simone.carlo2810
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Concetti Chiave

  • Cesare Pavese, nato nel 1908 in provincia di Cuneo, si laurea con una tesi su Walt Whitman e inizia a tradurre dall'inglese.
  • Condannato al confino per sospette attività antifasciste, scrive la raccolta poetica "Lavorare stanca" e il diario "Il mestiere di vita".
  • Rientrato a Torino nel 1936, pubblica opere come "Paesi tuoi", "Il carcere" e "La bella estate".
  • Durante la sua vita, Pavese aderisce al partito comunista e collabora con Ernesto De Martino alla "Collana Viola".
  • Nel 1950 pubblica il suo ultimo romanzo "La luna e il falò" e si toglie la vita nell'agosto dello stesso anno.

Indice

  1. Gli inizi e la formazione di Pavese
  2. Collaborazioni e condanna al confino
  3. Ritorno a Torino e nuove opere
  4. Interesse per il cristianesimo e politica
  5. Ultimi anni e tragica fine

Gli inizi e la formazione di Pavese

Pavese nacque nel 1908 in provincia di Cuneo. Frequenta il liceo classico e lì incontra Augusto Monti. Successivamente si iscrive alla facoltà di lettere e si laurea con una tesi riguardante Walt Whitman. Seguendo questa scia, inizia a dedicarsi ad una serie di traduzioni dall'inglese.

Collaborazioni e condanna al confino

Nel '33 collabora alla rivista La Cultura di Einaudi dove sostituirà Ginzburg nella guida della rivista.

Viene condannato al confino a causa di sospette attività antifasciste.

Durante questo periodo si dedicherà alla sua raccolta poetica "Lavorare stanca". "Il mestiere di vita" è invece una sorta di diario, sempre risalente al periodo di esilio.

Ritorno a Torino e nuove opere

Rientrato a Torino, nel 1936, scrive "Paesi tuoi", "Il carcere" e "La bella estate".

Interesse per il cristianesimo e politica

A causa del trasferimento della sede Einaudi a Roma, si sposterà per un breve soggiorno nella capitale. Torna in Piemonte e si rifugia nel Monferrato. Qui inizia il suo interesse verso il cristianesimo. Intreccia una relazione con Bianca Garufi con cui scrive un romanzo a 4 mani intitolato "Fuoco Grande" e rimasto incompiuto.

Aderisce poi al partito comunista italiano e nel mentre scrive qualche articolo per la rivista l'Uunità. Rimanendo nella scia politica di sinitra scrive nel '47 "Il Compagno". Partecipa ad una collana con Ernesto De Martino: uno studio antropologico intitolato "Collana Viola".

Ultimi anni e tragica fine

Nel '48 escono "Il Carcere", "Casa in collina" e "La bella estate".

Nel '50 esce l'ultimo romanzo chiamato "La luna e il falò"

Nell'agosto del 1950 si toglie la vita.

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