Concetti Chiave
- L'Ermetismo, nato negli anni '20, enfatizza l'oscurità e la complessità della poesia, ponendo al centro la solitudine e la perdita di valori.
- Salvatore Quasimodo, uno dei principali esponenti dell'Ermetismo italiano, nacque a Modica nel 1901 e ricevette il Nobel per la Letteratura nel 1959.
- Le opere più significative di Quasimodo includono "Acque e Terre", "Oboe sommerso", "Erato e Apollion", e "Ed è subito sera".
- La lirica "Milano, agosto 1943" descrive la devastazione e il dolore causati dal bombardamento di Milano, riflettendo il dramma e la disperazione della guerra.
- Quasimodo utilizza la poesia per invitare a rispettare i morti, lasciandoli riposare tra le rovine delle loro case, evidenziando l'impatto emotivo del conflitto.
Indice
Origini dell'Ermetismo
Intorno agli anni ’20 nacque una nuova corrente letteraria, denominata Ermetismo; essa fu creata dal letterario Francesco Flora. Con l’aggettivo “ermetico” si volle sottolineare l’oscurità e l’indecifrabilità della nuova poesia, ritenuta difficile rispetto alle altre poesie classiche.
Il tema principale della poesia ermetica fu la solitudine disperata dell’uomo moderno che perse la fede negli antichi valori; quindi i poeti ermetici descrivevano il loro stato d’animo.
In queste poesie la sintassi era semplificata, la punteggiatura talvolta era abolita; molto importanti erano gli spazi bianchi e le pause.
Uno dei principali esponenti dell’Ermetismo italiano fu Salvatore Quasimodo.
Vita di Salvatore Quasimodo
Salvatore Quasimodo nacque a Modica nel 1901.
Nel 1908 la famiglia si trasferì a Messina.
A Palermo compì gli studi tecnici; nel 1919 si iscrisse alla facoltà di Ingegneria a Roma, ma costretto dal bisogno di lavorare, non arrivò a conseguire la laurea.
Tra il 1926 e il 1929 fu impiegato presso il Genio Civile di Reggio Calabria; in seguito si dedicò alla letteratura e alla poesia.
Nel 1929 si trasferì a Firenze, e grazie al cognato scrisse per la rivista letteraria “SOLARIA”.
A Milano insegnò Letteratura Italiana presso il Conservatorio musicale.
Nel 1959 ricevette il premio Nobel per la Letteratura. Morì a Napoli nel 1968.
Opere di Quasimodo
Le sue opere più importanti sono:
•“Acque e Terre”, in cui esprimeva la nostalgia per la sua terra ricca di testimonianze del passato;
•“Oboe sommerso” ed “Erato e Apollion”, sono l’espressione della cultura dell’Ermetismo;
•“Ed è subito sera”, “Nuove Poesie”, “Giorno dopo giorno”, “La vita non è sogno” e “Dare e avere”.
Poesia "Milano, agosto 1943"
La lirica “Milano, agosto 1943” è stata scritta da Salvatore Quasimodo in seguito al bombardamento della città di Milano, avvenuto nell’agosto del 1943.
Descrive la sofferenza dei sopravvissuti che tra le macerie cercavano invano oggetti perduti o persone care disperse; dice che la città di Milano è morta. Si sentì l’ultimo bombardamento sul Naviglio, il canale che attraversa una parte della città.
È morto anche un usignolo che si trovava sull’antenna del convento, che stava cantando prima del tramonto. I vivi, dopo questa tragedia, non avevano più sete.
Il poeta invitava i vivi a non toccare i morti, ma di lasciarli riposare tra le macerie delle proprie case.
In questa poesia il poeta ci voleva fare capire il dramma della guerra e la disperazione che essa suscita.
Domande da interrogazione
- Quali sono le caratteristiche principali dell'Ermetismo?
- Qual è il percorso di vita e carriera di Salvatore Quasimodo?
- Quali sono alcune delle opere più importanti di Quasimodo?
- Cosa descrive la poesia "Milano, agosto 1943"?
L'Ermetismo, nato negli anni '20, è caratterizzato da oscurità e indecifrabilità, con una sintassi semplificata e l'uso di spazi bianchi e pause. Esprime la solitudine dell'uomo moderno.
Salvatore Quasimodo nacque a Modica nel 1901, studiò a Palermo e Roma, lavorò a Reggio Calabria, e si trasferì a Firenze e Milano. Ricevette il Nobel per la Letteratura nel 1959 e morì nel 1968.
Tra le opere più importanti di Quasimodo ci sono "Acque e Terre", "Oboe sommerso", "Erato e Apollion", "Ed è subito sera", "Nuove Poesie", "Giorno dopo giorno", "La vita non è sogno" e "Dare e avere".
La poesia "Milano, agosto 1943" descrive la sofferenza dei sopravvissuti al bombardamento di Milano, la morte della città e di un usignolo, e invita a lasciare riposare i morti tra le macerie.