Gerson Maceri
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Concetti Chiave

  • Il Crepuscolarismo è un orientamento poetico italiano tra il 1905 e il 1915, caratterizzato da un linguaggio dimesso e prosaico che riflette la vita quotidiana.
  • I poeti crepuscolari esprimono una crisi spirituale del tempo, rappresentando un mondo fatto di "piccole cose di pessimo gusto" e atmosfere malinconiche.
  • Guido Gozzano, figura di spicco, utilizza l'ironia e uno straniamento nei confronti della realtà, conscio dell'inutilità della poesia come forma di conoscenza.
  • Gozzano mescola linguaggio comune con citazioni letterarie classiche, creando una poesia che demistifica i valori della società borghese.
  • I poeti crepuscolari si ripiegano su se stessi, alternando nostalgie e ironie sul loro ideale di vita semplice e sognata.

Indice

  1. Simbolismo e poetica del fanciullino
  2. Definizione e contesto storico
  3. Gozzano e la scuola dell'ironia

Simbolismo e poetica del fanciullino

Origini: il simbolismo intimista ed introverso diffuso in Francia e Belgio; la poetica del “fanciullino” di Pascoli, insieme alle sue tematiche domestiche.

Definizione e contesto storico

Definizione: orientamento di un gruppo poeti italiani che tra il 1905 e il 1915, in piena età giolittiana e della belle époque, pur riconoscendosi in un'idea comune di poesia, non facevano capo a una vera e propria scuola e non avevano elaborato una precisa poetica. Da “La Stampa” del 1909, una recensione di Borgese recita così: “Una voce crepuscolare, la voce di una gloriosa poesia che si spegne”. Ultimi poeti ad inneggiare all’amore per le piccole cose, il mondo rappresentato è fatto di "piccole cose di pessimo gusto", di atmosfere grigie e comuni della vita quotidiana, con un linguaggio dimesso e prosaico, vicino al parlato. Poeti che avvertirono la crisi spirituale del tempo come un crepuscolo nell’imminenza del tramonto, che non vollero e non seppero allacciare alcun rapporto concreto e costruttivo con la realtà sociale, che rifiutarono ogni aggancio con la tradizione culturale. Questi poeti si ripiegarono su se stessi a compiangersi d’esser nati, avvolgendo uomini e cose in una nuvola di malinconia. Amano osservare la loro vita quotidiana, il lento inseguirsi dei giorni tutti uguali e vuoti di senso, ricordare sentimentalmente il passato, sognare una vita semplice e serena. Ma, nel tempo stesso, sono consapevoli della vanità di quel loro sognare, della inutilità delle loro nostalgie: rimpiangono e ironizzano insieme sul loro ideale di vita semplice, sul loro mondo sognato di cose sbiadite.

Gozzano e la scuola dell'ironia

Gozzano: capofila di una “scuola dell’ironia”, attua uno straniamento sottile e ambiguo nei confronti della materia trattata. Per lui l’arte è un artificio che non permette di creare paradisi artificiali o mondi alternativi, e la poesia deve paradossalmente l’alto valore attribuitole alla consapevolezza della sua inutilità. Poesia è unica forma, seppur negativa, di conoscenza consentita. «La sua - avverte il Pazzaglia - potrebbe essere chiamata poesia dell’assenza, della vita mancata, d'una stanca aridità, conseguita al crollo dei miti fastosi romantici o dannunziani e approfondita da quel suo sentirsi morire giorno per giorno. Egli resta perplesso davanti all’assurdità della vita e del suo stesso io (“è strano/fra tante cose strambe/un coso con due gambe/detto guido gozzano”) ed esprime il suo tormento ora abbandonandosi ad un cinismo spinto fino alla crudeltà, ora insistendo sulla propria disperata aridità sentimentale».

Gozzano mescola espressioni comuni a citazioni dantesche e petrarchiane. La sua poesia è essenziale e sincera (“Chi s'adopra scrivendo, a farsi intendere con poca fatica, sarà valido e sincero…così farò”). I suoi versi, apparentemente dimessi, rivelano perizia formale e contenutistica: tendono infatti fra le altre cose anche a corrodere e demistificare i valori della società borghese.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le origini del simbolismo e della poetica del "fanciullino"?
  2. Le origini risiedono nel simbolismo intimista ed introverso diffuso in Francia e Belgio, e nella poetica del "fanciullino" di Pascoli, che include tematiche domestiche.

  3. Come viene definito il gruppo di poeti italiani tra il 1905 e il 1915?
  4. Sono definiti come un gruppo di poeti che, pur condividendo un'idea comune di poesia, non appartenevano a una vera scuola e non avevano una poetica precisa, rappresentando un crepuscolo poetico.

  5. Qual è il ruolo di Gozzano nella "scuola dell'ironia"?
  6. Gozzano è il capofila della "scuola dell'ironia", utilizzando uno straniamento sottile e ambiguo, e vede l'arte come un artificio che non crea mondi alternativi, ma riconosce l'inutilità della poesia come forma di conoscenza.

  7. Quali sono le caratteristiche della poesia di Gozzano?
  8. La poesia di Gozzano mescola espressioni comuni a citazioni classiche, è essenziale e sincera, e tende a corrodere e demistificare i valori della società borghese.

Domande e risposte

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