blakman
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Concetti Chiave

  • Il testo esplora il tema del ritorno e del silenzio attraverso il legame del protagonista con il cugino e il paesaggio delle Langhe.
  • Viene affrontato il contrasto tra la vita vissuta in città, caratterizzata da paure e ansie, e la tranquillità della campagna.
  • Il cugino rappresenta la figura del viaggiatore che, dopo aver esplorato il mondo, ritorna alle radici e si confronta con le sue esperienze passate.
  • Il sogno del cetaceo simboleggia il desiderio di avventura e l'influenza dei ricordi di viaggio sull'identità del cugino.
  • Il paesaggio piemontese è descritto come un elemento madre accogliente, che riunisce i suoi figli dopo le loro esperienze di vita altrove.

Indice

  1. Il silenzio e il ritorno
  2. Il viaggio e la nostalgia
  3. Il sogno e la realtà
  4. Il ricordo e il presente
  5. Il sogno del cetaceo
  6. Temi principali della poesia

Il silenzio e il ritorno

Camminiamo una sera sul fianco di un colle,

in silenzio. Nell'ombra del tardo crepuscolo

mio cugino è un gigante vestito di bianco,

che si muove pacato, abbronzato nel volto,

taciturno. Tacere è la nostra virtù.

Qualche nostro antenato dev'essere stato ben solo

- un grand'uomo tra idioti o un povero folle -

per insegnare ai suoi tanto silenzio.

Mio cugino ha parlato stasera. Mi ha chiesto

se salivo con lui: dalla vetta si scorge

nelle notti serene il riflesso del faro

lontano, di Torino. "Tu che abiti a Torino... "

mi ha detto "...ma hai ragione. La vita va vissuta

lontano dal paese: si profitta e si gode

e poi, quando si torna, come me a quarant'anni,

si trova tutto nuovo. Le Langhe non si perdono".

Tutto questo mi ha detto e non parla italiano,

ma adopera lento il dialetto, che, come le pietre

di questo stesso colle, è scabro tanto

che vent'anni di idiomi e di oceani diversi

non gliel'hanno scalfito. E cammina per l'erta

con lo sguardo raccolto che ho visto, bambino,

usare ai contadini un poco stanchi.

Il viaggio e la nostalgia

Vent'anni è stato in giro per ii mondo.

Se n' andò ch'io ero ancora un bambino portato da donne

e lo dissero morto. Sentii poi parlarne

da donne, come in favola, talvolta;

uomini, più gravi, lo scordarono.

Un inverno a mio padre già morto arrivò un cartoncino

con un gran francobollo verdastro di navi in un porto

e auguri di buona vendemmia. Fu un grande stupore,

ma il bambino cresciuto spiegò avidamente

che il biglietto veniva da un'isola detta Tasmania

circondata da un mare più azzurro, feroce di squali,

nel Pacifico, a sud dell'Australia. E aggiunse che certo

il cugino pescava le perle. E staccò il francobollo.

Tutti diedero un loro parere, ma tutti conclusero

che, se non era morto, morirebbe.

Poi scordarono tutti e passò molto tempo.

Oh da quando ho giocato ai pirati malesi,

quanto tempo è trascorso. E dall'ultima volta

che son sceso a bagnarmi in un punto mortale

e ho inseguito un compagno di giochi su un albero

spaccandone i bei rami e ho rotta la testa

a un rivale e son stato picchiato,

quanta vita è trascorsa. Altri giorni, altri giochi,

altri squassi del sangue dinanzi a rivali

più elusivi: i pensieri ed i sogni.

La città mi ha insegnato infinite paure:

una folla, una strada mi han fatto tremare,

un pensiero talvolta, spiato su un viso.

Sento ancora negli occhi la luce beffarda

dei lampioni a migliaia sul gran scalpiccìo.

Mio cugino è tornato, finita la guerra,

gigantesco, tra i pochi. E aveva denaro.

I parenti dicevano piano: "Fra un anno, a dir molto,

se li è mangiati tutti e torna in giro.

I disperati muoiono cosi ".

Il sogno e la realtà

Mio cugino ha una faccia recisa. Comprò un pianterreno

nel paese e ci fece riuscire un garage di cemento

con dinanzi fiammante la pila per dar la benzina

e sul ponte hen grossa alla curva una targa-rèclame.

