Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • Italo Svevo è visto come il pioniere del romanzo psicologico italiano, esplorando la crisi dell'uomo moderno intrappolato in una società alienante.
  • Nei suoi romanzi, i personaggi principali affrontano l'insofferenza verso schemi sociali rigidi e l'incapacità di opporsi alla loro vita condizionata.
  • Emilio Brentani in "Senilità" rappresenta l'uomo del XIX secolo, incapace di vivere attivamente e ritirato nell'analisi interiore.
  • "La coscienza di Zeno" introduce elementi innovativi come il monologo interiore e il tema dell'autoanalisi influenzata dalla psicanalisi di Freud.
  • Zeno Cosini esplora la complessità della vita e la sua "malattia della volontà", simbolo dell'alienazione nella società moderna.

Indice

  1. L'iniziatore del romanzo psicologico
  2. La monotonia di Emilio Brentani
  3. La crisi dell'uomo moderno
  4. L'autoanalisi in "La coscienza di Zeno"
  5. La malattia della volontà

L'iniziatore del romanzo psicologico

Italo Svevo è considerato l’iniziatore del romanzo psicologico italiano, colui che avviò la narrativa italiana nell’ambito europeo. Nei suoi primi romanzi, egli affronta la crisi dell’uomo contemporaneo che non riconosce più nella società in cui vive, un’età di progresso, ma una prigione entro cui egli si dibatte senza speranze e senza certezze.

I suoi personaggi, infatti, sono interpreti dell’insofferenza e dell’alienazione dell’uomo moderno, in contrasto con l’orientamento di una vita condizionata da schemi e convenzioni sociali, alla quale egli non è in grado di opporsi.

La monotonia di Emilio Brentani

Protagonista del romanzo “Senilità” è Emilio Brentani, un modesto impiegato che conduce una vita scialba e monotona, insieme alla sua sorella nubile Amalia. Ambedue hanno rinunciato all’amore e alle sue complicazioni, per non creare pericolose scosse al grigiore della loro esistenza. A rompere la monotonia della vita di Emilio, interviene l’incontro con Angiolina, una giovane e bella sartina, desiderosa di divertirsi e possibilmente di ricavare qualche utilità dalla relazione con Emilio. Resosi conto che la donna è amante infedele, Emilio troverà il coraggio di lasciarla. La sorella, intanto, che soffre per i problemi sentimentali del fratello, e da lui trascurata, ama segretamente lo scultore Stefano Balli; così, per mancanza di amore, si abbandona all’alcolismo che la condurrà alla morte dopo giorni di delirio. Dopo la fallimentare avventura amorosa e la scomparsa della sorella, Emilio ritorna alla condizione primitiva di rinuncia, nella quale scompare il desiderio, per lasciare il posto alla rassegnazione e all’inerzia.

La crisi dell'uomo moderno

Emilio è il tipico personaggio che esprime la crisi dell’uomo alla fine del XIX secolo, con la sua incapacità di inserirsi nella vita attiva, di vivere se non interiormente, con il gusto di analizzare la realtà oscura del proprio io. Anch’egli è un vinto, un personaggio più contemplativo che attivo, assente dalla realtà, in quella “senilità” che è una condizione psicologica e morale. Questi temi costituiscono il nucleo centrale dell’opera sveviana, che trova la sua più compiuta e originale espressione ne “La coscienza di Zeno”.

L'autoanalisi in "La coscienza di Zeno"

Il protagonista di questo nuovo romanzo è lo scrittore, l’Io narrante, che ripercorre i fatti del passato, in una sequenza temporale libera, dettati dalla propria coscienza. Il tema dell’autoanalisi, dello scrupoloso scandaglio del vissuto, risente, per ammissione dello stesso Svevo, dell’influenza della psicanalisi di Freud. Il tema dominante del romanzo è la problematicità del reale, cioè la complessità e l’ambiguità della vita, che presenta aspetti contraddittori e non dà luogo ad un’interpretazione univoca, esauriente, del tutto attendibile. Sul piano strutturale, il romanzo presenta grosse novità soprattutto per l’uso della tecnica del monologo interiore, che permette al protagonista di trascrivere il flusso della coscienza. Con Zeno Cosini, Svevo approfondisce la sua diagnosi della crisi dell’uomo contemporaneo che è tanto più ampia quanto maggiore ne è la consapevolezza. Emerge da questa analisi una condizione di alienazione dell’individuo, il quale è incapace di avviare un rapporto cordiale e operoso con la realtà che lo circonda.

La malattia della volontà

Zeno indaga sulle possibili ragioni della sua malattia con cui da sempre convive: è la malattia della volontà, che consiste nel sentirsi estraneo e lontano dalla realtà e dalle cose che gli accadono, che hanno radici storiche e sociali legate all’epoca in cui egli vive. Da qui è derivata la sua convinzione di una malattia universale che serpeggia nella società moderna, che egli condanna e rifiuta.

Domande da interrogazione

  1. Chi è considerato l'iniziatore del romanzo psicologico italiano?
  2. Italo Svevo è considerato l'iniziatore del romanzo psicologico italiano, avviando la narrativa italiana nell'ambito europeo.

  3. Qual è la condizione di vita di Emilio Brentani nel romanzo "Senilità"?
  4. Emilio Brentani conduce una vita scialba e monotona, rinunciando all'amore per evitare complicazioni, fino all'incontro con Angiolina che rompe la sua monotonia.

  5. Quali sono i temi centrali dell'opera di Svevo?
  6. I temi centrali dell'opera di Svevo includono la crisi dell'uomo moderno, l'autoanalisi, e la condizione di alienazione e inazione dell'individuo.

  7. Come viene esplorato il tema dell'autoanalisi in "La coscienza di Zeno"?
  8. In "La coscienza di Zeno", il tema dell'autoanalisi è esplorato attraverso il monologo interiore e l'influenza della psicanalisi di Freud, con il protagonista che ripercorre i fatti del passato.

  9. Cosa rappresenta la "malattia della volontà" per Zeno?
  10. La "malattia della volontà" per Zeno rappresenta il sentirsi estraneo e lontano dalla realtà, una condizione che egli vede come una malattia universale della società moderna.

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