto è che lui rimane con loro.
- Il pensiero è che lui rimane perché voleva riavere il fucile, e lo dice a sé stesso.
Il narratore per essere impersonale fa dire una frase al personaggio.
L’analisi dei personaggi fa sì che alla fine del racconto i due personaggi finiscano sullo stesso piano;la morfologia e’ la denuncia della guerra attraverso la focalizzazione.
L’autore non ci vuole parlare bene di uno e male di un altro,ci vuole far vedere le dinamiche che da gioco diventano tragedia.
L’assunzione dal punto di vista del nemico,che diventa pure lui uno che gioca anche se purtroppo gioca con la propria vita ,e’ la condanna della guerra.
Realismo e Neorealismo
Per capire come si arriva al Neorealismo bisogna conoscere il Realismo,che in Italia e’ rappresentato da tantissimi autori come Verga.
Verga e il Verismo
Il racconto realista(il verismo): 1983,Giovanni Verga in “Novelle rusticane” inserisce questa novella che ha il pregio di essere uno dei più’ feroci attacchi in cui l’Unita’ d’Italia trattò le popolazioni meridionali;noi siamo stati annessi all’Italia nel 1861 dopo l’ impresa garibaldina e le plebi del sud, che furono protagoniste di quel periodo,sperarono molto che dal passaggio della corona borbonica a quella Savoia ci potesse essere una specie di liberazione ti tipo socio-economico perché i baroni li tenevano in una condizione di semi-schiavitù.Dopo l’arrivo di Garibaldi e lo scompaginarsi dell’esercito borbonico,scoppiarono una serie di rivolte:rivolte operaie e contadine,che erano rivolte per avere la terra .La più famosa di queste rivolte e’ quella del Bronte che fu repressa non dall’esercito dei borboni, ma da Garibaldi, perché non era interesse di Cavour e del neo stato italiano far scoppiare la guerra sociale che avrebbe azzerato la loro conquista. Il progetto di Cavour era quello di costituire una Monarchia col baricentro dei Savoia con la legislazione piemontese e da quel momento in poi nasce la questione meridionale(trasferimento di tutte le ricchezze verso il triangolo industriale, l’impoverimento di una realta’ gia’ povera,il brigantaggio,la mafia ecc).
Niente di tutto’ cio viene raccontato in un racconto realista.
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo del narratore nella focalizzazione zero?
- Come viene utilizzata la focalizzazione variabile nel racconto?
- Qual è l'obiettivo dell'autore nel rappresentare i personaggi alla fine del racconto?
- Come si collega il Verismo di Verga al contesto storico italiano?
- Qual è la critica implicita nel racconto realista riguardo alla questione meridionale?
Nella focalizzazione zero, il narratore è esterno alla storia e adotta un punto di vista impersonale, lasciando che i fatti parlino da soli.
La focalizzazione variabile permette al narratore di adottare il punto di vista di diversi personaggi, mantenendo un approccio realistico e impersonale.
L'autore mira a mettere i personaggi sullo stesso piano, denunciando la guerra e mostrando come le dinamiche di gioco possano trasformarsi in tragedia.
Il Verismo di Verga, come illustrato in "Novelle rusticane", critica il trattamento delle popolazioni meridionali dopo l'Unità d'Italia, evidenziando le rivolte e le speranze del sud per una liberazione socio-economica.
Il racconto realista critica il trasferimento delle ricchezze verso il nord industriale e l'impoverimento del sud, senza raccontare esplicitamente questi eventi, ma lasciando trasparire la denuncia attraverso la narrazione.