Concetti Chiave
- "Alle fronde dei salici" di Salvatore Quasimodo è una lirica rappresentativa della poesia italiana bellica, parte della raccolta "Giorno dopo giorno" del 1957.
- Il componimento esprime un dolore tragico legato alla guerra, focalizzandosi sull'orrore della morte causato dal "piede straniero", simbolo del regime nazista.
- La poesia descrive scenari urbani distrutti, illustrando come i conflitti coinvolgano tutti, evidenziando il dolore della resistenza partigiana.
- Quasimodo evoca il Salmo 137 per sottolineare la ripetizione storica delle ingiustizie, paragonando le deportazioni babilonesi a quelle naziste.
- La religione emerge nel parallelo tra il ragazzo sul palo del telegrafo e la crocifissione di Gesù, simbolo del sacrificio e del dolore umano.
“Alle fronde dei salici” rappresenta una delle liriche più conosciute di Salvatore Quasimodo e in generale viene considerata come uno dei più grandi capolavori della poesia italiana bellica, è scritta in endecasillabi sciolti ed è parte integrante della raccolta “Giorno dopo giorno”, pubblicato nel 1957. Probabilmente per questa sua importanza, venne posizionata in primo posto nella raccolta, e questo le permette di influire in due modi in particolare: raccontare il tema integrante della raccolta e anche il nuovo stile poetico dell’autore.
Temi centrali della poesia
Il componimento si basa su un forte dolore tragico causato essenzialmente dalla presenza della guerra e l’esperienza traumatica da essa originata, concentrandosi in particolare sull’orrore della morte generato da quello che lui definisce il “piede straniero” e con cui intende identificare il regime nazista sorto in Germania con la figura di Adolf Hitler.
Il tutto viene reso ancora più drammatico dalla presenza di un contorno scenico urbano, non descrive più campi incontaminati e mari profondi ma città distrutte, segno che i conflitti non risparmino nessuno, neanche gli edifici domestici. Questo componimento nello specifico probabilmente ha presto come riferimento alcuni momenti salienti della lotta della resistenza dei partigiani, condotta sia in città che in campagna e che ha visto “morti abbandonati nelle piazze” ma anche dei ragazzi “crocifissi sul palo del telegrafo”. Il poeta si fa mediatore e trasportatore di questo dolore generale che lui sembra vivere in sé in maniera esponenziale, prova infatti un dolore immenso sia per i vivi, costretti a vivere con il peso del ricordo, che dei morti, per tutta la sofferenza che hanno dovuto patire per arrivare al termine definitivo di questo dolore sia fisico che psicologico.
Riferimenti storici e religiosi
Il male però ormai domina la nostra società da tempo e la guerra rappresenta solo la punta dell’iceberg, basti pensare al salmo 137 a cui Quasimodo sembra fare riferimento e in cui vengono raccontate le ingiustizie dei babilonesi nei confronti degli ebrei, imprigionati e costretti ad essere deportati, la storia sembra dunque ripetersi continuamente senza che l’uomo possa capire e risolvere le questioni più terribili dal proprio errore. Le terribili decisioni discriminanti di Nabucodonosor in Babilonia sembrano infatti riportare alle deportazioni naziste nei confronti della popolazione ebraica. La religione viene evocata però anche in un’altra immagine, ovvero in quella del ragazzo sul palo del telegrafo che ricorda la crocifissione di Gesù.
Domande da interrogazione
- Qual è il tema principale della poesia "Alle fronde dei salici"?
- Quali riferimenti storici e religiosi sono presenti nella poesia?
- Come viene rappresentato il contesto urbano nella poesia?
Il tema principale della poesia è il dolore tragico causato dalla guerra, in particolare l'orrore della morte generato dal "piede straniero", identificato con il regime nazista di Adolf Hitler.
La poesia fa riferimento al salmo 137 e alle ingiustizie dei babilonesi verso gli ebrei, paragonandole alle deportazioni naziste. Inoltre, evoca la crocifissione di Gesù attraverso l'immagine del ragazzo sul palo del telegrafo.
Il contesto urbano è rappresentato come drammatico e distrutto, segno che i conflitti non risparmiano nessuno, neanche gli edifici domestici, riflettendo la lotta della resistenza dei partigiani.