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Concetti Chiave

  • Zeno Cosini si autoinganna e si autoassolve, mostrando una falsa coscienza e una maschera di bontà.
  • Pur essendo analitico e introspezionale, Zeno è vittima della sua intelligenza e delle sue pulsioni masochistiche.
  • Il successo commerciale di Zeno durante la guerra riflette la capacità di azione e volontà contro le pulsioni interne.
  • Svevo suggerisce che la vera malattia di Zeno è quando si conforma agli altri e diventa un lottatore.
  • Zeno è l'unico personaggio consapevole di sé, mentre gli altri ignorano gli aspetti profondi del loro io.

Indice

  1. La falsa coscienza di Zeno
  2. L'introspezione e la sincerità
  3. La guarigione e l'autosuggestione
  4. Il successo e la malattia
  5. L'analisi di sé e l'innocenza

La falsa coscienza di Zeno

La capacità di Zeno di mettersi la maschera della bontà, di autoassolversi e autoingannarsi ha indotto a parlare di falsa coscienza di Zeno. Sarebbero forse queste le bugie di cui parla il dottor S all’ inizio del romanzo? Se così fosse dovremmo parlare di un personaggio subdolo e ingannatore. Il peggiore da un punto di vista etico del romanzo. Ma in realtà Zeno più che carnefice è vittima della sua intelligenza analitica e dell’incapacità di reprimere le sue voci più segrete e vergognose. Degli altri personaggi nulla sappiamo perché probabilmente nessuno di essi ha il coraggio di vedersi vivere e autoanalizzarsi.

L'introspezione e la sincerità

Zeno ha un desiderio di sincerità. Tale attitudine all’ introspezione se da un lato ha una notevole valenza morale, dall’ altra è un atto di ingiustizia del personaggio nei confronti di sé stesso. Zeno alla fine si accorge delle sue pulsioni masochistiche e arriva a un’ atteggiamento di tolleranza che non vuol dire finzione o inganno.

La guarigione e l'autosuggestione

D’altra parte in questa repressione delle voci di dentro possiamo ravvisare alcuni contatti tra Svevo e il Baudouin, scuole di Noncy e il Dubois. Costoro, differentemente da Freud, insistevano sull’autosuggestione. Baudouin sosteneva che il paziente per guarire doveva ripetere frasi del tipo “non sto male” quando affioravano i ricordi e le pulsioni dall’ inconscio. Il Dubois è ancora più radicale nel far coincidere la guarigione con la persuasione di essere guariti.

Il successo e la malattia

Il successo che ha Zeno nei commerci avviati durante la guerra potrebbe confermare questa ipotesi e cioè il primato dell’ azione e della volontà sulle pulsioni che minacciano il protagonista.

Tuttavia far coincidere la guarigione con la scaltrezza affaristica se soddisfa Zeno non soddisfa Svevo il quale sembra far intendere che il personaggio è veramente malato quando si adegua al resto degli individui, quando l’ inetto analitico si trasforma in lottatore. Del resto nel motivo dello scoppio universale Svevo vuole dirci che l’ uomo è per definizione malato e che l’ unica soluzione sarebbe una improbabile e surreale ekpyrosis.

L'analisi di sé e l'innocenza

Possiamo dire che Zeno è l’ unico personaggio capace di analizzarsi e di prendere coscienza di sé mentre gli altri vivono la loro vita nella totale ignoranza degli aspetti profondi dell’ io. Da questo punto di vista, Zeno sembra malato anche se è il più sano. Il suo sforzo di autoassolversi non è falsa coscienza ma il tentativo di costruirsi un’ innocenza. Lo fa per rispetto di sé stesso in quanto essere ipercritico è un atto di ingiustizia e punizione verso sé stesso. E’ umano, nell’ordine delle cose, in qualche modo cerca di accettarsi. L’attività commerciale, però, rasenta un passo in più nel processo di autoassolversi ma, tagliati i ponti con qualsiasi scrupolo, essa diventa la vera malattia.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il concetto di "falsa coscienza" di Zeno nel romanzo?
  2. La "falsa coscienza" di Zeno si riferisce alla sua capacità di autoassolversi e autoingannarsi, indossando una maschera di bontà. Tuttavia, più che un ingannatore, Zeno è vittima della sua intelligenza analitica e dell'incapacità di reprimere le sue voci interiori.

  3. Come si manifesta il desiderio di sincerità di Zeno?
  4. Zeno ha un desiderio di sincerità che si esprime attraverso l'introspezione. Sebbene questa abbia una valenza morale, rappresenta anche un'ingiustizia verso sé stesso, poiché lo porta a riconoscere le sue pulsioni masochistiche e a sviluppare un atteggiamento di tolleranza.

  5. Qual è il ruolo dell'autosuggestione nella guarigione di Zeno?
  6. L'autosuggestione gioca un ruolo importante nella guarigione di Zeno, in contrasto con le teorie freudiane. Secondo Baudouin e Dubois, la guarigione avviene attraverso la persuasione di essere guariti, ripetendo frasi positive per reprimere le pulsioni inconsce.

  7. In che modo il successo commerciale di Zeno è collegato alla sua malattia?
  8. Il successo commerciale di Zeno durante la guerra sembra confermare il primato dell'azione e della volontà sulle pulsioni. Tuttavia, Svevo suggerisce che Zeno è veramente malato quando si conforma agli altri, trasformandosi da inetto analitico a lottatore, e che la vera malattia risiede nella sua attività commerciale priva di scrupoli.

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