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Concetti Chiave

  • I dialoghi nella letteratura di Elio Vittorini sono fondamentali per esprimere la natura socievole dell'essere umano e per costruire relazioni interpersonali.
  • Vittorini utilizza i dialoghi non solo per comunicare informazioni, ma anche per esprimere ideologie e interpretazioni del mondo, come evidente in "Garofano rosso".
  • In "Conversazione di Sicilia", il linguaggio diventa ellittico e grave, simbolizzando un dolore condiviso e un impegno civile e militante tra i personaggi.
  • Nell'opera "Uomini e no", i dialoghi esplorano il fine ultimo della lotta partigiana, sottolineando la ricerca di felicità e libertà per tutti gli uomini.
  • Vittorini utilizza ripetizioni e domande retoriche nei dialoghi per coinvolgere i lettori e invitarli a riflettere e prendere posizione sui temi trattati.

Indice

  1. Il Ruolo dei Dialoghi in Vittorini
  2. Esempi di Dialoghi in "Garofano rosso"
  3. Linguaggio e Ideologie in "Conversazione di Sicilia"
  4. La Lotta per la Felicità in "Uomini e no"

Il Ruolo dei Dialoghi in Vittorini

Nella letteratura di Elio Vittorini un ruolo fondamentale viene incarnato dai dialoghi che lui impronta sui suoi personaggi, per lui infatti l’essere umano è un essere socievole che sente la necessità di comunicare e quindi i dialoghi rappresentano per lui un punto focale della sua narrativa, in particolare a partire da “Garofano rosso”.

Nei dialoghi Vittorini non vede la semplice funzione diegetica, ovvero di comunicazione di determinate informazioni per far comprendere al lettore una vicenda, bensì anche la funzione sociale si costruire relazioni interpersonali in modo poi da esprimere determinate ideologie, dalle quali possono scaturire interpretazioni sul mondo e determinati aspetti del carattere dei personaggi.

Esempi di Dialoghi in "Garofano rosso"

Un chiaro esempio è dettato sempre da “Garofano rosso” in cui il rapporto tra Alesso e Zobeida viene espresso tramite un tono confidenziale della parole della ragazza, che sembra trovare con lui la stessa spontaneità dei bambini: “bisbigliando era sempre la bambina che aveva detto “vuoi che lo facciamo ancora?” era grande e donna eppure bambina con un sguardo commosso e minuto”.

Linguaggio e Ideologie in "Conversazione di Sicilia"

In “Conversazione di Sicilia” invece il linguaggio assume un carattere più ellittico con un tono sempre più grave, che diventa simbolo di un dolore racchiuso dentro e di una forte movenza civilie e militante, che vengono condivisi dai due interlocutori “E l’arrotino: “è per il dolore del mondo offeso che soffre. Non è per se stesso” e l’uomo Ezechiele: “Non per se stesso, si capisce-. Ognuno soffre per se stesso, eppure” e l’arrotino “Eppure non vi nono né coltelli né forbici, non vi è mai nulla””.

La Lotta per la Felicità in "Uomini e no"

Oppure ancora, nell’opera “Uomini e no”, in un passo in cui si ragione sul fine ultimo della lotta che i partigiani stavano compiendo in onore della patria, si arriva alla conclusione che facciano tutto questo non solo per eliminare i regimi nazifascisti, bensì anche per raggiungere la felicità e la libertà che ogni uomo appare come degno di avere. In questo caso Vittorini ripete la tesi in diversi punti, quasi a voler sottolineare la questione affinché rimanesse impressa nella mente dei lettori, e lo utilizzando spesso anche delle domande retoriche: “Non è per questo che lavoriamo?”, “non è per questo?”, “Bisogna che gli uomini siano felici, che senso avrebbe il nostro lavoro se gli uomini non potessero essere felici?”. Appare dunque evidente che è come se Vittorini stesse invitando i lettori a rispondere, a prendere una posizione.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il ruolo dei dialoghi nella letteratura di Elio Vittorini?
  2. I dialoghi nella letteratura di Vittorini sono fondamentali per costruire relazioni interpersonali e esprimere ideologie, andando oltre la semplice funzione diegetica.

  3. Come viene espresso il rapporto tra Alesso e Zobeida in "Garofano rosso"?
  4. Il rapporto tra Alesso e Zobeida è espresso tramite un tono confidenziale e spontaneo, simile a quello dei bambini, evidenziando una connessione profonda e genuina.

  5. Qual è il significato del linguaggio in "Conversazione di Sicilia"?
  6. In "Conversazione di Sicilia", il linguaggio è ellittico e grave, simbolo di un dolore condiviso e di una movenza civile e militante, riflettendo il dolore del mondo offeso.

  7. Qual è il fine ultimo della lotta in "Uomini e no"?
  8. Il fine ultimo della lotta in "Uomini e no" è raggiungere la felicità e la libertà, oltre a eliminare i regimi nazifascisti, sottolineando l'importanza della felicità umana.

Domande e risposte

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