Concetti Chiave
- La Scapigliatura è un movimento letterario nato a Milano dopo l'unità d'Italia, in risposta alla delusione per il mancato cambiamento sociale e politico promesso.
- Il termine "scapigliatura" deriva da Cletto Arrighi, uno dei principali esponenti del movimento, che ha espresso il rifiuto della bellezza tradizionale e l'esplorazione del legame tra il bello e l'orrendo.
- Emilio Praga, altro esponente di rilievo, ha espresso attraverso le sue opere il conflitto tra realtà e idealità, rifiutando i valori cristiani di Manzoni pur riconoscendone la superiorità poetica.
- Il romanzo "Fosca" rappresenta l'estetica scapigliata, esplorando temi di attrazione e repulsione attraverso un protagonista affascinato dalla bruttezza e dalla malattia della donna omonima.
- La Scapigliatura critica la realtà postunitaria italiana, influenzando successivi intellettuali con la sua visione più oscura e problematica delle dinamiche sociali e culturali.
Indice
Origini e contesto storico
Movimento letterario culturale che nasce nel nord Italia, in particolare a Milano che era appunto la culla del risorgimento subito dopo l'unità d'Italia.
Delusione post-unitaria
L'unità d'Italia ha subito caratterizzato un clima di entusiasmo che però si spegne lentamente per passare ad una sorta di delusione dovuta al fallimento, poiché era stata promessa un'Italia diversa da quella che in realtà viene ottenuta.
In altre parole l'Italia rimane quella che era: Italia conservatrice.
Come per esempio il diritto di voto che rimane un privilegio solo per il 2% della popolazione, o come la condizione del Sud Italia che rimane invariata: infatti questi si ribellano ma vengono repressi brutalmente.
La Scapigliatura e i suoi artisti
In questi anni dunque nasce questo nuovo movimento, la Scapigliatura, formata da un gruppo di artisti marginali, i quali muoiono presto distrutti dall'alcolismo e da altri vizi e vivono alla giornata.
Infatti l'artista di questo periodo vive ai margini distaccandosi completamente dalla società, non s'integra ma varca i confini con l'uso di droghe ed alcool. L'artista scapigliato respinge anche l'idea tradizionale della bellezza e scoprono anche il legame “scandaloso” tra il bello e l'orrendo (esempio Fosca).
Il termine “scapigliatura” prende il nome da Carlo Righetti, in arte: Cletto Arrighi (giornalista, politico, scrittore e fu uno dei massimi esponenti di questa corrente) che scrisse il suo romanzo: “Scapigliatura ed il 6 febbraio” dove appare la famosa citazione “Eran vissuti da scapigliati, eran morti da eroi”
Il romanzo di Cletto Arrighi
La vicenda del romanzo si svolge nei giorni tra il 3 e il 6 febbraio 1853.
Emilio Digliani è un giovane della borghesia milanese. Non riconosciuto dal padre, che però gli ha destinato un patrimonio, è stato adottato dal chirurgo ostetrico che ha assistito alla sua nascita, il professor Pier Ambrogio Bartelloni. Emilio conduce una vita da scapigliato, tra luoghi malfamati, amori e velleità artistiche, e insieme ad altri sei amici forma un gruppo noto negli ambienti della rivolta antiaustriaca come la Compagnia brusca.
Noemi Firmiani Dal Poggio è una giovane donna dell'alta borghesia milanese, bella quanto triste: divisa tra la freddezza del marito Emanuele e la frustrazione di non avere figli, essa vive nello sconforto, finché in casa della cugina Cristina Firmiani non incontra Emilio. Tra i due nasce l'amore, favorito anche da Cristina, che spera di approfittare dello scandalo per mettere in cattiva luce Noemi agli occhi del nonno Lorenzo ed escluderla dall'eredità.
Ormai scoperta, Noemi decide di fuggire con l'amato Emilio, ma il progetto naufraga per l'intervento del marito e del nonno, che irrompono in casa del giovane. In preda all'ira, Dal Poggio sfida Emilio a duello, per scoprire poco dopo dal professor Bartelloni che il ragazzo altri non è che il figlio da lui abbandonato 24 anni prima.Sconvolto per quanto ha appreso, Emilio decide d'impulso di unirsi alla rivolta contro gli austriaci scoppiata proprio in quelle ore, morendo da eroe in battaglia.
Il termine Scapigliati viene poi anche utilizzato dagli storici della letteratura italiana per indicare una forma particolare di protesta e di rifiuto verso gli equilibri culturali e politici dell'Italia postunitaria durante gli anni sessanta e settanta dell'ottocento.
Emilio Praga e la poesia Preludio
Un altro grande esponente della scapigliatura fu anche Emilio Praga è stato uno scrittore, poeta, pittore e librettista italiano.
tra i fondatori e direttori della SIAE, Società Italiana degli Autori ed Editori.
