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Concetti Chiave

  • Cesare Pavese, nato nel 1908 in Piemonte, crebbe a Torino e fu influenzato da un ambiente fortemente antifascista.
  • Arrestato per attività sovversive, Pavese trascorse un periodo di carcere e confino, durante il quale iniziò il diario "Il mestiere del vivere".
  • Dopo il ritorno a Torino, lavorò come direttore editoriale per Einaudi e si dedicò alla traduzione di opere inglesi e alla scrittura di romanzi originali.
  • Tra le sue opere più celebri degli anni '40 spiccano "Paesi tuoi", "La bella estate" e "La luna e il falò".
  • Nonostante i suoi ideali antifascisti, Pavese visse una crisi esistenziale che culminò nel suicidio nel 1950.

Indice

  1. Infanzia e formazione di Pavese
  2. Carriera e arresto politico
  3. Ritorno a Torino e opere
  4. Crisi esistenziale e studi

Infanzia e formazione di Pavese

Cesare Pavese nacque nel 1908 a Santo Stefano Belbo, un piccolo paese in provincia di Cuneo, in Piemonte, anche se passò la maggior parte della propria infanzia nel capoluogo Torino. Come il collega Beppe Fenoglio, suo coetaneo e compaesano, anche Pavese venne immediatamente introdotto in un clima politico che mirava chiaramente all’antifascismo, non a caso il liceo classico Massimo d’Azeglio che frequentò venne definito come “una fucina di antifascisti”.

Carriera e arresto politico

Pavese proseguì poi i suoi studi in ambito umanistico iscrivendosi alla facoltà di Lettere di Torino e laureandosi nel 1930, diede subito avvio alla sua carriera diventando direttore della rivista “Cultura” anche se fu costretto ad bloccare temporaneamente la sua attività in quanto venne arrestato dai funzionari del regime fascista con l’accusa di attività sovversiva, a causa della sua adesione al movimento antifascista “Giustizia e Libertà”. Venne prima incarcerato al Regina Coeli e poi confinato a Brancaleone Calabro, dove iniziò a scrivere il diario “Il mestiere del vivere”, pubblicato poi solamente vent’anni dopo, nel 1952.

Ritorno a Torino e opere

Una volta che gli venne concesso il ritorno a Torino, la sua carriera in ambito letterario avanzò, iniziò infatti a stringere contatti con la casa editrice Einaudi come direttore editoriale e dal punto di vista della scrittura, si occupò principalmente della traduzione di alcune opere dall’inglese all’italiano successivamente però si dedicò anche alla stesura di opere originali, farina del suo sacco, che vennero pubblicate con frequenza nel decennio degli anni quaranta, tra queste emergono “Paesi tuoi”, “Feria d’agosto”, “La Spiaggia”, “Il compagno”, “La bella estate” (trilogia che comprendeva anche “Il diavolo sulle colline” e “Tra donne sole”) e infine anche il capolavoro del 1950 “La luna e il falò”.

Crisi esistenziale e studi

In questi stessi anni però Pavese ebbe una profonda crisi esistenziale, dovuta al terribile senso di colpa di aver lasciato che la paura prendesse il sopravvento, Pavese infatti non entrò mai nella guerra a difesa della Resistenza, nonostante i suoi ideali profondamente antifascisti, anzi decise addirittura di isolarsi nelle colline del Monferrato per allontanarsi il più possibile dal conflitto e mettersi al riparo. Per cercare di migliorare la sua condizione morale, iniziò a dedicarsi interamente allo studio dei fondamenti antropologici e psicologici dei miti e dalle religioni, da cui poi sorse l’opera “Dialoghi con Leucò”. La sua condizione però non sembrava migliorare ed ebbe la peggio su di lui quando si tolse la vita nel 1950, a soli 42 anni.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le influenze politiche durante l'infanzia di Cesare Pavese?
  2. Pavese fu introdotto in un clima politico antifascista fin dall'infanzia, frequentando il liceo classico Massimo d’Azeglio, noto come “una fucina di antifascisti”.

  3. Quali furono le conseguenze delle attività politiche di Pavese durante la sua carriera?
  4. Pavese fu arrestato dai funzionari del regime fascista per attività sovversiva legate al movimento antifascista “Giustizia e Libertà” e fu incarcerato e confinato a Brancaleone Calabro.

  5. Come si sviluppò la carriera letteraria di Pavese dopo il suo ritorno a Torino?
  6. Dopo il ritorno a Torino, Pavese avanzò nella carriera letteraria collaborando con la casa editrice Einaudi e pubblicando numerose opere originali negli anni quaranta, tra cui “Paesi tuoi” e “La luna e il falò”.

  7. Quali furono le cause della crisi esistenziale di Pavese e come cercò di affrontarla?
  8. La crisi esistenziale di Pavese fu causata dal senso di colpa per non aver partecipato alla Resistenza. Cercò di affrontarla studiando antropologia e psicologia dei miti e delle religioni, culminando nell'opera “Dialoghi con Leucò”.

Domande e risposte

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