Poi ci mise un meccanico dentro a ricevere i soldi

e lui girò tutte le Langhe fumando.

S'era intanto sposato, in paese. Pigliò una ragazza

esile e bionda come le straniere

che aveva certo un giorno incontrato nel mondo.

Ma usci ancora da solo. Vestito di bianco,

con le mani alla schiena e il volto abbronzato,

al mattino batteva le fiere e con aria sorniona

contrattava i cavalli. Spieghò poi a me,

quando fallì il disegno, che il suo piano

era stato di togliere tutte le bestie alla valle

e obbligare la gente a comprargli i motori.

"Ma la bestia" diceva "più grossa di tutte,

sono stato io a pensarlo. Dovevo sapere

che qui buoi e persone son tutta una razza".

Il ricordo e il presente

Camminiamo da più di mezz'ora. La vetta è vicina,

sempre aumenta d'intomno il frusciare e ii fischiare del vento.

Mio cugino si ferma d'un tratto e si volge: "Quest'anno

scrivo sul manifesto: - Santo Stelano

è sempre stato il primo nelle feste

della valle del Belbo - e che la dicano

quei di Canelli ". Poi riprende l'erta.

Un profumo di terra e di vento ci avvolge nel buio,

qualche lume in distanza: cascine, automobili

che si sentono appena; e io penso alla forza

che mi ha reso quest'uomo, strappandolo al mare,

alle terre lontane, al silenzio che dura.

Mio cugino non parla dei viaggi compiuti .

Il sogno del cetaceo

Dice asciutto che è stato in quel luogo e in quell'altro

e pensa ai suoi motori.

Solo un sogno

gli è rimasto nel sangue: ha incrociato una volta,

da fuochista su un legno olandese da pesca, il cetaceo,

e ha veduto volare i ramponi pesanti nel sole,

ha veduto fuggire balene tra schiume di sangue

e inseguirle e innalzarsi le code e lottare alla lancia.

Me ne accenna talvolta.

Ma quando gli dico

ch'egli è tra i fortunati che han visto l'aurora

sulle isole più belle della terra,

al ricordo sorride e risponde che il sole

si levava che il giorno era vecchio per loro.


Temi principali della poesia

La poesia,apre il ciclo di componimenti raccolti in Lavorare stanca,quarantacinque poesie che furono pubblicate in una prima edizione nel 1936. Dal componimento di Pavese emergono questi motivi: il tema del ritorno, con cui il cugino che torna nel paese natio, dopo aver girovagato per il mondo; il tema dell'infanzia come periodo dell`esistenza umana da preferire agli altri; il tema della città come luogo di paure e di tremori a cui si contrappone la tranquillità della campagna; il tema del paesaggio, con la collina piemontese che e` qualcosa di più di un semplice luogo geografico, poiché rappresenta una sorta di madre che riaccoglie i suoi figli, i quali, allontanatisi da essa per vivere le proprie esperienze di vita, infine ritornano tra le sue braccia.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il tema principale del componimento "Il silenzio e il ritorno"?
  2. Il tema principale è il ritorno al paese natio dopo aver vissuto lontano, con un focus sul silenzio come virtù ereditata dagli antenati.

  3. Come viene rappresentata la nostalgia nel componimento "Il viaggio e la nostalgia"?
  4. La nostalgia è rappresentata attraverso i ricordi d'infanzia e il contrasto tra la vita vissuta in città e la tranquillità della campagna.

  5. Qual è il sogno del cugino nel componimento "Il sogno e la realtà"?
  6. Il sogno del cugino era di sostituire gli animali con motori nella valle, ma si rende conto che la tradizione è più forte.

  7. Cosa simboleggia il paesaggio nel componimento "Il ricordo e il presente"?
  8. Il paesaggio simboleggia una madre accogliente che riabbraccia i suoi figli dopo le loro esperienze di vita lontano.

  9. Qual è l'unico sogno che rimane nel sangue del cugino nel componimento "Il sogno del cetaceo"?
  10. L'unico sogno rimasto è l'incontro con un cetaceo durante un viaggio, un ricordo che evoca avventura e meraviglia.

Domande e risposte

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