erikamase
Ominide
7 min. di lettura
Vota 5 / 5

Concetti Chiave

  • Salvatore Quasimodo, nato a Modica nel 1901, è uno dei maggiori rappresentanti dell'Ermetismo e ha vinto il Nobel per la letteratura nel 1959.
  • Le poesie di Quasimodo riflettono le inquietudini e le contraddizioni dell'uomo moderno, passando da versi ermetici a uno stile più comunicativo.
  • Nel componimento "Ed è subito sera", il poeta esplora temi di solitudine e brevità della vita, utilizzando metafore e antitesi per esprimere il dolore esistenziale.
  • "Alle fronde dei salici" descrive l'orrore della guerra e l'impotenza dei poeti di fronte alle atrocità naziste, con un linguaggio ricco di metafore e immagini potenti.
  • Le figure retoriche nelle poesie di Quasimodo, come metafore e sinestesie, accentuano il dramma e il pathos delle sue opere, rendendo evidente il suo impegno civile e sociale.

Indice

  1. Infanzia e Formazione di Quasimodo
  2. Carriera Letteraria e Premi
  3. Temi e Stile Poetico
  4. Analisi della Poesia
  5. Poesia e Guerra

Infanzia e Formazione di Quasimodo

Salvatore Quasimodo nasce a Modica, in provincia di Ragusa nel 1901. Trascorre l'infanzia e l'adolescenza in diverse città della Sicilia in cui viene trasferito per servizio il padre, capostazione delle ferrovie.

Carriera Letteraria e Premi

Si iscrive alla facoltà di ingegneria a Roma ma interrompe gli studi e lavora come tecnico in varie regioni italiane. A Firenze viene introdotto dal cognato Elio Vittorini negli ambienti letterari, pubblica la prima raccolta di poesie Acque e terre e viene riconosciuto come uno dei maggiori rappresentati dell'Ermetismo.

Trasferitosi a Milano si dedica a un'intensa attività di traduttore, raggiungendo mirabili risultati nella raccolta Lirici greci (1940). Nell'immediato dopoguerra pubblica una raccolta ispirata alla Resistenza, Con il piede straniero sopra il cuore (1946) a cui seguono altre di forte impegno civile. Nel 1959 gli viene assegnato il premio Nobel per la letteratura.

Oltre a quelle già citate, vanno ricordate le raccolte Oboe sommerso (1932), Ed è subito sera (1942), la sua raccolta più importante e Giorno dopo giorno. Muore a Napoli nel 1968.

Temi e Stile Poetico

Accanto alla rievocazione del mondo mediterraneo, della sua infanzia ormai irraggiungibile per il poeta che si è distaccato dalla terra natale, la poesia di Quasimodo rispecchia molta parte delle inquietudini, dei drammi, delle contraddizioni dell'uomo moderno.

Da versi brevi e intensi, ricchi di analogie e di metafore e impreziositi dai simboli del periodo ermetico, Quasimodo passa a una poesia più comunicativa e discorsiva.

Ognuno di noi si trova su questa terra in condizione di solitudine, sorpreso con dolore dai dispiaceri della vita, poco prima del sopraggiungere della morte.

Analisi della Poesia

Primo verso: il verso iniziale annuncia una verità indiscutibile (la solitudine esistenziale condivisa da tutti gli uomini) che, nelle idee del poeta, non può mai essere messa in discussione. Tutto ciò deriva dall’utilizzo dell’Ognuno. L’utilizzo dell’espressione Cuore della terra esprime la sofferenza umana alla vita e tale sofferenza è così profonda da non poter essere né evitata né risolta, se non con la morte. La parola cuore, assume un tono cupo e doloroso.

Secondo verso: è il verso che più di tutti colpisce il lettore, per la sua carica di sofferenza e per la dissonanza fra un qualcosa (il raggio di sole). Il raggio di sole è simbolo di vitalità ma allo stesso tempo anche fonte di dolore.

Terzo verso: è la sintesi della poesia stessa. Rimanda alla brevità della vita per analogia e assume una posizione di pessimismo e disorientamento in quanto viene messa in luce l’incapacità del poeta di trovare una via di fuga e, anche se cerca di lottare, la morte è inevitabile.

Cuor della terra – metafora che indica la condizione di sradicamento dell’uomo ma anche analogia poiché rimanda all’ affettività

Sta solo sul – alliterazione

Trafitto da un raggio di sole – metafora: Il raggio solare, qui diventa un’arma che la vita utilizza per colpire e uccidere l’essere umano.

La parola Sera crea consonanza con il Sole ed è un’antitesi: il sole inteso come la vita, la sera come la morte.