Praga scrive la poesia Preludio che può rappresentare una sorta di manifesto della scapigliatura: “Noi siamo i figli dei padri ammalati” cioè: eredi della generazione dei romantici ammalati perchè combattuti tra realtà e idealità.
aquile nel periodo della muta (quando sono incerte tra il desiderio e il timore di spiccare il volo).
La sua generazione è priva della fede religiosa, fonte di tutti i valori. Per questo Praga esprime un duro rifiuto nei confronti di Manzoni, che ha fondato la sua vita e la sua opera sui valori cristiani. Nei confronti di Manzoni gli scapigliati hanno un rapporto ambivalente, di odio-amore, ammirazione-repulsione. Praga rifiuta l’impronta morale e cristiana di Manzoni ma non può liberarsi della sua lezione linguistica e letteraria, avvertendo la superiorità poetica.
Il rifiuto degli Scapigliati
Questo rifiuto deriva anche dal fatto che gli scapigliati vogliono raccontare il vero che è diverso da quello Manzoniano che poggiava su tre elementi: Vero, Utile ed Interessante: prevalgono infatti dinamiche positive.
Il vero degli scapigliati è invece più problematico poiché si sperava in un altro tipo d'Italia.
Gli Scapigliati considerano la realtà come brutale e negativa che è infatti il concetto alla base delle loro opere ed influenzerà gli intellettuali e letterati che seguiranno.
Il romanzo Fosca e i suoi temi
Questa concezione si rifà anche un po' al romanticismo di Mary Shelley, colorato di paura e di mistero ma la differenza è proprio che la scapigliatura utilizza questo lato oscuro e nero per dipingere una situazione quotidiana come per esempio l'incontro tra la protagonista e la Fosca (opera di Iginio Ugo che muore a 30 anni). Nel 1869 uscì il romanzo Fosca a puntate, ma a causa della morte improvvisa di Tarchetti, l’opera rimase incompiuta e l’ultimo capitolo fu scritto da Salvatore Farina .
La Fosca è una donna brutale, orribile e demoniaca che però esercita una fascinazione sul protagonista assimilandolo a sé ed attirandolo a sé, specialmente grazie agli occhi nerissimi grandi e velati.
Fosca è infatti l'immagine della morte.
«la malattia personificata, l'isterismo fatto donna, un miracolo vivente del sistema nervoso»
Nel primo incontro del protagonista con Fosca sono già presenti i temi dell’attrazione-repulsione nei confronti della bruttezza fuori dal comune della donna, il fascino della malattia e dei sentimenti morbosi; infatti, fin dall’inizio avverte nei suoi confronti un’attrazione oscura, mista a ribrezzo e pietà.
Fosca è consapevole del suo aspetto fisico e del suo stato di salute, per il quale non può sperare in alcuna guarigione e, di conseguenza, vive la sua normalità nella malattia. I disturbi che manifesta sono psicosomatici, causati da una sensibilità eccessiva ed esaltata: il meditare sui libri la turba, il profumo di certi fiori le procura l’emicrania, la vista del carro funebre le provoca gli attacchi. Nonostante questo, Giorgio è proprio attratto da questi aspetti negativi della donna.
Fosca è una donna che non passa inosservata neanche intellettualmente o psicologicamente, in quanto è in grado di sostenere una conversazione in un’epoca in cui non era affatto scontato che le donne coltivassero una cultura personale; infine, compie un gesto assolutamente inaudito offrendo a un uomo dei fiori. Di fatto è evidente il ribaltamento dei ruoli che si intuisce dal fatto che, nonostante la sua debolezza, gestisce il gioco della seduzione.
Domande da interrogazione
- Qual è il contesto storico in cui nasce la Scapigliatura?
- Chi era Cletto Arrighi e quale ruolo ha avuto nella Scapigliatura?
- Quali sono i temi principali del romanzo "Fosca"?
- Come viene rappresentato il rifiuto degli Scapigliati nei confronti della società?
- Chi era Emilio Praga e quale contributo ha dato alla Scapigliatura?
La Scapigliatura nasce nel nord Italia, in particolare a Milano, subito dopo l'unità d'Italia, in un periodo di delusione post-unitaria dovuta al fallimento delle promesse di un'Italia diversa.
Cletto Arrighi, pseudonimo di Carlo Righetti, era un giornalista, politico e scrittore, uno dei massimi esponenti della Scapigliatura, noto per il suo romanzo "Scapigliatura ed il 6 febbraio".
Il romanzo "Fosca" esplora temi di attrazione-repulsione, la fascinazione per la bruttezza e la malattia, e il ribaltamento dei ruoli tradizionali, con la protagonista che esercita un'influenza demoniaca sul protagonista.
Gli Scapigliati rifiutano gli equilibri culturali e politici dell'Italia postunitaria, raccontando una realtà brutale e negativa, in contrasto con la visione manzoniana del Vero, Utile ed Interessante.
Emilio Praga era uno scrittore, poeta, pittore e librettista italiano, tra i fondatori della SIAE, e autore della poesia "Preludio", considerata un manifesto della Scapigliatura, esprimendo il rifiuto dei valori cristiani di Manzoni.