Concetti Chiave
- Primo Levi, nato nel 1919 da una famiglia ebrea a Torino, si laureò in chimica e lavorò su nuovi farmaci contro il diabete.
- Durante l'occupazione tedesca in Italia, Levi si unì ai partigiani ma fu catturato e deportato ad Auschwitz, dove sopravvisse grazie a un lavoro come infermiere in un campo sovietico.
- Al rientro in Italia, Levi lavorò in una fabbrica di vernici e pubblicò il suo libro "Se questo è un uomo", che divenne un'opera di riferimento per la memoria dell'Olocausto.
- L'ascesa del nazismo portò alla promulgazione di leggi razziali che privarono gli ebrei dei diritti civili, influenzando profondamente la vita e le opere di Levi.
- Dopo la guerra, la cultura italiana si orientò verso il neorealismo, riflettendo l'esperienza della Resistenza e promuovendo una rappresentazione oggettiva della realtà.
Indice
Gli inizi e la carriera accademica
Nacque a Torino nel 1919 da una famiglia ebrea. I suoi studi lo videro interessato soprattutto alla chimica e alla biologia,tanto che dopo la maturità si iscrisse al corso di chimica presso la facoltà di scienze dell’Università di Torino. Laureatosi si trasferì a Milano dove,in una fabbrica svizzera di medicinali,fu incaricato di studiare nuovi farmaci contro il diabete.
Esperienze di guerra e prigionia
Mentre le forze armate tedesche occupavano il nord e il centro Italia,Levi si unì a un gruppo partigiano,successivamente fu arrestato e rinchiuso nel campo di concentramento di Fossoli(Modena),gestito dai tedeschi. Da qui nel febbraio del 1944 fu avviato con altri prigionieri ad Auschwitz e internato nei lager. Levi ammalatosi di scarlattina,riuscì a sopravvivere e fu ospitato in un campo sovietico,dove lavorò come infermiere.
Ritorno e carriera letteraria
Ebbe inizio il viaggio del rimpatrio. Lo scrittore trovò lavoro nei pressi di Torino in una fabbrica di vernici e intanto scrisse Se questo è un uomo,l’anno successivo lo propose alla casa editrice Einaudi,ma lo rifiutò. Nel 1956 ripropose il libro all’editore Einaudi,che decise di pubblicarlo. Da allora si susseguirono ristampe e traduzioni in tutte le lingue. Nel 1962 iniziò la stesura del romanzo La tregua,diario dell’avventuroso viaggio di ritorno in Italia dal lager,la quale nel 1963 vinse la prima edizione del premio Campiello. Primo Levi morì suicida a Torino nel 1987. Pare fosse affetto dalla “sindrome del sopravvissuto”,ovvero un terribile senso di colpa,che tormenta coloro che,al contrario della maggioranza dei prigionieri,sono riusciti a salvarsi dallo sterminio.
Ascesa del nazismo e leggi razziali
Nel 1933,in Germania,salì al potere il Partito nazista di Adolf Hitler,che instaurò un regime dittatoriale:vennero aboliti i partiti e la libertà di stampa,fu annientata ogni forma di opposizione al regime fascista,vennero anche soppressi tutti i diritti democratici. Nel 1935 vennero poi emanate le leggi di Norimberga:in nome del mito della razza ariana vennero aboliti i diritti civili degli ebrei e di altre etnie. In Italia gli ebrei cominciarono ad essere perseguitati dal 1938 quando Mussolini emanò le leggi razziali.
Resistenza e cultura post-bellica
Primo levi visse drammaticamente l’esperienza del fascismo e della seconda guerra mondiale. Nel settembre del 1943 Levi scelse la via della partecipazione alla Resistenza e si unì a una formazione partigiana operante in Val D’Aosta. L’esperienza della guerra e della Resistenza determinò nella maggior parte degli intellettuali del tempo la volontà di instaurare uno stretto rapporto tra cultura e realtà politico-sociale. La cultura italiana del secondo dopoguerra,pertanto si orientò verso tendenze neorealistiche indirizzate alla ripresa del genere romanzo,all’oggettività della rappresentazione,alla scelta di una lingua antiletteraria.
Domande da interrogazione
- Quali furono gli studi e la carriera accademica di Primo Levi?
- Come visse Primo Levi l'esperienza della guerra e della prigionia?
- Qual è stato il percorso letterario di Primo Levi dopo la guerra?
- In che modo l'ascesa del nazismo e le leggi razziali influenzarono la vita di Levi?
Primo Levi nacque a Torino nel 1919 e si interessò principalmente alla chimica e alla biologia. Dopo la maturità, si iscrisse al corso di chimica presso l'Università di Torino e, una volta laureato, si trasferì a Milano per lavorare in una fabbrica svizzera di medicinali.
Durante l'occupazione tedesca del nord e centro Italia, Levi si unì a un gruppo partigiano, ma fu arrestato e internato nel campo di concentramento di Fossoli e successivamente ad Auschwitz. Sopravvisse grazie a una malattia di scarlattina e fu ospitato in un campo sovietico dove lavorò come infermiere.
Dopo la guerra, Levi trovò lavoro in una fabbrica di vernici vicino a Torino e scrisse "Se questo è un uomo", inizialmente rifiutato da Einaudi ma pubblicato nel 1956. Continuò a scrivere, vincendo il premio Campiello nel 1963 con "La tregua", un diario del suo ritorno in Italia dal lager.
L'ascesa del nazismo in Germania nel 1933 e le leggi di Norimberga del 1935 abolirono i diritti civili degli ebrei. In Italia, le leggi razziali del 1938 portarono alla persecuzione degli ebrei, influenzando profondamente la vita di Levi e spingendolo a unirsi alla Resistenza.