Il lessico è semplice e ridotto all’essenziale.

Poesia e Guerra

E come potevamo noi alzare il nostro canto poetico,

con l’esercito tedesco che aveva invaso l’Italia,

fra i morti abbandonati nelle piazze

sull’erba resa dura dal ghiaccio, ascoltando il dolore

mesto e soffocato (lamento) degli orfani, teneri e indifesi come agnelli,

e il grido straziante della madre che correva incontro al figlio crocifisso sul palo del telegrafo?

Per voto, anche le nostre cetre

stavano appese alle fronde dei salici, che lievemente oscillavano

mosse dal vento angoscioso.

La poesia "Alle fronde dei salici" è stata scritta da Quasimodo durante il periodo della guerra contro i Nazisti. Quasimodo in questa poesia esprime tutto il suo odio verso gli "oppressori". La poesia è la rappresentazione degli orrori commessi dai nazisti sulla popolazione inerme degli italiani, massacri che suscitavano panico e paura tra i civili e il silenzio dei poeti. Orribili erano i morti abbandonati nelle piazze, il lamento dei fanciulli, il grido straziante della madre che vedeva il proprio figlio appeso sul palo del telegrafo. Scene reali che si verificavano nelle città e nelle campagne italiane. I nazisti occupavano il Paese e i poeti non trovavano le parole per esprimere lo sconforto e il dolore che avevano nel cuore, nell’anima. Tanto dolore paralizza la mano e offusca la mente. I poeti erano ridotti all’impotenza, avevano finito di scrivere versi e avevano appeso i lori fogli puliti al vento della guerra perché la poesia è impotente di fronte ai morti e alla barbarie.

L'autore manifesta tutta la sua l'impotenza come uomo e come poeta; ne esce una poesia sofferta e rabbiosa, che esprime la volontà di urlare il proprio dolore contro il dominio straniero, ma esprime anche il senso di liberazione che il poeta, insieme al popolo italiano, stava vivendo in quei mesi, mentre lottava con i fucili in pugno.

Metafore: triste vento, al lamento d'agnello dei fanciulli, piede straniero. Piede straniero, che può essere pensato anche come metonimia, si riferisce all'attacco tedesco e la sua avanzata nell'Italia centro-settentrionale.

Il piede rappresenta la dominazione straniera (tedesca) che schiaccia il cuore delle vittime innocenti.

L'agnello, ricorda l'agnello, vittima sacrificale, di cui si parla nella Bibbia. Con questa figura retorica l'autore ha voluto spiegare che il pianto dei bambini è innocente come la figura sacra dell'agnello. L'ultima metafora "triste vento" significa la sofferenza causata dal male.

Analogia: erba dura nel senso che è ghiacciata dal freddo.

Sinestesia: "urlo nero"; con questa l'autore esprime l'urlo disperato ed angoscioso della madre, nero perché è già impregnato dell'oscurità della morte.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le origini e la formazione di Salvatore Quasimodo?
  2. Salvatore Quasimodo è nato a Modica, in provincia di Ragusa, nel 1901. Ha trascorso l'infanzia e l'adolescenza in diverse città della Sicilia a causa del lavoro del padre come capostazione delle ferrovie.

  3. Come si è sviluppata la carriera letteraria di Quasimodo e quali premi ha ricevuto?
  4. Quasimodo ha iniziato la sua carriera letteraria a Firenze, pubblicando la sua prima raccolta di poesie "Acque e terre". È stato riconosciuto come uno dei principali rappresentanti dell'Ermetismo e ha vinto il premio Nobel per la letteratura nel 1959.

  5. Quali sono i temi principali e lo stile poetico di Quasimodo?
  6. I temi principali delle poesie di Quasimodo includono la solitudine esistenziale, le inquietudini dell'uomo moderno e la rievocazione del mondo mediterraneo. Il suo stile poetico è caratterizzato da versi brevi e intensi, ricchi di analogie e metafore.

  7. Come viene analizzata la poesia di Quasimodo in termini di struttura e significato?
  8. La poesia di Quasimodo è analizzata attraverso l'uso di metafore, allitterazioni e antitesi. I suoi versi esprimono la solitudine e la sofferenza umana, con un tono cupo e doloroso, e riflettono l'incapacità di sfuggire alla morte.

  9. In che modo Quasimodo ha affrontato il tema della guerra nella sua poesia?
  10. Quasimodo ha affrontato il tema della guerra esprimendo il suo odio verso gli oppressori nazisti e rappresentando gli orrori subiti dalla popolazione italiana. La sua poesia riflette l'impotenza dei poeti di fronte alla barbarie e il desiderio di urlare il proprio dolore contro il dominio straniero.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community